PLM in cloud: collaborativo, scalabile e sostenibile. Parola di PTC
Non ci sono dubbi: il software si sta spostando sempre di più sul cloud. Per le aziende manifatturiere è tempo di lasciarsi alle spalle le infrastrutture on-premise. Secondo la società di ricerche Fortune Business Insights il mercato globale del software as a service (SaaS) dovrebbe raggiungere i 716 miliardi di dollari entro il 2028, con una crescita annua sorprendente del 27%.
Il passaggio al cloud non è un nuovo fenomeno. I fornitori di software commerciali come Microsoft, Adobe e molti altri, da tempo hanno già spostato le loro offerte sul cloud. La ragione principale è legata alla gestione più semplice del software in relazione agli aggiornamenti delle versioni lungo il ciclo di vita. Poche persone conoscono quale versione di Microsoft Teams stanno utilizzando, e ciò poco importa. Per il CAD e il PLM vale lo stesso discorso.
Considerando tre anni quale media temporale di upgrade, le aziende che hanno effettuato i loro ultimi aggiornamenti nel 2020 – o magari prima – saranno presto costrette a mettere mano ai loro CAD o PLM se vorranno continuare a mantenersi al passo. Hanno quindi due opzioni: aggiornare i loro sistemi legacy o passare a piattaforme SaaS cloud-native. Stando ai dati che emergono da una recente ricerca condotta da PTC, sembra che la seconda opzione risulti essere la più gradita, specialmente se parliamo di PLM.
Cloud e collaborazione
Un aspetto importante del cloud è la semplificazione. La riduzione dell’onere informatico è sicuramente una conseguenza rilevante, ma il vantaggio principale del cloud è legato alla collaborazione, non solo all’interno dell’azienda, ma anche con la supply chain ed i clienti.
In un ambiente tradizionale PLM in cui si lavora su un progetto con un fornitore, si possono instaurare meccanismi di collaborazione inefficienti e poco controllati, che si basano su processi di estrazione/esportazione di dati o che necessitano di sistemi per consentire l’accesso sicuro degli utenti esterni ai sistemi aziendali. Quando ci si trova nella situazione di dover estrarre dati dai sistemi aziendali, normalmente si utilizzano strumenti quali la posta elettronica o servizi di condivisione quali Sharepoint, OneDrive o Teams, perdendo di fatto il controllo di quanto condiviso e interrompendo quell’importantissimo collegamento con una fonte unica, sicura, condivisa di informazioni rappresentata dal PLM.
Le soluzioni cloud e SaaS consentono allo stesso tempo di non interrompere la connessione tra il dato e le persone con le quali viene condiviso e rendono molto più facile e sicuro fornire accesso sicuro e controllato al dato stesso. Questo consente di stabilire una modalità di collaborazione immediata, sincrona, controllata, efficiente e sicura.
Tra gli altri vantaggi che si possono collegare a questo tipo di collaborazione basata su strumenti cloud e SaaS possiamo citare: l’estrema facilità nel condividere contenuti anche di notevoli dimensioni; l’aggiornamento continuo delle informazioni in tempo reale; il pieno controllo delle interazioni; nessuna perdita di dati o di informazioni; il controllo granulare delle autorizzazioni, che possono essere concesse anche temporaneamente.
Oggi è possibile mettere in atto modalità di collaborazione di questo tipo, sia che si lavori con strumenti CAD, sia che in situazioni ove anche il PLM è coinvolto. Sono queste, in sintesi, le ragioni per le quali le aziende dovrebbero concretamente valutare il passaggio al cloud/SaaS anche per le applicazioni legate alla progettazione, come il CAD e il PLM.
Favorire il lavoro agile
Un vantaggio intrinseco del passaggio al SaaS è sicuramente la decentralizzazione dell’infrastruttura. Le soluzioni moderne sviluppate e ottimizzate per questa architettura possono portare a nuove e più efficaci procedure in base alle quali organizzare i flussi di lavoro. Ad esempio, lo sviluppo sequenziale di un prodotto, che si articola in fasi, ognuna delle quali richiede uno start e un’approvazione formale per la sua conclusione per poter passare alla successiva, è la metodologia tradizionale.
Lo sviluppo di un prodotto seguendo questa metodologia a cascata non è però l’unica opzione percorribile se disponiamo di un’infrastruttura SaaS. Un’altra strategia è lo sviluppo agile, che può essere adottato per lo sviluppo dei prodotti nello stesso modo con cui normalmente si sviluppa il software. Questo sistema cycle-based richiede una comunicazione frequente, inter-organizzativa e orientata al cliente. Lo sviluppo di prodotto in linea con la metodologia agile consente di accorciare i tempi in maniera anche drastica, pochi giorni o qualche settimana, permettendo di ottenere risultati concreti in modo rapido ed efficiente.
Una soluzione sicura e sostenibile
Le aziende non considerano più la sostenibilità come un onere imposto dalle normative, ma un’importante opportunità per offrire maggiore valore ai clienti e agli investitori. Per tale motivo la sostenibilità deve essere integrata in ogni aspetto del ciclo di vita del prodotto.
Se guardiamo agli aspetti di scalabilità e sostenibilità, il PLM SaaS è un chiaro vincitore. Per ciascun utente software è necessario disporre di un’infrastruttura sufficiente a gestire i picchi di utilizzo, il che significa che nei fine settimana e nelle ore di riposo le “macchine virtuali”, anche quelle più efficienti, restano inattive: in sostanza consumano energia sia che vengano utilizzate oppure no. L’impiego del SaaS lo rende simile ai consumi elettrici on-demand: se la domanda di utilizzo aumenta, aumenta anche la capacità del servizio, mentre se la domanda diminuisce, esso si riduce, al limite anche completamente: tornando al paragone della corrente elettrica, è come se si spegnessero lo luci una volta usciti dall’ufficio. Ciò non vuol dire che il server sia completamente spento, ma si riduce l’attività solo a ciò che è necessario fare.
Il vantaggio in termini di sostenibilità è chiaro. Inoltre, è un fatto dimostrabile che, grazie al SaaS, le risorse necessarie in ambito di produzione, sviluppo, test e altro è minore rispetto alle singole istanze del software installate per ciascun utente. La scalabilità assume quindi un’efficacia via via maggiore quanti più utenti hanno bisogno del sistema. Non è necessario chiedere permessi o fare investimenti particolari: è possibile scalare tutto ciò che serve per soddisfare le diverse esigenze.
Cloud e cybersicurezza
Da sempre, il cloud ha dovuto combattere contro i pregiudizi sulla sicurezza, ovvero sul fatto di non essere ritenuto sicuro tanto quanto una soluzione on-premise. Vero è che non tutti i prodotti SaaS uguali e che non tutti i fornitori garantiscono gli stessi livelli di servizio e sicurezza. Inoltre, la rapida digitalizzazione del settore manufatturiero ha portato a un’escalation dei crimini informatici, con i cyber-attacchi che stanno aumentando in tipologia e complessità.
Un esempio recente di come il SaaS possa migliorare la sicurezza si è verificato lo scorso dicembre 2021, quando il mondo dell’IT è stato funestato dall’incidente di Log4j, che ha violato la sicurezza dei software che lo utilizzavano.
Log4j è una libreria di logging Java open-source sviluppata da Apache Foundation, ampiamente utilizzata in molte applicazioni e presente in molti servizi come componente essenziale di applicazioni aziendali. Java è implementato in un’ampia gamma di prodotti digitali, tra cui soluzioni cloud, web server e applicazioni, rendendo ogni prodotto attaccabile attraverso la vulnerabilità Log4Shell. Questa falla di sicurezza è dunque diffusa, ma la maggior parte delle organizzazioni non sa di esserne coinvolta. Grazie al SaaS è possibile risolvere il problema in poche ore. Nel mondo on-premise, la frammentazione delle applicazioni rende tutto più difficile: basti pensare che in alcuni casi problematiche come queste spesso necessitano di settimane prima di essere risolte.
Il futuro del PLM è nel cloud
La transizione verso il SaaS consente alle organizzazioni di alleggerire il reparto IT: ciò a tutto vantaggio della possibilità di focalizzarlo sulle iniziative e sulle strategie di trasformazione digitale. I professionisti IT non devono sprecare tempo per svolgere compiti di sorveglianza digitale. La sicurezza riguarda ogni fase del ciclo di vita del prodotto e, per mantenerla, le organizzazioni devono innanzitutto avere una visione completa. Per fare ciò, è necessario tracciare, utilizzare e salvaguardare i propri dati implementando un’opportuna infrastruttura di digital thread.
Non tutto è prevedibile e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Possiamo però essere certi che le piattaforme e i servizi SaaS continueranno a mantenersi stabili nel tempo e a crescere ulteriormente.
a cura di Fabrizio Ferro, Director Presales PTC Southern Europe
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