I 5 impatti di IoT in ambito produttivo secondo Bosch Rexroth

Pubblicato il 29 settembre 2014

L’internet delle cose (IoT) è così definita perché presuppone che qualsiasi “cosa” sia disponibile per chiunque. Ogni “cosa” che esiste nel mondo reale avrà la capacità di essere connessa, interagire con altre “cose”, produrre dati e operare automaticamente in un sistema che annulla le differenze tra mondo fisico e digitale. Questo significa città dove ogni “cosa” si muove in sincronia, case che si autogestiscono e una infinità di possibilità che fino a qualche tempo fa erano immaginabili solo nei libri di fantascienza.

I costruttori di componenti come Bosch Rexroth assumono un ruolo determinante e strategico nel consentire ai costruttori di macchine di essere in linea con l’evoluzione portata dall’Internet delle cose (IoT): ogni “cosa” che esiste nel mondo reale avrà la capacità di essere connessa, interagire con altre “cose”, produrre dati e operare automaticamente in un sistema che annulla le differenze tra mondo fisico e digitale. I controllori devono quindi essere accessibili attraverso linguaggi di alto livello, consentire in maniera semplice la loro connettività a monte e a valle della fase produttiva che sovraintendono, basati su standard aperti per consentire la massima compatibilità futura. Gli attuatori devono essere in grado di generare dati sul loro funzionamento e stato e assumere in maniera autonoma funzioni avanzate di controllo.

Bosch Rexroth ha individuato 5 sfide principali. Innanzitutto le decisioni saranno prese in tempo reale su tutta la catena del valore, non ci si potrà più limitare a capire a fine turno o a fine settimana come e dove migliorare il processo. Le industrie, inoltre, saranno connesse e la sicurezza reinventata. Bosch Rexroth identifica 4 livelli di integrazione: di impianto (Connected Plant), delle operazioni (Connected Operation), di prodotto (Connected Product), dell’intero ecosistema (Connected Ecosystem). La terza sfida riguarda i nuovi standard sulle performance di processo che veranno stabiliti dall’IoT per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, l’energia, la supply chain, la qualità, gli acquisti e le garanzie. La manutenzione predittiva, inoltre, diventerà una fonte di business per gli OEM, molti dei quali hanno già iniziato a generare fatturato con strumenti basati su tecnologie IoT attraverso architetture di comunicazione macchina-macchina (M2M), dove da una struttura rigida che connette 1:1 la singola macchina si è passati a connettere reti macchine. La produzione e l’IT, infine, assumeranno un ruolo nuovo nella catena del valore. In questo ambito vanno considerati i primi, significativi, movimenti di reshoring (specie in US) dove le aziende, dopo anni di delocalizzazione della produzioni in nazioni con mano d’opera a basso costo, stanno riconsiderando di riportare la produzione dove il driver principale è quello tecnologico.



Contenuti correlati

Scopri le novità scelte per te x