Dal campo al cloud, sul ‘filo’ di IO-Link
L’IO-Link Day 2023, tenutosi nei pressi di Milano, ha permesso agli addetti ai lavori di approfondire la conoscenza delle potenzialità dello standard, chiarendone i prossimi sviluppi e le potenzialità
Dalla rivista:
Fieldbus & Networks
È andata in scena il 5 ottobre scorso, nella cornice dell’Hotel Cosmo a Cinisello Balsamo, alle porte di Milano, l’IO-Day 2023 ‘dal campo al clous’: una giornata dedicata ad IO-Link, tecnologia diventata ormai lo standard di fatto per la comunicazione dati a livello basso, fra sensori e attuatori in campo, con una crescita costante nel tempo che ha portato quest’anno il numero dei nodi installati a quota 35,7 milioni a livello globale, secondo le stime rese note da Consorzio PI – Profibus e Profinet Italia.
Quest’ultimo si occupa, infatti, oltre che degli standard Profibus, Profinet e Omlox, della promozione e dello sviluppo della tecnologia IO-Link e ne ospita la community, di cui fanno parte attualmente…
“…oltre 440 aziende, in pratica tutti i vendor di componenti di automazione” ha sottolineato in apertura dei lavori Giorgio Santandrea, presidente del Consorzio PI Italia. “IO-link è un protocollo aperto, adatto a raccogliere i dati dal campo e portarli là dove possono essere ripresi e analizzati in modo da diventare informazioni utili e da creare un effettivo valore aggiunto per l’azienda” ha spiegato Santandrea. “Il Consorzio riunisce numerosi attori del mondo industriale, fra di essi Duplomatic MS, che è centro di competenza specializzato su IO-link” ha proseguito il presidente.
QUI la VIDEO INTERVISTA
a GIORGIO SANTANDREA
Ultimo nato fra le tecnologie supportate dal Consorzio, Omlox si propone invece come standard per applicazioni Rtls, dove vi sono asset in movimento all’interno di ambienti industriali, per esempio nel campo dell’intralogistica e del magazzino.
Dalla raccolta all’analisi
Tecnologia standard secondo la IEC 61131-9, IO-Link si interfaccia con qualsiasi tipo di rete bus di livello superiore, permettendo di inviare i dati ‘dal campo al cloud’ senza soluzione di continuità, come dice il claim scelto quest’anno per la giornata.
Per digitalizzare un impianto, secondo anche il concetto di Industria 4.0, devo prima di tutto definire di quali informazioni ho bisogno; quindi, identificare con quali sensori posso recuperare queste informazioni. Occorre dunque partire dal ‘basso’, dagli attuatori e dai sensori, inclusi quelli ormai datati, e passare poi i dati ai sistemi di livello superiore per l’analisi, ovvero apparati di controllo e soluzioni IT, dove spesso si utilizzano tecnologie di più fornitori. Occorre per questo una soluzione indipendente dal vendor, interoperabile, in grado di garantire l’affidabilità dello scambio dati, anche nel tempo, anche se cambia la tecnologia in uso… IO-Link presenta tutte queste caratteristiche.
“L’obiettivo della digitalizzazione è rendere intelligenti dispositivi ‘poveri’, ed è quello che IO-Link fa” ha sottolineato Paolo Rocca, electronic department manager di Duplomatic MS. “È ‘Use: Universal, Smart, Easy’, come recita lo slogan della community, ovvero indipendente, semplice da usare a livello di installazione, manutenzione e diagnostica, e facilmente integrabile con ciò che c’è in campo, assicurando durabilità. Collega infatti in modo nativamente digitale i sensori e gli attuatori, anche su macchine già esistenti, ai sistemi di analisi tramite un cablaggio tradizionale punto-punto”.
Uno sguardo sul futuro
Fra i prossimi sviluppi dello standard al centro sicurezza (safety) e applicazioni wireless:
“Un’espansione dello standard oggi allo studia riguarda il wireless” ha proseguito Matteo Orlandelli, country director Italy di CoreTigo. “Le soluzioni senza fili, come per esempio Bluetooth e WiFi, anche se nate nel mondo consumer, stanno riscuotendo sempre più successo anche in campo industriale, ma presentano limiti a livello di affidabilità e impiego in ambiente manifatturiero.
Per questo il Consorzio ha pensato di sviluppare un nuovo sistema di comunicazione, adatto a funzionare nel mondo industriale, dove non si può fare a meno di determinismo e robustezza; è nato così un protocollo completamente diverso dagli altri, compatibile in tutto e per tutto con lo standard IO-link, di cui ‘copia’ molte funzionalità. Il protocollo è scalabile ed è in grado di garantire la chiusura del ciclo del dato in modo deterministico, come se si trattasse di una soluzione cablata. Stiamo parlando ovviamente della trasmissione di pochi dati, come richiesto in ambito industriale, ma in sicurezza, con la stessa affidabilità del cavo” ha illustrato Orlandelli.
“Un altro probabile sviluppo è in ambito safety, soprattutto per l’IO-Link wireless perché, tendenzialmente, il wireless viene utilizzato per soluzioni dove vi sono movimentazioni e, dunque, tipicamente dove occorre integrare la sicurezza. Arriveremo prima, sicuramente, la soluzione per IO-Link cablato, ma l’estensione safety per il wireless seguirà a stretto giro: è un cammino già tracciato, perché la fabbrica del futuro sarà senza fili, ma è un cammino ancora da percorrere”.
Ilaria De Poli - (IN) @ilariadepoli
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