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Automazione e Strumentazione
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Novembre/Dicembre 2015
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a informazioni geolocalizzate e lavorare a mani
libere. L’esperimento Progea è stato fatto con i
Google Glass. L’operatore può leggere dati sul
display prisma, chiedere informazioni e impar-
tire comandi (start, stop, impostare setopint e
tacitare gli allarmi). L’operatore visualizza delle
“slide” tra le quali si muove con delle gesture
(swipe). Progea mette a disposizione un tool per
configurare i dati messi a disposizione dal super-
visore sugli occhiali. Esistono dei limiti tecnici
legati alle performance del sistema di cui occorre
tenere conto in fase di realizzazione delle appli-
cazioni, ma i risultati delle sperimentazioni sono
incoraggianti. Le prossime evoluzioni prevedono
l’inizio di sperimentazioni già nel 2016 con gli
Hololens di Microsoft.
Gli esperimenti di Enel
In chiusura del workshop è intervenuta
Daniela
Pestonesi
di
Enel
(in foto), che ha portato il
punto di vista di un utilizzatore e mostrato alla
platea lo “Smart Helmet” Enel che consente di
realizzare applicazioni di realtà aumentata per
l’assistenza remota.
Gli impianti stanno cambiando velocemente e gli
operatori devono disporre di nuovi tool che gli
consentano di lavorare meglio e tenere il passo
con la strategia per la digitalizzazione dell’a-
zienda. I temi allo studio vanno dalla robotica ai
wearables fino all’IoT industriale. Le attività di
ricerca si stanno concentrando su strumenti avan-
zati, diagnostica e IoT e applicazioni integrate e
multidimensionali, tenendo sempre nella mas-
sima considerazione la necessità di migliorare
le condizioni di sicurezza. La realtà aumentata
entra in Enel per mettere in contatto l’operatore
sul campo con un operatore remoto per consen-
tirgli di essere guidato e di poter accedere a docu-
mentazione centralizzata. I wearable erano però
finora estremamente ingombranti e l’ergonomia
del lavoro non ne beneficiava. Lo Smart Helmet
sviluppato da Enel è un “elmetto strumentato
per l’assistenza remota”. È innanzitutto wireless
(meno cavi, meno intralci), semplice da usare (si
accoppia al casco, non è un casco speciale), offre
cuffie a controllo di rumore, un microfono, un
display ergonomico, una telecamera sia sull’el-
metto che sulla torcia e connettività wireless a un
mini tablet.
Si tratta di un progetto in via di evoluzione che
prevede l’introduzione in futuro di nuove fun-
zioni e nuove tecnologie. La chiave di volta sarà
l’individuazione di nuove e funzionali modalità
di interazione tra l’operatore e il wearable.
n
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