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NOVEMBRE 2016

FIELDBUS & NETWORKS

18

Fieldbus & Networks

Marchio detenuto da Ashrae (American Society of Heating, Refrigerat-

ing and Air-Conditioning Engineers), riconosciuto come ISO 16484-5 e

promosso da Big-EU (Bacnet Interest Group Europe e.V.), associazione

fondata nel 1938 che comprende oggi

oltre 200 soci, produttori e fornitori

di dispositivi conformi, Bacnet è uno

degli standard più diffusi nel mondo

della building automation. Universo

variegato, che comprende numerose

tipologie di impianti, dal condiziona-

mento/ventilazione alla videosorve-

glianza, dalla rilevazione incendi al

controllo accessi, dall’illuminazione

all’antintrusione ecc.

Abbiamo recentemente incontrato

Salvatore Cataldi, rappresentante del

Comitato Bacnet Italy, al Politecnico di

Milano, dove teneva per conto dell’associazione un corso di formazione

tecnica su Bacnet indirizzato a system integrator e addetti del settore.

“Come associazione stiamo cercando di diffondere la conoscenza di que-

sta tecnologia come linguaggio ‘universale’ per l’automazione in ambito

civile, capace di far interloquire fra loro impianti di differenti costruttori,

anche appartenenti a ‘mondi’ diversi”.

Per realizzare un sistema di automazione occorre infatti considerare al-

meno tre elementi tecnologi: il campo, dove vengono implementati i sen-

sori e gli attuatori; la parte di automazione, con tutti i suoi diversi livelli e

componenti; il livello gestionale. Tutti i dispositivi e i sistemi devono poter

dialogare fra loro ed eseguire correttamente le logiche di attuazione. Da

qui la necessità di un ‘linguaggio comune’: “Michael Newmann, attuale

presidente nonché fondatore del comitato Bacnet, nel 1986 era manager

dell’Utilities Dept della Cornell University di Ithaca (NY) e aveva il pro-

blema di far dialogare fra loro due frigoriferi” ha spiegato Cataldi. “Uno

dei due frigoriferi del sistema di climatizzazione si era rotto. Lo sostituì

con un diverso modello, ma quest’ultimo non era in grado di colloquiare

con l’altro frigorifero, quello ancora funzionante. Così Newmann si rese

conto di quanto sarebbe stato importante standardizzare un modello di

linguaggio universale, che permettesse il dialogo, per esempio, fra elet-

trodomestici prodotti da marchi diversi. Si rivolge ad Ashrae, l’unico ente

che poteva essere deputato a prendere decisioni in merito a una que-

stione simile, ma all’inizio non venne ascoltato. Non si arrese e alla sua

intraprendenza si deve la nascita di Bacnet”.

Lo standard venne pubblicato da Ashrae nel 1995 ma solo due anni dopo

si cominciò a parlarne seriamente anche in Europa fino alla formazione

LA NECESSITÀ DI DARE VITA A EDIFICI

PIÙ SOSTENIBILI E A MAGGIORE

EFFICIENZA ENERGETICA SPINGE

L’ADOZIONE DI STANDARD COME

BACNET. NE ABBIAMO PARLATO CON

SALVATORE CATALDI DI BACNET ITALY

ANCHE L’EDIFICIO

SI AUTOMATIZZA

di

Ilaria De Poli

@depoli_ilaria

Salvatore Cataldi,

di Esac, rappresentante

di Bacnet Italy

INDUSTRIAL CYBER SECURITY: UN TEMA SCOTTANTE

L’evento

‘Cyber security nell’automazione industriale. Essere consapevoli per difen-

dersi’

, promosso da

Phoenix Contact

( www.phoenixcontact.it

) in collaborazione con

Lutech e

Clusit

(

www.clusit.it

), ha registrato un grande successo di pubblico a riprova

del notevole interesse esistente attorno al tema. Nell’attuale panorama industriale

l’uso di sistemi smart e soluzioni interconnesse è sempre più diffuso, sull’onda di

nuovi modelli produttivi quali Industry 4.0 e IIoT (Industrial Internet of Things). Tec-

nologie e paradigmi che, pur aprendo la via a nuove opportunità, allargano anche al

mondo della produzione rischi che fino a poco tempo fa erano confinati ai sistemi

d’ufficio. Dunque, come evidenziato da Andrea Zapparoli Manzoni, membro consiglio

direttivo Clusit e co-autore del Rapporto Clusit, da un lato i cyber criminali hanno

industrializzato e automatizzato i loro strumenti e agiscono su larga scala, dall’altro

il crescente impiego di soluzioni digitali porta a una crescita del volume di elementi

complessivamente esposti al rischio di attacchi molto più rapida dello sviluppo della capacità di proteggerli. Inoltre, si sta evidenziando

una crescente asimmetria economica tra attaccanti e difensori: per ogni dollaro investito dagli attaccanti nello sviluppo di nuovo

malware, il costo sopportato dai difensori è di milioni di dollari. Tutto ciò rende necessario cambiare le strategie difensive e diventare

consapevoli del fatto che la vera questione non è più ‘se’, ma ‘quando’ si subirà un attacco informatico e, soprattutto, quali saranno

gli impatti conseguenti. È dunque necessario mantenere un’attenzione sempre elevata al problema e seguire alcune regole di base per

attivare da subito protezioni efficaci, senza confondere la ‘compliance’ alle normative con l’effettiva ‘security’.

Un’analisi dei più recenti episodi di cyber crime ha evidenziato che tra le principali cause, o ‘facilitatori’, degli incidenti informatici

vi sono la non conoscenza delle minacce e l’errore umano. In particolare, i fatti dimostrano che oggi non esistono più bersagli poco

interessanti: a prescindere dai dati o sistemi gestiti, chiunque può diventare obiettivo o un involontario ‘ponte’ per colpire altri soggetti,

con ripercussioni in termini operativi, di immagine e spesso anche legali. È pertanto necessario applicare un processo integrato e arti-

Attualità

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