Connessioni protagoniste del 5.0

Dalla rivista:
Fieldbus & Networks

 
Pubblicato il 5 febbraio 2024

Nell’attuale contesto, fra guerre dai risvolti economici inquietanti, per non dire di quelli sociali; l’incertezza legata agli esiti elettorali di questo 2024, in cui saranno chiamati a votare i cittadini di molti Paesi chiave, non ultimi gli Usa; e i molti temi lasciati in sospeso, sui quali occorrerebbe invece agire più incisivamente e fin da subito – cambiamento climatico in primis –, l’automazione ci apre uno spiraglio di luce. I dati resi noti da Anie Automazione mostrano un fatturato 2023 dell’industria italiana di settore stabilizzatosi sui livelli di massimo storico raggiunti nel 2022 (1.169 miliardi euro) con una minima flessione dello 0,6%: i settori maggiormente legati alla transizione digitale ed energetica hanno chiuso il 2023 in positivo. L’attesa per il biennio 2024-2025 è di un moderato rimbalzo del fatturato il primo anno (+0,5%), con successiva accelerazione nel 2025, quando si toccherà un +1,3%: i fondi europei continueranno a sostenere gli investimenti ICT e del comparto energetico. Inutile dirlo, in cima al ranking di crescita 2024-2025 troviamo i settori attivati dalla doppia transizione digitale ed energetica. Gli investimenti infrastrutturali per la transizione digitale e green sosterranno anche il commercio internazionale, che è previsto recuperare già dal 2024, sebbene con ritmi di crescita degli scambi più moderati rispetto al passato. Dati alla mano, dunque, la ‘twin transition’ è e sarà sempre più al centro dello sviluppo dell’industria manifatturiera italiana, accendendo ancora di più i riflettori sul mondo delle reti industriali, dove l’avvento di nuove soluzioni – dal 5G e 6G fino a wifi 6 e 7, per arrivare alle onde radio e, al livello più basso del campo, a IO-Link safety e alla sua versione wireless – promettono trasmissioni convergenti, performanti, sicure. È chiaro che disporre di dati in realtime, da ‘dare in pasto’ all’AI versione Generativa, all’edge o al cloud, traendone informazioni da utilizzare subito per ottimizzare i processi, in un circolo virtuoso sempre più ‘automatico’, sarà decisivo: la fabbrica connessa, diventata capace di auto-migliorarsi, è il prossimo step verso l’industria 5.0; a trarne beneficio saranno i pionieri, che guadagneranno un giusto vantaggio competitivo. La posta in gioco è alta e riguarda il futuro del manifatturiero nel nostro Paese; i nodi da sciogliere sono ancora molti, non ultimo quello del mismatch fra competenze e della formazione necessaria per accompagnare la transizione della forza lavoro, che resterà comunque protagonista in un tessuto produttivo come quello italiano, fatto di PMI e micro-imprese, dove è la sartorialità a fare la differenza. Sono tutti temi, questi, di cui parleremo ampiamente nel corso dell’anno dalle pagine di questa rivista, oppure della sua versione digitale, online, continuando a seguire e dar conto ai lettori dell’evoluzione delle connessioni industriali, passo dopo passo…

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