GenAI: hype o tecnologia pronta a rivoluzionare i settori industriali?

Pubblicato il 16 maggio 2024
GenAI_Dell

L’AI generativa (GenAI) e l’AI trasformeranno in modo significativo interi settori industriali nel prossimo futuro. Questo quanto dichiarato dall’81% degli intervistati della ricerca Dell Technologies Innovation Catalyst. Una percentuale che sale al 91% per le aziende che evidenziano una crescita elevata (+25%) del fatturato nel 2023 mentre scende al 75% per quelle che dichiarano una crescita bassa (1-5%), un fatturato flat o un calo di fatturato.

Sulla base delle risposte fornite da 6.600 responsabili IT e decisori di business in 40 Paesi, la ricerca suggerisce che, sebbene vi sia un ampio ottimismo nei confronti dell’AI e della GenAI, il grado di preparazione varia notevolmente rispetto al rapido ritmo del cambiamento. L’82% afferma di essere ben posizionato dal punto di vista competitivo e di avere una strategia solida. Allo stesso tempo, quasi la metà (48%) degli intervistati non ha ancora una chiara visione del proprio settore nei prossimi tre-cinque anni e praticamente sei su dieci (57%) dichiarano di avere difficoltà a tenere il passo. Tra le sfide che devono affrontare per promuovere l’innovazione, le aziende citano la mancanza dei talenti (35%), le preoccupazioni relative alla privacy dei dati e alla sicurezza informatica (31%) e la mancanza di budget (29%).

Gli intervistati annoverano il potenziale trasformativo o specifico della GenAI nel migliorare la sicurezza informatica (52%), l’aumento della produttività (52%) e la customer experience (51%). Sono anche consapevoli delle sfide da superare: il 68% teme che la GenAI introduca nuove problematiche di sicurezza e privacy e il 73% concorda sul fatto che i propri dati e la propria proprietà intellettuale siano troppo a rischio se inseriti in uno strumento come la GenAI, a cui terze parti potrebbero accedere.

Più in generale, le risposte suggeriscono che le aziende stanno affrontando gli aspetti pratici della GenAI nel passaggio dall’ideazione all’implementazione, con il 58% che dichiara di aver iniziato a implementare la GenAI. Man mano che le aziende aumentano l’adozione, i dubbi si concentrano sulla comprensione dei rischi localizzati e chi ne è responsabile. Il 77% dichiara che l’azienda, piuttosto che la macchina/device o l’utente, sia responsabile di qualsiasi malfunzionamento o comportamento indesiderato dell’AI.

Adrian McDonald, Presidente EMEA di Dell Technologies, ha dichiarato: “Molte realtà si stanno attivando per massimizzare appieno il potenziale di trasformazione di tecnologie come GenAI. Stanno introducendo l’AI sfruttando le loro basi dati per generare valore e competitività. Cogliere questa opportunità richiede un ecosistema di partner di fiducia in grado di creare basi tecnologiche sicure e scalabili per l’innovazione, progettate tenendo conto della sostenibilità”.

In generale, la sicurezza informatica continua a essere un punto dolente per le organizzazioni. Queste preoccupazioni sono fondate, dato che l’83% degli intervistati dichiara di aver subito un attacco negli ultimi 12 mesi. La maggior parte (89%) sta perseguendo una strategia di implementazione Zero Trust e il 78% dichiara di disporre di un piano di risposta agli incidenti per riprendersi da un attacco informatico o da una perdita di dati.

I tre principali problemi ai quali le aziende fanno riferimento includono malware, phishing e violazioni di dati. Il problema del phishing è indicativo di un problema più ampio evidenziato nello studio, ovvero il ruolo dei dipendenti nel panorama delle minacce. A titolo di esempio, il 67% degli intervistati ritiene che alcuni dipendenti aggirino le linee guida e le pratiche di sicurezza informatica. e il 65% afferma che le minacce interne sono fonte di una grande preoccupazione. Ciò indica la necessità di focalizzarsi sulla formazione, poiché i dipendenti sono la prima linea di difesa.

La ricerca rivela anche il ruolo cruciale di una moderna infrastruttura dati, in un momento in cui tecnologie come la GenAI avanzano rapidamente e i volumi di dati aumentano. L’investimento in un’infrastruttura moderna e scalabile è stato indicato come l’area di miglioramento principale per le aziende nell’ottica di accelerare l’innovazione. La maggior parte dei responsabili IT (82%) dichiara di preferire un modello on-premise o ibrido per affrontare le sfide previste con l’implementazione della GenAI.

Anche la capacità di condividere i dati all’interno dell’azienda è una parte fondamentale del puzzle dell’innovazione, con solo una persona su tre (33%) che afferma di essere in grado di trasformare i dati in insight in tempo reale per supportare il percorso di innovazione. Tuttavia, le risposte suggeriscono che le aziende stanno affrontando questa sfida, con l’82% che afferma che i dati sono il fattore di differenziazione e che la loro strategia GenAI deve prevedere l’utilizzo e la protezione di tali dati. Quasi la metà (42%) dichiara inoltre di prevedere che la maggior parte dei dati proverrà dall’edge nei prossimi cinque anni.



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