Automazione_Strumentazione_09_2013 - page 93

Automazione e Strumentazione
Novembre/Dicembre 2013
UTILITY
tecnica
93
Q
el
= RI
2
= Q
th
= m
c
c
p
6
T
avendo indicato con:
m
c
portata massica nel circuito di by-pass
capillare [kg/s],
c
p
calore specifico a pressione costante
del gas [J/(kg K)],
6
T = T
2
– T
1
è la differenza di tempe-
ratura, tra monte e valle dell’elemento
riscaldatore [K],
T
1
è la temperatura misurata a monte del
riscaldatore [K],
T
2
è la temperatura misurata a valle
dell’elemento riscaldatore [K].
Uno dei punti di criticità di questa cate-
goria di misuratori di gas consiste nel
problema della conoscenza e della
costanza delle proprietà termofisiche del
gas. Infatti, il calore specifico a pressione
costante del gas di misura (
c
p
) dipende
dalla composizione del gas stesso e dalla
sua temperatura. Variazioni significative
di
c
p
implicano conseguenti variazioni
della conduttività termica (
h
) del gas e,
conseguentemente, della diffusività ter-
mica del gas [
_
=
h
/(
c
p
.
l
)].
Pertanto, l’aspetto fisico più delicato di
questa categoria di misuratori è rappre-
sentato proprio dal potenziale problema
del “riconoscimento del gas di misura”
(gas sensitivity or gas identification).
Per questi motivi, inizialmente, a questa
categoria di misuratori in letteratura tec-
nica veniva attribuita la denominazione
“not-true-mass-flowmeters”.
Successivamente, sono stati messi a
punto sofisticati ed efficaci sistemi HW/
SW per il riconoscimento del gas (tecni-
che di “auto-apprendimento”) e per rela-
tiva compensazione della misura.
Nella
υ
figura 15
sono riportati alcuni
esempi commerciali di misuratori termo-
massici a by-pass capillare.
Conclusioni
Negli ultimi anni, si registra una grande
attenzione ed un gran fermento intorno
ai concetti di
smart grid
e di
smart mete-
ring
. Questi concetti trovano una con-
creta corrispondenza con le apparecchia-
ture digitali prodotte e già disponibili per
il mercato elettrico. Non altrettanto può
dirsi nelle reti gas e nelle rete idriche,
dove ancora non è avvenuta una com-
pleta migrazione su apparti basati su tec-
nologie e piattaforme digitali.
Occorre quindi promuovere la diffusione
delle tecnologie smart nell’industria del
gas e dell’acqua a tutti i livelli, soprat-
tutto nei confronti della misura e dei
requisiti di interoperabilità.
È auspicabile che, in un futuro prossimo,
il mercato degli utility meters si orienti
verso l’uso delle tecnologie di misura
innovative.
Occorre ribadire che l’impiego degli
smart meters consente di migliorare com-
plessivamente la qualità delle prestazioni
di misura nelle reti di pubblica utilità
(migliorando l’attendibilità dei bilanci
fisici e quella della determinazione delle
perdite).
A fronte di investimenti (costi di acqui-
sto) che inizialmente possono apparire
una barriera alla loro diffusione, ad una
più attenta analisi economica gli smart
meters risultano senz’ altro competitivi,
grazie: alla
migliore determinazione
dei consumi
(a garanzia delle Utility e
degli utenti/consumatori); all’
assenza
di manutenzione
; alla intrinseca (nativa)
capacità di
comunicazione a distanza
ed
integrazione in sistemi avanzati di tele-
lettura o AMR (fornitura di servizi post-
contatore all’utenza, tariffazione bioraria
ecc.).
È convinzione ormai diffusa che la
disponibilità commerciale di smart
meters possa accrescersi nel breve-medio
periodo, migliorando la competizione tra
i players (costruttori metrici), favorendo
una riduzione dei costi di acquisto, e
garantendo efficienza e qualità dei ser-
vizi a tutti i clienti e agli operatori del
comparto.
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, ISSN
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Figura 15 - Alcuni esempi di misuratore termo-massici commerciali:
a sinistra mod. Metersit, a destra mod. Diehl
1...,83,84,85,86,87,88,89,90,91,92 94,95,96,97,98,99,100,101,102,103,...118
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