Foxboro Evo, integrazione e virtualizzazione per impianti efficienti
In questi giorni Invensys ha lanciato sul mercato italiano il nuovo sistema di controllo di processo Foxboro Evo , che vi abbiamo già presentato in anteprima esclusiva su questo sito e sulla rivista Automazione e Strumentazione. Abbiamo colto l’occasione del lancio italiano per parlarne con il management di Invensys.
In un quadro macroeconomico che rivela una mancanza di investimenti in nuovi asset, emerge la necessità da parte delle aziende di ridurre i costi e contemporaneamente di migliorare le performance dell’installato.
“In questo scenario i driver in grado di condizionare il mercato sono: la sicurezza, l’eccellenza produttiva, l’estensione della vita degli asset, l’engineering e l’agilità operativa”, spiega Stefano Artegiani, direttore commerciale di Invensys Italia. “L’hardware ormai non è più un fattore di differenziazione significativo. La parola d’ordine oggi è integrazione”. L’automazione, continua Artegiani, deve spostare il proprio campo di azione e superare la tradizionale visione che distingue tre ambienti rigidamente separati (campo, supervisione di sito e multisito), per passare ad ambienti integrati che consentano di ottenere maggiori performance e riduzioni di costi. Il livello di controllo sul campo si deve quindi integrare con i controlli avanzati e le ottimizzazioni in tempo reale, accorciando il tempo di sviluppo di una soluzione di automazione.
Ecco il perché di Foxboro Evo, un process automation system che permette di integrare i tre mondi abilitando, ad esempio, la possibilità di simulare i processi anche a livello di campo.
“Foxboro Evo – afferma Giuseppe Caltabiano, VP marketing and communications EMEA per Invensys – è il nostro più grande lancio negli ultimi 26 anni ma non è una rivoluzione: è l’evoluzione di tecnologie sviluppate nel corso degli anni ora finalmente fuse in un pacchetto integrato”. Evo è retrocompatibile con la precedente serie Foxboro I/A e, per le sue funzioni di supervisione intelligente, è in grado anche di interfacciarsi con soluzioni di campo di altri fornitori.
“Evo – sottolinea Artegiani – integra le attività di ingegneria nel DCS”. L’uso di librerie standard consente di integrare facilmente l’esperienza del cliente e di duplicarla su più siti produttivi. “La virtualizzazione, inoltre, consente lo sviluppo in “run” mentre l’impianto è già in fase di start-up”, spiega Artegiani.
“Tre sono i punti di forza di Evo”, sottolinea Caltabiano. “Abilita l’operational integrity riducendo i rischi; consente di implementare l’operational insight (precisione e integrità dei dati) ed essere Future Proof. Quest’ultimo concetto per noi è molto importante: garantiamo i nostri clienti che Evo non soffrirà della rapida obsolescenza tecnologica tipica di questi sistemi”.
Foxboro Evo mette anche la sicrurezza in prima linea e per questo integra le tecnologie Triconex, il sistema di sicurezza di Invensys.
Il Process Control System Foxboro Evo si integra in InFusion, l’Enterprise Control System di Invensys. “Con questa offerta siamo in grado di integrare tutti i quattro livelli del modello ISO, dal campo al comparto direzionale”, sottolinea Caltabiano.
Il pentagono delle funzioni
Simbolo di Evo è un pentagono che racchiude 5 funzioni / ruoli all’interno dell’impianto: ingegneria, operatività, gestione, manutenzione, protezione.
Per l’ingegneria, il nuovo controller ad alta velocità FCP tiene conto della necessità di gestire anche da remoto una gran quantità di dati provenienti dalle apparecchiature intelligenti e di integrare un numero crescente di dispositivi e strumenti. I tool di configurazione, inoltre, permettono di risolvere in tempi brevi anche le situa zioni più complesse: Foxboro Evo permette di far fronte a più “points of failure” e di riabilitare il sistema.
Per l’operatività, gestendo il flusso di lavoro, la nuova soluzione riduce il tempo di esecuzione, le operazioni di verifica e il margine di errore degli addetti, permettendo loro di analizzare e comprendere un alto numero di informazioni. A sostegno degli operatori anche una grafica ridisegnata in modo da concentrare l’attenzione degli addetti lì dove serve, oltre a risposte sincronizzate – role based – su eventi sia di normale gestione che su situazioni anomale.
Quanto alla gestione, con una dashboard in tempo reale per tutto il personale, riduce il costo totale di gestione e incrementa la sicurezza, migliorando il processo decisionale grazie al flusso continuo e condiviso di informazioni.
Vediamo gli aspetti legati alla manutenzione: i concetti più importanti di questa funzione sono la proattività e la predittività. Foxboro Evo Maintenance Suite offre uno strumento integrato per la messa in funzione, la configurazione e la manutenzione dei dispositivi di campo per tutta la durata del ciclo di vita dell’impianto stesso, indipendentemente dalla tipologia di dispositivo, dal fornitore o dal protocollo usato. Le funzionalità della Suite relativa alla Manutenzione, inoltre, permettono in modo predittivo l’identificazione dei problemi prima che si verifichino, in modo da intraprendere velocemente le azioni correttive necessarie evitando tempi di fermo.
E da ultimo la protezione. La sicurezza è uno degli aspetti fondamentali per qualsiasi impianto, sia in termini di continuità di processo che sul lato della cyber security. Il sistema di automazione di processo Foxboro Evo è un’estensione della solida e comprovata piattaforma del sistema I/A Series grazie all’integrazione con il più importante sistema di sicurezza al mondo, a favore di una maggiore affidabilità, disponibilità e prestazioni migliori che assicurano stabilità produttiva. In questo senso, l’integrazione con il sistema di arresto d’emergenza più importante sul mercato offre la possibilità di unire il controllo integrato e le funzionalità di sicurezza in una singola interfaccia operatore. Mentre la ridondanza pervasiva di hardware e software ottimizza le disponibilità del sistema e riduce i rischi.
Con Evo Invensys introduce anche un nuovo concetto “minimalista” per la grafica che usa i colori in maniera semplice e funzionale. Questo permette la riduzione del numero dei monitor e degli operatori necessari alla gestione dell’interfaccia.
Franco Canna
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