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tecnica
Automazione e Strumentazione
Novembre/Dicembre 2013
85
UTILITY
fino all’800, è quella della qualità dell’ac-
qua trasportata attraverso le infrastrutture.
Spesso l’acqua è contaminata, favorendo
epidemie di tifo e di colera. Nel XVIII
secolo con l’inizio della microbiologia,
la qualità delle acque migliorò grazie alle
tecniche di decantazione e di filtrazione.
Occorre attendere la fine del XVIII e l’i-
nizio del XIX secolo per assistere alla
realizzazione di reti idriche distributive,
ramificate nelle principali città europee,
che attivano un servizio di fornitura idrica
fornendo direttamente agli utenti nella
case (a pagamento) l’acqua.
In questi anni vengono formate le prime
e più importanti società di gestione e di
distribuzione della risorsa idrica, per
esempio la Compagnia delle Acque di
Parigi del 1778.
Si può affermare che le reti idriche si
sviluppano prevalentemente nella prima
metà dell’800, mentre i contatori idrici
vedono la loro nascita circa nella seconda
metà dell’800. Analogamente i contatori
gas risalgono già al 1815 (Clegg, Londra),
mentre i primi contatori idrici sono instal-
lati a Parigi nel 1880.
Non c’è da stupirsi che il contatore idrico
abbia un’origine relativamente tardiva
rispetto alla storia e allo sviluppo delle
reti idriche. Infatti l’acqua ha sempre
avuto un carattere “sociale”, per cui le
forniture pubbliche spesso erano “gratu-
ite” o forfettarie. Le forniture “a tariffa”
hanno inizialmente risentito delle antiche
tradizioni romane, per cui la fornitura
idrica era determinata da un regolatore di
flusso (cannula: tubo di rame con orifizio
tarato) piuttosto che da un dispositivo di
misura vero e proprio. Tale tradizione
è stata ancora adottata fino ai primi del
‘900, tramite l’utilizzo della cosiddetta
lente metrica tarata (
υ
figura 2
).
Le reti gas
Durante il ‘700 viene dato un notevole
impulso agli studi e ai progressi chimico-
fisici per lo sfruttamento del gas. Viene
attribuito ad Alessandro Volta, nel 1776,
il grande merito di aver “scoperto” il gas
naturale (miscela composta principal-
mente da gas metano), da lui stesso deno-
minato come “aria infiammabile nativa
delle paludi”.
Un ulteriore apporto verso lo sfruttamento
del gas viene fornito (verso la fine del
XVIII secolo) dall’uso industriale del gas
come sottoprodotto della tecnologia del
carbone (cokeria), per la produzione di un
combustibile solido artificiale denominato
coke
(tipicamente utilizzato in metallur-
gia). Si tratta della decomposizione ter-
mica del carbone per riscaldamento ad
oltre 1.000 °C in assenza di aria (pirolisi
o distillazione secca): in tali condizioni
si forma il prodotto coke ed il sottopro-
dotto
gas coke
(entrambi combustibili).
Inizialmente (e paradossalmente), il gas
coke non veniva utilizzato. Solo dopo il
1784 si comincia a promuovere l’utilizzo
del gas coke come combustibile: nasce
quindi l’era dell’illuminazione pubblica
a gas (in Inghilterra nel 1790). La prima
città a dotarsi di un sistema diffuso di illu-
minazione pubblica con gas coke è Parigi
(1801).
Le officine per la produzione di gas illu-
minante (nella
υ
figura 3
ne vengono
rappresentate alcune versioni) e la relativa
rete di distribuzione rappresentano quindi
l’inizio dell’era del gas e del suo sfrutta-
mento ai fini civili e industriali.
Il ciclo produttivo del cosiddetto gas di
Figura 2 - (a) ‘Cannula romana’. Al termine degli acquedotti si trovavano i grandi serbatoi di distribuzione
o ‘castella’ dai quali appunto l’acqua veniva ripartita per mezzo di calices bronzei, che presso i Romani
erano lunghi 12 dita ed avevano un diametro rigorosamente calibrato. Da essi l’acqua passava poi
nei condotti plumbei o fittili: il calibro base era per i Romani quello della fistula quinaria che aveva un
diametro di dita 1,51/224 (m. 0,022 circa), col centro posto a 12 dita sotto il livello costante dell’acqua.
Il consumo dell’acqua era dunque calcolato in quinarie ( 0.48 litri al secondo) o nei sottomultipli di 1/12
(oncia), 1/48 (sicilico) o 1/288 (scrupolo). (b) Un allacciamento idrico tipo di inizio del secolo XX con un
ingrandimento del particolare della lente idrometrica.
(a)
(b)
Figura 3 - (a) Processo produttivo di una cokeria per la produzione di gas combustibile (gas coke) e del
combustibile solido (coke). (b) Officine del gas alla Villette, Parigi, 1820 ca. (da Figuier L., Il gas e le sue
applicazioni, Milano 1888). (c) Veduta generale degli apparecchi per la produzione del gas.
(b)
(c)
(a)
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