Come l’automazione cambia la meccanica

Con Fastems alla scoperta degli FMS, tra vantaggi e false certezze

Pubblicato il 18 dicembre 2011

Nelle produzioni effettuate tramite centri di lavoro tradizionali, ovvero ad isola, i tempi di attesa dei mandrini superano generalmente il 60% delle ore disponibili in un anno. Una porzione importante, che può tuttavia venire ridotta in modo drastico tramite l’integrazione di un sistema flessibile di produzione (FMS). L’incremento di produttività derivante da questa riduzione dei tempi improduttivi è notevole, ma non è l’unico vantaggio ottenibile da un sistema FMS: esso agevola infatti la lean production, permettendo di gestire gli impianti in modo flessibile e di gestire gli ordini in modo da ottimizzare i processi di lavorazione.

Nonostante ciò, molti operatori di PMI sono tuttora restii ad adottare FMS, ritenendoli adatti solo alle grandi aziende. In particolare, i maggiori dubbi relativamente all’impiego dei FMS in imprese di dimensioni medio-piccole sono legati a false convinzioni circa la loro flessibilità e la capacità di far fronte a lavorazioni di lotti piccoli, molto variabili tra loro. Al contrario, un’analisi più accurata dimostra che proprio la flessibilità è uno dei punti di forza dei sistemi FMS. Scoprite quale può essere quindi l’impatto di un FMS all’interno di una PMI, guardando il filmato “Come l’automazione cambia la meccanica”, disponibile al link www.fastems.com/comelautomazionecambialameccanica.

Fastems: www.fastems.com



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