Fonditalia conferma il suo supporto alle PMI: 6 milioni di euro per la formazione

FondItalia delibera 6 milioni di euro come dotazione economica iniziale relativa all’Avviso FEMI 2021.01 dedicato alla formazione delle piccole e microimprese in Italia

Pubblicato il 6 dicembre 2020

Finanziamento con dotazione economica iniziale pari a 6 milioni di euro per la formazione alle piccole e micro imprese in Italia, accesso al Programma operativo nazionale sistemi di politiche attive per l’occupazione e al Fondo Nuove Competenze a sostegno anche delle PMI, e abolizione permanente dell’apporto proprio da parte delle imprese che optino per aiuti di importanza minore: sono questi i principali provvedimenti di FondItalia, Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua, adottati nell’ambito del nuovo Avviso FEMI 2021.

In particolare, il CdA di FondItalia ha deliberato uno stanziamento iniziale pari a 6 milioni di euro con possibilità di aumento (per mezzo di avviso pubblico e di norma con cadenza quadrimestrale) delle risorse, sulla base dei trasferimenti INPS resisi disponibili.

“L’avvento della pandemia ha cambiato le nostre abitudini di consumo, il nostro modo di lavorare e sta spingendo anche le micro e piccole imprese a trasformarsi e a valutare canali alternativi di vendita e di distribuzione dei beni/prodotti/servizi” sottolinea Francesco Franco, Presidente di FondItalia. “Le misure di distanziamento fisico e il protrarsi dell’emergenza sanitaria spingono alla digitalizzazione anche gli imprenditori più riluttanti che sono ormai consapevoli della necessità di nuove competenze in tal senso. Con questo stanziamento, FondItalia è pronta a supportare il cambiamento delle piccole e micro imprese”.

Articolato in sei sportelli a durata annuale, uno ogni due mesi per facilitare una programmazione a lungo termine delle attività formative e assicurare tempi ridotti per l’erogazione del finanziamento, l’Avviso sosterrà tutte quelle attività di formazione volte all’aggiornamento e al mantenimento delle competenze, all’adozione di nuovi modelli di gestione aziendale, allo sviluppo delle abilità personali, all’introduzione di elementi di innovazione tecnologica, all’incremento della conoscenza del contesto lavorativo e delle competenze linguistiche, al supporto all’internazionalizzazione e a un’evoluzione delle competenze in chiave green economy.

Riguardo alle modalità formative, oltre alle consuete (aula, seminari e workshop, formazione a distanza e/o e-learning, training on the job, coaching) è sempre ammessa la teleformazione, modalità di erogazione delle attività formative sempre conforme ai provvedimenti emanati dalle competenti autorità ai fini del contenimento del contagio dal virus Covid-19.

L’Avviso, che ha decretato l’abolizione permanente del cofinanziamento da parte delle imprese che optino per aiuti di importanza minore (l’intensità dell’apporto proprio sarà pari allo 0% del finanziamento richiesto), permetterà anche di accedere al Programma operativo nazionale sistemi di politiche attive per l’occupazione e al Fondo Nuove Competenze, in conformità all’Avviso pubblico ANPAL.

“UGL e FederTerziario, le Parti Sociali che promuovono il Fondo saranno, come sempre, in prima linea per favorire l’accesso al Fondo Nuove Competenze da parte anche delle micro e piccole imprese, di solito prive al loro interno di esperienza in ambito di contrattazione aziendale” ha commentato Franco. “Sarà poi cura di FondItalia offrire adeguata assistenza alle imprese per realizzare una formazione realmente capace di sostenere l’occupabilità dei lavoratori a fronte dell’introduzione di innovazioni organizzative, tecnologiche, di processo e di prodotto in azienda, per favorire una ripartenza del sistema produttivo del Paese”.

Attraverso l’Avviso 2021.01, FondItalia consente alle imprese aderenti la possibilità di accedere ai contributi finanziari oggetto dell’intervento del Fondo Nuove Competenze (FNC). In particolare, la misura si rivolge ai datori di lavoro privati che stipulino, entro il 31 dicembre 2020, accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro dei propri lavoratori, per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa o per favorire percorsi di ricollocazione. La riduzione dell’orario di lavoro dovrà essere finalizzata ad appositi percorsi di sviluppo delle competenze del lavoratore.

La dotazione del Fondo Nuove Competenze è costituita al momento da 730 milioni di euro, di cui 230 milioni a valere sul Programma operativo nazionale Sistemi di politiche attive per il lavoro, cofinanziato dal Fondo sociale europeo. I progetti formativi, in coerenza con gli indirizzi italiani ed europei in materia di innalzamento dei livelli di competenze degli adulti, dovranno dare evidenza delle modalità di valorizzazione del patrimonio di competenze possedute dal lavoratore, anche attraverso servizi di individuazione o validazione delle competenze; della personalizzazione dei percorsi di apprendimento, sulla base della valutazione in ingresso, a partire dalla progettazione per competenze degli interventi coerente con gli standard professionali e di qualificazione definiti nell’ambito del Repertorio nazionale; e della messa in trasparenza e attestazione delle competenze acquisite in esito ai percorsi.

Fonte immagine Pixabay – stevepb



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