Fieldbus & Networks
FEBBRAIO 2017
FIELDBUS & NETWORKS
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L’editoriale è a cura dei membri dei Comitati Tecnici di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi
A ottobre 2016, in continuità con l’esperienza di Clui Exera, è nato Clui AS
(Club Utilizzatori Italiani di Automazione e Strumentazione), con sede presso
il Polo Tecnologico Magona di Cecina (Livorno), dove dispone di attrezzature
e laboratori per svolgere le proprie attività di test e valutazione. Nell’asso-
ciazione possono convergere tutti i soggetti che usano e sviluppano (ma non
producono) soluzioni di automazione e la relativa strumentazione in ambito
industriale, siano essi aziende, università, istituti di ricerca o società di ingegneria. In altri
Paesi europei già esistono organizzazioni simili, per esempio Exera (Francia), Namur (Ger-
mania), EI (Regno Unito), WIB (Olanda), tutte federate nel Consorzio EWE, di cui anche
Clui AS chiederà di fare parte. L’esistenza di una grande organizzazione di utilizzatori è
di significativa importanza al fine di mettere a fuoco problematiche ricorrenti e diffuse
negli impianti e di stimolare un utilizzo consapevole e proficuo delle tecnologie nel campo
dell’automazione industriale, contesto foriero di importanti e rapidi trend di trasformazione
e innovazione. Aziende che operano nei settori dell’industria di processo, della logistica,
del manufacturing, dei servizi ecc., collaborano qui in modo attivo, insieme a prestigiose
università, in un network creativo e virtuoso. Clui AS nasce infatti come soggetto dal profilo
marcatamente operativo, attento ai concreti fabbisogni degli utilizzatori e si prefigge al
contempo di mettere a disposizione dei soci adeguati strumenti, anche di tipo culturale,
per l’arricchimento e l’affinamento delle competenze nella scelta e nel conseguente utilizzo
delle tecnologie. Non si tratta quindi di un’organizzazione di rappresentanza, ma di uno
strumento tecnico di supporto ad ampio raggio. In altre parole, l’attenzione si concen-
tra sulle esigenze strategiche per le aziende associate, sia quando richiedano capacità
di ‘problem solving’, sia quando riguardino l’innovazione tecnologica frequentemente ri-
chiesta dall’evoluzione del mercato dell’automazione. Quest’ultima fattispecie richiede,
ovviamente, la collaborazione dei costruttori.
In tale contesto, le aziende aderenti dispongono di uno strumento per presentare ai co-
struttori le proprie esigenze, specialmente in relazione ai problemi riscontrati nell’uso dei
sistemi e dei prodotti. Ciò con la forza della sinergia e, auspicabilmente, di una potenziata
capacità di messa a fuoco dei vantaggi e delle criticità delle tecnologie utilizzate. A se-
conda della loro natura e durata le attività sono sviluppate da una Commissione Tecnica o
da un Team di Progetto. Le prime hanno il compito di sviluppare progetti di lunga durata,
anche multidisciplinari, mentre i secondi si occupano di attività finalizzate e di durata limi-
tata nel tempo. Ciascun gruppo di lavoro si può avvalere, quando necessario, del contributo
di università, istituti di ricerca e società di ingegneria; i soci possono poi chiedere in qual-
siasi momento di chiudere progetti e di aprirne di nuovi.
Attualmente, i principali ambiti di intervento e di approfondimento considerati dall’asso-
ciazione sono: sistemi di controllo, comunicazione industriale Ethernet based e wireless,
sicurezza informatica, algoritmi per l’ottimizzazione dello sfruttamento delle falde idriche,
il tutto nella cornice prospettica di Industry 4.0.
Evaldo Bartaloni
UTILIZZATORI:
L’UNIONE FA
LA FORZA
Editoriale