Hmi e Software Automation.

Dalla rivista:
Automazione Oggi

 
Pubblicato il 15 giugno 2002

Un sistema aperto permette di importare questa parte importante all’interno dello Scada standard. Cosa che un sistema più chiuso spesso non consente. “L’apertura non è quindi in contrasto con la richiesta di soluzioni ad hoc,” egli aggiunge. E’ d’accordo Murgano: “Apertura significa per i fornitori poter ampliare le funzioni installate. L’evoluzione della richiesta da parte del cliente (system integrator, industria, OEM, ecc.) è notevole e la nostra interfaccia deve avere sempre più funzioni, cosa che in uno Scada o in un HMI classico non è prevista. Quindi, è importante poter garantire questa futura scalabilità funzionale, insieme alla possibilità di utilizzare il nostro peggior concorrente, ossia il Visual Basic.” L’apertura facilita infine la comunicazione fra i livelli inferiori e quelli superiori, quindi la connessione e lo scambio di dati con i dispositivi in campo. “La diatriba fra sistemi aperti e sistemi solution oriented dipende dal modello di business,” interviene Picucci. “Per esempio, Usdata è un fornitore di tool aperti e non offre soluzioni agli end user, che vengono sviluppate dagli integratori. Resta tuttavia l’apertura intrinseca dell’architettura interna.” Secondo Picucci, più verso l’alto sono richieste soluzioni complete, mentre le soluzioni distribuite di medio livello, dove ci sono più PC collegati in rete, devono essere ad architettura aperta. “Per esempio, nel MES, la tendenza è quella di fornire una soluzione completa. Per questo tendiamo a collaborare con altri partner per offrire tutte le parti richieste, che vengono poi riunite dall’integratore,” riferisce Picucci. Verso il basso, invece, l’apertura non è normalmente necessaria, ma è richiesta solo la capacità di comunicare con le sorgenti di dati ed eventualmente Internet. Prevalgono quindi le soluzioni pacchettizzate. “A livello MES, spesso gli utenti vogliono gestire direttamente la soluzione, perché riguarda la loro applicazione,” conclude Picucci. “E’ quindi indispensabile fornire loro dei tool aperti. D’altra parte, con le tecnologie attuali tutto è intrinsecamente aperto.”

“Nelle applicazioni di basso livello (Scada ed HMI leggeri), le piccole o medie realtà che in precedenza utilizzavano soluzioni custom tendono ad abbandonare questa strada per passare a soluzioni standard,” afferma Cappelletti. “La tecnologia cambia così velocemente che in una soluzione custom manca sempre qualcosa. Sono pochi i casi, ormai, in cui si preferisce una soluzione di questo tipo.” Quando si sale di livello (MES), diventa difficile soddisfare tutti i bisogni del cliente con soluzioni aperte e si tende quindi a utilizzare soluzioni custom, ma basate su standard, sviluppate per le specifiche esigenze. L’uso di standard offre comunque una possibilità di apertura futura. Secondo Parma, le applicazioni possono essere divise in due tipi. Le prime sono le piccole applicazioni, che normalmente sono chiuse. “I nostri utenti preferiscono utilizzare soluzioni customizzate, basate su Visual Basic,” afferma Parma. Vi sono quindi le applicazioni più complesse, nelle quali ci si appoggia normalmente a Scada aperti e senza vincoli. “Integrazione non significa chiusura,” afferma De Leo, “perché essa può rispettare pienamente l’apertura dei sistemi. L’apertura è richiesta sia a livello di software Scada, sia a livello di sistemi embedded. Per quanto riguarda questi ultimi, una prova è data da Windows CE, ossia dal fatto che il mercato abbia richiesto una piattaforma che può permettere espansioni anche da parte di terzi.” L’apertura, secondo De Leo, è un prerequisito essenziale ed è garantita dal rispetto degli standard dei maggiori sistemi MES sul mercato. “Se uno Scada non rispettasse gli standard, dovendo interfacciarsi con sistemi MES, non avrebbe mercato,” egli sottolinea. L’apertura aiuta a creare per il singolo cliente delle funzionalità che potrebbero mancare nei pacchetti base. “Dall’altra parte, esiste molto spazio per l’integrazione, perché apertura vuol dire anche complessità,” aggiunge De Leo. “Fornire una suite integrata di prodotti che parlano fra loro e che hanno la stessa gestione dati, aiuta il cliente a gestire e a dominare questa complessità.” “Concordo sul fatto che gli utenti vogliono sempre più soluzioni customizzate,” afferma Galano. “Noi abbiamo cercato di dare una risposta sia all’interno dei nostri prodotti, con soluzioni ad hoc, sia tramite l’apertura verso l’esterno.” Rockwell Automation offre tool che sono in grado di coprire, con lo stesso ambiente di sviluppo, sia le soluzioni HMI di basso livello, sia il software Scada. La stessa applicazione è in grado di girare su piattaforme hardware differenti: sia su soluzioni chiuse che su piattaforme Windows CE, che su PC. “Abbiamo quindi cercato di offrire una soluzione ad hoc per i clienti all’interno dei nostri prodotti,” osserva Galano. “Ovviamente, le aperture sono necessarie anche verso l’esterno, quindi verso terze parti e verso mondi che non sono propri dell’automazione. Da un paio d’anni abbiamo anche una soluzione di interfacciamento verso il livello superiore (MES).” Gualerzi: “La risposta alla domanda iniziale può avere tante sfaccettature in funzione delle dimensioni dell’utente finale, della tipologia di applicazione, del tipo di system integrator, ecc. Non credo che ci possa essere una risposta unica, valida per tutti i casi.”
Secondo Willems, l’esigenza prevalente sul mercato è quella di sistemi custom ma aperti. La parte custom riguarda l’editor Scada, che con le sue feature permette di creare l’applicativo ad hoc. Il compilatore deve poi prendere in carico tutta l’apertura e la connettività verso il mondo esterno. “Anche Movicon, con una piattaforma unica completamente integrata, è in grado di garantire la massima apertura, supportando tutti i sistemi operativi.” “L’apertura è sempre vantaggiosa per il cliente, che si sente più libero,” afferma Francesco Ballabio (Anie Assoautomazione – Gruppo Componenti e Software di Controllo). “Nel campo dei piccoli terminali operatori, per esempio, con un configuratore il cliente può fare tutto ciò che desidera. E l’interesse per queste soluzioni è dimostrato dalla crescita del mercato, che vale ormai circa 100 miliardi.”