Come il Covid-19 ha accelerato la trasformazione delle aziende in Italia

Un’indagine globale di Deloitte fotografa l’impatto della pandemia sulle aziende private. Anche in Italia è iniziata la corsa per adeguarsi al nuovo contesto e il 29% è già a caccia di nuove risorse e talenti. Digitalizzazione e sostenibilità i must per lo scenario post-Covid.

Pubblicato il 29 giugno 2021

L’impatto della pandemia da Covid-19 ha impresso un’accelerazione sulle priorità delle aziende private (1) italiane che si trovano in un percorso di trasformazione non solo sul fronte della digitalizzazione (53%), ma anche per quanto riguarda valori e mission aziendale (57%), nonché sostenibilità e impatto ambientale (56%). È questa una delle principali evidenze che emergono dall’indagine compiuta da Deloitte Private su 2.750 leader di aziende Private di medie dimensioni nel mondo, tra cui 150 in Italia.

La maggior parte delle aziende private italiane intervistate si sta adeguando al nuovo contesto disegnato dalla pandemia aumentando gli sforzi per trasformare e far evolvere la propria azienda ed essere più competitiva nel nuovo scenario post-pandemico”, dichiara Ernesto Lanzillo, Private Leader di Deloitte Italia. “Questo è un segnale molto positivo per tutta la nostra economia, perché significa che, nonostante l’incertezza del momento, le aspettative dei leader italiani intervistati sono positive per il futuro a breve termine. Infatti, guardando ai prossimi 12 mesi, i leader aziendali italiani, in linea con il trend globale, prevedono un incremento della produttività (58%) e dei profitti (47%)”, spiega Lanzillo.

Per quanto riguarda il risvolto occupazionale, le imprese italiane intervistate risultano intenzionate a incrementare il numero dei propri collaboratori: quasi un terzo intende coinvolgere nuove risorse con formule di collaborazione anche freelance (29%) mentre l’11% ha pianificato assunzioni a tempo pieno, trasversalmente in tutte le aree aziendali. Solo il 15% dichiara che acquisirà i talenti per specifiche competenze. Per la maggioranza dei leader di impresa italiani (64%) la trasformazione del paradigma del lavoro sarà uno degli elementi cardine per aumentare la resilienza della propria impresa. Come dimostrano i dati, infatti, sono soprattutto le aziende a più alta resilienza ad aver risposto positivamente (73%) all’intenzione di coinvolgere nuovi talenti rispetto a quelle a bassa resilienza (45%). Ma cosa si intende esattamente quando si parla di resilienza di una impresa?

Affrontare le crisi puntando sulla resilienza
L’indagine di Deloitte Private ha analizzato il livello di resilienza delle imprese valutando sette priorità operative (tecnologia, strategia, operation, crescita, capitale, lavoro, impatto sociale e ambientale). Utilizzando questo mix di indicatori che definisce ad alta, media e bassa resilienza le aziende – le quali rispetto a questi sette parametri si sono auto-valutate posizionandosi su un range che va da 7 a 35 – in Italia le aziende che possono essere definitive a elevata resilienza sono il 31%, a media resilienza il 59% e solo un restante 10% risulta essere a bassa resilienza. Tecnologia (73%), crescita (69%) e operation (68%) sono le tre priorità ritenute imprescindibili dalle aziende stesse per potersi dichiarare resilienti. Al momento, solo una quota ristretta di imprese ha già finalizzato o pienamente implementato azioni per strutturarsi al meglio rispetto a tali priorità, (15% per la tecnologia, 7% per la crescita e per le operation), tuttavia la maggior parte delle imprese dichiara di aver già intrapreso un percorso di implementazione oppure si trova a metà della fase di trasformazione.

I rischi per il futuro
Non solo prospettive di crescita, ma anche percezione di rischi per il proprio futuro. Sia a livello globale che italiano, le imprese temono che la pandemia possa avere un impatto negativo sul mercato (42% breve periodo e 33% lungo periodo) e sulle operation (32% breve periodo e 27% lungo periodo).

I rischi connessi alla pandemia risultano una fonte di preoccupazione per le aziende: la principale soluzione che le Aziende Private[2] in ogni area geografica individuano è quella di affidarsi a provvedimenti emanati dagli stati a sostegno dell’economia, intesi come lo strumento più efficace per compensare le perdite causate dalla pandemia e necessario per facilitare la crescita e favorire il rilancio dell’economia; tale soluzione è così percepita anche dal 30% delle aziende italiane intervistate e questo sottolinea come, guardando al contesto europeo, sia fondamentale per il tessuto imprenditoriale il ricorso ai fondi del Next Generation EU per il rilancio dell’economia.

Fiducia e strategie per il futuro
L’indagine Deloitte Private ha fatto emergere un elevato livello di fiducia rispetto al successo della propria azienda. Prendendo a riferimento l’orizzonte dei prossimi tre anni, le aziende italiane più resilienti sono decisamente più fiduciose (41%) di quelle meno resilienti (14%). La percezione generale di fiducia è anche in linea con le strategie di crescita delle imprese italianeintervistate, che puntano non solo sullo sviluppo di nuovi prodotti e servizi (52% sia nel breve che nel lungo termine), ma anche sulla produttività (rispettivamente 48% e 49% nel breve e nel lungo termine) e sulla trasformazione digitale (rispettivamente 47% e 54% nel breve e nel lungo termine).

In linea con il trend globale, anche le aziende italiane preferiscono adottare strategie di crescita di tipo organico rispetto ad attività di M&A (ritenute prioritarie nel breve termine dal 25% degli intervistati e nel lungo termine dal 29%). Tuttavia, nonostante le attività di M&A non siano una priorità strategica a cui affidarsi, molte imprese italiane si considerano, nei prossimi dodici mesi, potenziali buyer (37%) o potenziali aziende target (33%).

Le dimensioni della resilienza
L’elemento che determina la resilienza per eccellenza, secondo le aziende italiane, è la tecnologia (73%) e la trasformazione digitale è una priorità strategica tanto nel breve quanto nel lungo periodo. In Italia, per la maggior parte dei rispondenti, tale trasformazione era in essere già prima della pandemia da Covid-19 (32%), mentre per ben il 23% è stata proprio la pandemia a spingerli ad investire in ambito tecnologico e digitale. Dall’analisi delle risposte dei leader italiani, inoltre, sembrerebbe che le aziende italiane che già si muovevano su questa direttrice in una fase pre-pandemia siano di più di quelle della media globale (27%), le quali invece sono state particolarmente spinte ad investire proprio in risposta alla crisi (36%).

Un’accelerazione la registreranno anche gli investimenti in tecnologia nei prossimi 12 mesi: le aziende italiane si orienteranno soprattutto verso l’automazione dei processi business (47%), information security (44%) e strumenti di data analytics/business intelligence (41%).

Il tema dei valori aziendali e della fiducia nei confronti degli stakeholder è considerato un asset che va oltre il profitto, ma comunque da sempre fondamentale per le aziende private, in particolare per le aziende familiari. Si tratta di tematiche che, guardando all’Italia, risultano di estremo interesse soprattutto per le aziende più resilienti, in primo piano su questo fronte (86%) rispetto a quelle con bassa resilienza (39%).

L’indagine, infine, sottolinea l’attenzione delle aziende rispetto ai temi di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di carbonio, mettendo in evidenza  non solo quanto questi siano importanti per determinare il carattere di resilienza delle imprese (61%), ma anche come siano entrati a pieno titolo nell’agenda delle aziende italiane intervistate, seppur a differenti livelli: da chi è ancora in fase di implementazione iniziale (41%), a chi a metà processo (35%) o addirittura è matura su queste tematiche (6%). Anche su questo fronte, si rileva una maggiore proattività da parte delle aziende più resilienti.

(1) Deloitte Private si rivolge alle imprese familiari, ai family office e agli investitori privati, alle Piccole Medie Imprese quotate e non, ai Private Equity e alle medio-imprese che rientrano nella definizione di aziende private.



Contenuti correlati

  • Siemens Osai GreenTech
    Economia circolare, Siemens e Osai GreenTech al recupero dei metalli preziosi dai RAEE

    Nell’economia lineare l’estrazione, la lavorazione e lo smaltimento dei metalli preziosi comportano un consumo smisurato di risorse naturali, generano rifiuti tossici e hanno un impatto negativo sulle comunità locali. Il recupero di questi materiali dai rifiuti elettronici...

  • HPE IT Sustainability Services - Data Center Heat Recovery
    Hewlett Packard e Danfoss insieme per ridurre il consumo energetico nei data center

    Hewlett Packard Enterprise e Danfoss collaborano per la fornitura di HPE IT Sustainability Services – Data Center Heat Recovery, un modulo di recupero del calore pronto all’uso che contribuisce a gestire e valorizzare il calore in eccesso...

  • Altair soluzioni AI HPC simulazione aerospace Farnborough Airshow
    AI in simulazione e HPC con Altair al Farnborough Airshow 2024

    Altair porta in mostra le ultime innovazioni nel campo della simulazione ingegneristica, dell’intelligenza artificiale (AI) e del calcolo ad alte prestazioni (HPC) al Farnborough International Airshow 2024, in programma dal 22 al 26 luglio presso il Farnborough...

  • Battaglini Centro Software ERP
    L’ERP di Centro Software consente incrementi in efficienza di oltre il 60%

    L’adozione di un ERP, cioè un software “Enterprise Resource Planning”, all’interno delle aziende attive nel settore meccanico può portare a un beneficio di produttività ed efficienza molto concreto, nella misura di un incremento medio del 60%, che...

  • Efficienza energetica e decarbonizzazione al centro della filiera dell’alluminio

    Dopo un periodo che ha visto il comparto affrontare diverse sfide, l’industria dell’alluminio sta mostrando segnali incoraggianti di ripresa. I dati del 2024 rivelano, infatti, un quadro positivo: l’indice degli ordini dei laminati ha registrato un incremento...

  • Più sostenibilità con il monitoraggio dell’energia

    I software di Schneider Electric permettono di analizzare e ridurre i consumi, migliorare l’efficienza e la continuità operativa di un processo altamente energivoro. I dati accurati raccolti con questi software aiutano Dife nella redazione del bilancio annuale...

  • Controllo distribuito per il recupero dei rifiuti

    La digitalizzazione e la scalabilità si rivelano fondamentali per un innovativo progetto di sostenibilità. Il DCS digitale è alla base del controllo di precisione dei processi nell’80% della tecnologia per il recupero dei rifiuti. Leggi l’articolo

  • Intervista a Massimiliano Rottoli, RS Italia

    RS Italia è un fornitore globale omnicanale di prodotti e soluzioni per progettisti, costruttori, manutentori e riparatori. Distribuisce più di 750.000 prodotti di oltre 2.500 fornitori diversi. Automazione Oggi ha intervistato Massimiliano Rottoli, managing director di RS...

  • Quando la produzione è additiva

    Negli ultimi tre decenni l’Additive Manufacturing ha visto una crescita notevole, trasformandosi in una realtà industriale pienamente consolidata e matura. Le applicazioni non si limitano alle attività di prototipazione ma si estendono alla produzione di utensili e...

  • Schneider Electric lancia la III edizione dei Sustainability Impact Awards

    Schneider Electric ha aperto le candidature per la terza edizione del premio Schneider Electric Sustainability Impact Award. Questa iniziativa, inaugurata nel 2022, valorizza il contributo che l’ecosistema di clienti, partner e fornitori di Schneider Electric offre alla...

Scopri le novità scelte per te x