Come la pandemia ha cambiato il ruolo del Supply Chain Director nel business.
I risultati dell’indagine “Il ruolo attuale e prospettico del Supply Chain Director” di Keystone Executive Search, la linea di business di Randstad dedicata alla ricerca e selezione di profili executive.
L’emergenza Covid ha evidenziato l’importanza della supply chain per la tenuta del sistema produttivo e ha accelerato l’evoluzione del Supply Chain Director, che oggi è una figura più strategica e coinvolta nelle decisioni di business, nei processi produttivi, nelle relazioni con i fornitori e nelle strategie commerciali.
Il boom dell’eCommerce ha stimolato lo sviluppo di una strategia omnicanale, spingendo l’integrazione fra i diversi stadi della filiera e la collaborazione fra supply chain e altre funzioni aziendali come il marketing e le vendite per soddisfare i nuovi bisogni degli utenti. Operare in una situazione di incertezza e restrizioni ha accentuato l’attenzione alla sicurezza e alla sostenibilità e fatto emergere la necessità di ragionare anche a breve termine, per intercettare in anticipo trend e impatti, ma allo stesso tempo prendere decisioni in tempo reale. Per rispondere a queste sfide il Supply Chain Director – oltre alle competenze specifiche del settore, ormai date per scontate – deve avere competenze digitali, soprattutto di analisi dei dati per prendere decisioni, e competenze manageriali. Le “soft skills” più richieste saranno la capacità di comunicare cosa serve al business, motivare e coinvolgere il proprio team, creare collaborazioni con altre unità aziendali e creare consenso. Nelle funzioni supply chain cresce la richiesta di Data Scientist, Risk Manager e Omnichannel Strategist.
È quanto emerge dall’indagine “Il ruolo attuale e prospettico del Supply Chain Director” di Keystone, la linea di business dedicata alla ricerca e selezione di profili executive di Randstad, primo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, coordinata da Simona Amati, Partner di Keystone, e Marco Bonomi, Founder & Senior Advisor di Chain Accent. La ricerca è stata condotta intervistando i supply chain manager di alcune delle più importanti imprese attive in Italia sull’evoluzione del ruolo nel contesto post pandemico e sui profili e le competenze più richieste nella funzione.
“Dalla ricerca emerge come in molte aziende, su settori di business diversificati, il ruolo della funzione Supply Chain sia diventato più centrale, anche se una buona parte degli intervistati ammette che ancora non ne venga riconosciuta la rilevanza strategica che meriterebbe”,afferma Alessandra Dealessi, Operation Manager di Keystone Executive Search. “Per acquisire o sviluppare questo ruolo chiave, il Supply Chain Director è chiamato a far evolvere le competenze, affiancando a quelle tecnico-professionali del ruolo, skill digitali, manageriali e di processo. Soprattutto deve accrescere la sua capacità di collaborare con le altre funzioni, proponendo sinergie e offrendo il proprio contributo nell’ottimizzazione dei processi di produzione e vendita. Le imprese, dal canto loro, devono iniziare a inserire la supply chain all’interno della ‘cabina di regia’, quale attore principale nelle scelte strategiche del business,” ha concluso la Dealessi.
Le priorità di investimento nella supply chain – Durante l’emergenza gli investimenti nella supply chain sono diventati più strategici e meno legati al funzionamento della macchina operativa. I principali criteri per individuare le priorità di investimento indicati dai manager intervistati sono l’aderenza alla strategia di business, l’impatto sul cliente e la capacità di differenziarsi dalla concorrenza e di prendere decisioni in tempo reale. Questi requisiti sono soddisfatti perlopiù dagli investimenti in innovazione, che rappresentano il 70% della spesa con punte del 100% in alcune imprese, mentre agli investimenti tradizionali è dedicato solo il 30% delle risorse a disposizione. In futuro la maggior parte dei progetti finanziati saranno iniziative end-to-end, che coprono cioè tutti gli stadi della filiera (dai materiali al cliente finale), e progetti ibridi in grado di integrare la pianificazione centrale con le attività locali e i processi dell’ultimo miglio.
Profili e competenze più ricercate nella supply chain Per affrontare le sfide del mercato post pandemico saranno necessarie competenze diversificate che difficilmente potranno essere presenti in un unico ruolo. Il Supply Chain Director sarà un profilo meno tecnico e più manageriale, con importanti competenze soft, come la capacità di visione, di motivare e coinvolgere, comunicare e creare consenso. Serviranno anche figure professionali in grado di svolgere le mansioni tradizionali ma con competenze nuove, come l’orientamento al digitale e la conoscenza dei temi legati alla sostenibilità. A crescere maggiormente sarà la richiesta di Data Scientist, capaci di analizzare i dati e i modelli previsionali per mettere l’azienda nelle condizioni di prendere decisioni in tempo reale, Risk Manager, con abilità nella gestione della relazione strategica con i fornitori, e profili digital capaci di progettare una strategia omnicanale. Nella selezione dei candidati perderanno importanza o verranno date per scontate la conoscenza delle soluzioni operative, mentre saranno decisive la capacità di problem solving, di motivare il team, di prendere decisioni e assumersene rischi e responsabilità, sviluppare collaborazioni e guidare il lavoro degli altri.
Le strategie per sviluppare i talenti
Per attirare e trattenere talenti in possesso di tutte le competenze che richiede la funzione supply chain, ingaggiarli e favorirne lo sviluppo di carriera, i manager intervistati da Keystone puntano innanzitutto sull’immagine di un’azienda che cresce, investe nei giovani ed è attenta ai valori della sostenibilità e dell’inclusione. Poi sulla valorizzazione del ruolo, a cui è assicurata una centralità sia attuale sia in prospettiva, la disponibilità di strumenti di lavoro sofisticati, il coinvolgimento in progetti strategici e prospettive di carriera internazionale.
Il percorso per diventare Supply Chain Director
Il percorso ideale che, secondo i manager intervistati, dovrebbero svolgere i candidati che aspirano a diventare Supply Chain Director inizia con una laurea in materie tecnico-scientifiche e prosegue con esperienze di lavoro in diverse funzioni aziendali, seguite da una consolidata esperienza professionale nella funzione supply chain e da un master o un corso di specializzazione durante la carriera. Fondamentale la conoscenza e l’esperienza pratica delle logiche digital e omnichannel e la capacità di gestire un team, mentre rappresentano un ulteriore valore aggiunto un’eventuale esperienza all’estero e in società di consulenza.
Contenuti correlati
-
I quattro trend nel futuro della supply chain secondo Remira Italia
Investire nella connettività digitale, spingere verso tracciabilità e trasparenza, trovare nuove strategie per rendere le supply chain più resilienti, garantire l’integrità e la coerenza dei dati: queste le quattro tendenze identificate da Remira Italia, azienda specializzata nell’offerta...
-
Procurement dei materiali indiretti: risultati della Ricerca MRO 2024 di RS Italia
RS Italia ha pubblicato la terza edizione dell’annuale Ricerca MRO 2024, sul procurement dei materiali indiretti comunemente detti MRO (Maintenance, Repair, Operations), realizzata in collaborazione con Adaci (Associazione italiana acquisti e supply management) e UER-Università Europea di...
-
Accordo fra Bonfiglioli Consulting ed expert.ai per offrire soluzioni in ottica di digitalizzazione
Bonfiglioli Consulting, pioniere italiano della filosofia “lean thinking” specializzato da oltre 50 anni nell’ottimizzazione ed efficientamento delle operations, ha siglato un accordo con expert.ai, azienda leader nell’implementazione di soluzioni enterprise di intelligenza artificiale per creare valore di business....
-
Supply chain globale, il percorso in salita delle aziende italiane tra disponibilità, prezzi e normative
Negli ultimi mesi, i costi energetici elevati, le previsioni economiche negative e la difficile situazione del mercato globale hanno catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica. La congestione della supply chain non è stato uno degli argomenti principali. La situazione...
-
Supply chains: still vulnerable: V rapporto McKinsey sulle supply chain
La quinta edizione dell’ indagine annuale McKinsey ‘Global Supply Chain Leader Survey’ è stata condotta tra i dirigenti senior del settore delle forniture di diversi settori e aree geografiche. Il sondaggio, condotto tra aprile e giugno 2024, ha...
-
Rfid: un mercato destinato a valere 40,9 miliardi di dollari entro il 2032
Il rapporto “Mercato Rfid – Previsioni globali fino al 2032″ realizzato da MarketsandMarkets prevede che le dimensioni del settore Rfid cresceranno a un Cagr dell’11,1% dal 2023 al 2032. Prevede inoltre che tale mercato varrà 40,9 miliardi di dollari...
-
Il 20% dei produttori utilizza la sicurezza di rete come prima linea di difesa contro gli attacchi informatici
Secondo un recente sondaggio condotto dalla società di ricerche ABI Research sullo stato della tecnologia nel settore manifatturiero, i produttori hanno individuato la sicurezza OT della rete come principale ambito di investimento per quanto concerne la sicurezza...
-
Come quantificare il legame fra le particelle?
Il Premio Nobel della Fisica 2022 ha premiato una serie di spettacolari esperimenti che hanno confermato l’esistenza dell’Entanglement, un fenomeno che trova spiegazione nella meccanica quantistica. L’Entanglement, correlazione quantistica, rappresenta la quantità di informazione aggiuntiva che possono...
-
A Gefran il premio “Procurement e Supply Management Excellence Awards”
Gefran è stata insignita con il “Procurement and Supply Management Excellence Awards 2024” dall’Associazione Italiana Acquisti e Supply Management (Adaci), il principale ente nazionale di rappresentanza per chi opera negli approvvigionamenti, supply management, gestione materiali, logistica e...
-
Università, impresa e ricerca fanno rete con il Digital Transformation and Technology Transfer Hub di Unipa
Un ecosistema aperto per promuovere e stimolare i processi innovativi di trasformazione delle imprese e, contemporaneamente, offrire opportunità di crescita e di successo ai tanti talenti e alle diverse professionalità che si formano all’interno dell’Ateneo in uno...