Hmi e Software Automation….

Dalla rivista:
Automazione Oggi

 
Pubblicato il 15 giugno 2002

Tecnologie emergenti

XML, Linux, Windows CE… quali sono le tecnologie che avranno la maggiore influenza sugli HMI e sul software di automazione del futuro? “Proprio per una necessità di integrazione, quindi per la necessità di recuperare i dati in maniera semplice e di portarli dove serve e quando serve, credo nel concetto di funzionalità offerta da un web server,” afferma Morando. Schneider Electric ha scelto di integrare un web server nel PLC, perché ritiene che questo sia il modo più rapido e diretto: è infatti il PLC che raccoglie i dati da una macchina o un processo. Questi dati vengono quindi messi a disposizione di HMI, Scada, MES, ecc. attraverso un indirizzo IP. “Nel settore HMI di medio-basso livello potrebbero emergere Linux, Windows CE o altri sistemi operativi in grado di comportarsi da buoni thin client,” prosegue Morando. “Sul modulo web server stiamo integrando data base aperti tipo Odbc, oltre a XML, perché riteniamo che sia necessario soddisfare questi standard affinché anche altre applicazioni siano in grado di leggere o scrivere informazioni all’interno del web server. Credo quindi che tutte le tecnologie citate nella domanda avranno un loro peso. In particolare, l’XML è sicuramente un ottimo sistema per garantire l’apertura in termini di data base. Il sistema operativo potrà essere Linux o Windows CE; l’importante è che offra un certo livello di prestazioni e che sia in grado di collegarsi al server nel modo più semplice possibile.” Secondo Murgano, la tecnologia Internet avrà un peso sempre più importante. In alcuni dei prodotti di più alto livello, a partire dagli Scada, essa è ormai accettata. Anche le tecnologie thin client sono ormai disponibili e integrate attraverso l’HMI. “In generale, avranno una forte influenza tutte le tecnologie di provenienza Microsoft, perché (a parte i thin client, che possono basarsi su Linux o altri sistemi), questo è ormai lo standard nel nostro settore,” conclude Murgano. “Odbc e OLE DB, infine, saranno i riferimenti per quanto riguarda i data base, soprattutto nei sistemi MES.” Afferma Picucci: “Sarà molto forte l’impatto delle cosiddette ‘disrupting technology’, come XML. Si tratta, in sostanza, di tecnologie che stanno arrivando nel manufacturing da altri settori (come l’IT). Bisogna quindi essere pronti, a livello di infrastrutture e Usdata lo ha dimostrato con il suo BizTalk Server. Chi non riuscirà ad adattarsi, potrebbe uscire dal mercato. Penso tuttavia che sia quasi impossibile non utilizzare queste nuove tecnologie, perché tutti i fornitori stanno andando verso le piattaforme Microsoft.” Per quanto riguarda Linux, secondo Picucci rimane un punto interrogativo. “Stiamo seguendo un progetto di porting Linux per il Passante Ferroviario di Milano. Da giugno abbiamo quindi il primo prodotto Linux, pronti per un’eventuale ‘esplosione’ di questo sistema nel manufacturing.”

“Sulla base di quanto stiamo osservando, XML avrà un forte impatto,” afferma Cappelletti. “Un notevole interesse è evidente anche per tutto ciò che riguarda Internet. Vi è molto fermento anche attorno a Windows CE, legato a thin client per la connessione a server Scada, o applicato a livello più basso nell’ambito della Soft Logic.” Anche GE Power Controls propone soluzioni su Windows CE, che troverà uno spazio sempre più ampio. “Sono invece diffidente per quanto riguarda Linux: se ne parla da anni, ma rimane un sistema operativo di nicchia, anche a causa della forza di Microsoft,” aggiunge Cappelletti. “Per Siei il futuro è Internet, con tutto ciò che è legato alla Rete,” afferma Parma. “Per quanto riguarda i sistemi operativi, i prodotti Microsoft resteranno predominanti. Anche Linux, tuttavia, riuscirà a guadagnare una piccola quota di mercato.” “Per quanto ci riguarda, Windows CE non è una tecnologia del futuro, ma una realtà,” sostiene De Leo. “Da qualche anno, infatti, offriamo prodotti HMI e di Software Control basati su questo sistema operativo. Sugli altri standard, i giochi si stanno svolgendo lontano dal manufacturing, su mercati molto più grandi del nostro.” Tipicamente, questi standard provengono infatti dall’IT. Chi vincerà lì, di riflesso verrà portato anche nel mondo del manufacturing. Al di là degli standard, nel campo degli HMI cambieranno le modalità con cui ci si interfaccia. Per esempio, si diffonderà l’esigenza di mobilità, quindi di portabilità dei dispositivi. Altri modi di interagire potranno basarsi sul comando vocale. Galano: “La tendenza è quella di cercare un’integrazione del livello Scada sia verso il campo, sia verso il livello superiore.” Con la sua piattaforma Factory Talk, Rockwell Automation concentra i dati in un unico punto, a cui tutti possono accedere in modo trasparente. A fronte di questa struttura, è sempre più richiesta un’architettura client server a tutti i livelli. A livello client, si possono utilizzare sistemi operativi aperti (come Windows NT o 2000), sia soluzioni embedded (Windows CE). “Al momento, non offriamo prodotti per la piattaforma Linux, perché viene meno la possibilità di ottenere facilmente un supporto. Infatti, anche se i prodotti open source possono offrire prestazioni superiori, in alcuni casi il problema del supporto non è indifferente,” osserva Galano. “Anche noi crediamo che sarà l’IT a stabilire come sarà il futuro,” interviene Gualerzi. “Ma anche nell’IT è ancora il momento delle correnti di pensiero. Attualmente prevale la tecnologia Microsoft nelle sue varie sfaccettature (compreso Windows XP), ma è difficile dire che cosa succederà fra qualche anno. In molti laboratori ci sono già sistemi che girano in XML e in Linux: si tratta di essere pronti nel momento in cui il mercato dirà che è il momento di queste tecnologie.” Anche per Progea Windows CE è ormai una realtà a livello sia di client che di sistemi standalone proprietari. “In futuro crediamo a XML, mentre per quanto riguarda Linux stiamo alla finestra,” afferma Willems. “E’ interessante tuttavia notare che i mercati emergenti stanno spingendo molto su questa piattaforma.”