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primo piano
Novembre/Dicembre 2015
n
Automazione e Strumentazione
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al database tramite un browser e verificare lo
stato delle apparecchiature. In caso di dati ano-
mali (segnalati in maniera chiara dal sistema)
l’operatore procederà alle opportune verifiche.
L’utilità di questa soluzione deriva dalla comple-
tezza dei dati relativi agli strumenti disponibili su
W@M: dal manuale alla versione del firmware,
i dati di taratura, lo storico del service ecc. Da
ultimo, gli strumenti Endress+Hauser sono dotati
di tag RFID che consente l’identificazione uni-
voca dello strumento in tutto il suo ciclo di vita.
Tecnologie indossabili per l’Industrial
Internet of Things
Matteo Bambini
di
National Instruments
ha
invece affrontato il tema dell’Industrial Internet
of Things (IIoT) con riferimento particolare alle
applicazioni di maggiore utilità per l’“operatore
2.0”. Partendo dalla considerazione che nel 2020
saranno 50 miliardi gli oggetti connessi alla rete,
Bambini si è focalizzato sulla parte industriale
dell’IoT, che consente di realizzare applicazioni
per smart factory, smart grid, smart machine,
smart power ecc. A differenza dell’IoT “clas-
sico”, l’Industrial IoT impone precisi requisiti
alla connettività in termini di affidabilità, latenza,
security e upgradeability.
I dispositivi indossabili (wearable) stanno
facendo capolino anche nell’industria: occhiali,
caschi, geolocalizzatori e mini computer indossa-
bili. E con i dispositivi cambiano anche le moda-
lità di interazione, dalla tastiera al touch fino alla
realtà aumentata.
Ma quali applicazioni sono già concretamente
possibili? Oggi è già possibile eseguire una rac-
colta distribuita di dati tramite sensori dotati di
intelligenza a bordo e in grado di eseguire una
pre-elaborazione e una cernita dei dati rilevanti
da passare ai sistemi centrali o da presentare
all’operatore sul campo. In chiusura del proprio
intervento Bambini ha illustrato il caso di Airbus,
che utilizza la piattaforma Track & Trace che
consente ai suoi operatori di eseguire ispezioni
intelligenti.
Gli Smart Glass secondo Epson… e
Progea
Forse non tutti sanno che oltre a stampanti e robot
Epson
produce anche occhiali intelligenti. Ne ha
parlato
Fabrizio Prior
, presentando applicazioni
innovative degli Smartglass Moverio nella manu-
tenzione e montaggio di impianti industriali.
Moverio è disponibile, già da qualche anno, nella
versione BT-200 per utenza consumer. Di recente
però è stato rilasciato il modello Pro BT-2000
specificamente pensato per utilizzi nella manu-
tenzione industriale, che si distingue, tra l’altro,
per il grado di protezione IP 54, la possibilità
di cambio batterie in operatività, l’indossabilità
anche su casco.
Accanto agli smartglass Epson sta mettendo a
punto anche una piattaforma di manutenzione
insieme ad altri partner sulla quale sarà possibile
sviluppare applicazioni innovative. Di particolare
interesse il modulo per la conferenza audio video
(l’operatore sul campo entra in contatto con il
tutor del service centrale) e l’integrazione con i
sistemi gestionali (PLM/ERP).
Nei prossimi mesi usciranno versioni degli
occhiali per altre specifiche applicazioni.
Ultimo intervento dei fornitori di tecnologie è
stato quello di
Chiara Ferrari
di
Progea
sulla
“supervisione a bordo dell’operatore con disposi-
tivi indossabili”.
Realtà aumentata e device indossabili sono le
tecnologie che possono cambiare il modo in cui
si fa supervisione. Progea ha già messo a punto
alcune applicazioni sperimentali. L’operatore
accede, tramite il device (es. smartglass) alle
informazioni disponibili sul server di supervi-
sione, può leggere bar code e QR code, accedere
In occasione della mostra convegno
Save 2015, Anipla ha organizzato
un workshop dedicato alle
tecnologie a supporto dell’operatore
a giro
Gli Smartglass Moverio Pro BT-
2000 di Epson sono un sistema di
visione multimediale appositamente
pensato per l’uso professionale
(fonte: Epson)