FDT Group: un convegno su FDT/DTM
La tecnologia FDT/DTM mette a disposizione degli utenti una piattaforma unica per la progettazione, configurazione e manutenzione della strumentazione in campo, indipendentemente dal fornitore
Libertà nella scelta della strumentazione da impiegare, protezione dell’investimento, accesso trasparente ai dati e facilità di utilizzo: sono questi alcuni dei punti di forza della tecnologia FDT/DTM, i cui pro e contro sono stati al centro di un recente convegno tenutosi presso il parco tecnologico Kilometro Rosso, in provincia di Bergamo.
L’incontro, organizzato da FDT Group, associazione che promuove e supporta l’uso della tecnologia, è stato moderato da Micaela Caserza Magro, ricercatore dell’Università di Genova e membro del Comitato Tecnico di Fieldbus&Networks.
Dopo un’iniziale intervento di Evaldo Bartaloni, direttore tecnico di Clui-Exera (Club Utenti Italiani), anch’egli membro del Comitato Tecnico di Fieldbus&Networks, che ha sottolineato alcuni vantaggi offerti dalla tecnologia FDT/DTM e messo in luce i punti di debolezza, il convegno è proseguito con le presentazioni di Enrico Colombo (Yokogawa) e Marco Caliari (Phoenix Contact).
È emerso come questa tecnologia affranchi gli utenti da soluzioni proprietarie, proponendo un ambiente unico di configurazione e comunicazione tramite i protocolli Hart, Profibus e Fouldation Fieldbus. La piattaforma FDT/DTM supporta la messa in servizio, la manutenzione e la diagnostica dell’intero impianto da un unico sistema di controllo/engineering; impiegando un’unica interfaccia e un solo database. Il file DTM funge da ‘driver’ del dispositivo e permette l’accesso a tutti i parametri indipendentemente dalla Frame Application del costruttore; la Frame Application è un tool grafico che riporta la struttura dell’impianto e riconosce tutte le DTM presenti sul mercato.
Ulteriori benefici derivano dalla possibilità di analizzare e trattare una vasta mole di dati provenienti dalla strumentazione in campo per fare diagnostica avanzata, monitorando per esempio passo passo lo stato degli apparati, per intervenire subito in caso di deterioramento, prima che si registrino dei fermi impianto. Si semplifica inoltre l’iter di ricerca guasti. FDT assicura inoltre la compatibilità con strumenti anche datati e gli aggiornamenti software sono scaricabili direttamente dai siti dei fornitori.
Pur riconoscendo gli indubbi vantaggi offerti da FDT/DTM, gli utenti hanno fatto notare come le procedure di accesso ai dispositivi siano spesso complesse e come l’interfaccia DTM non sia sempre omogenea fra i fornitori; lo stesso vale per il tipo di informazioni visualizzate per dispositivo. Altre problematiche sono legate alla politica delle licenze (alcuni software vengono venduti con mono-licenze) e alla difficoltà nel reperimento delle informazioni legate alle operazioni di installazione e utilizzo della soluzione.
Ulteriori sviluppi tecnologici potrebbero riguardare l’inclusione di oggetti di tipo elettrico, come switchgear e controlgear, per i quali occorre ancora impiegare software proprietari, e di OPC server per le operazioni di gestione da remoto e manutenzione. FDT potrebbe inoltre arrivare a supportare altri protocolli di comunicazione, come Profinet.
L’intero articolo inerente alla giornata e agli interventi che si sono susseguiti si potrà leggere sul prossimo numero di Fieldbus&Networks – novembre 2011.
Clui Exera: www.clui.it
FDT Group: www.fdtgroup.org
Phoenix Contact: www.phoenixcontact.it
Yokogawa: www.yokogawa.it
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