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CONTROLLO

tecnica

Giugno/Luglio 2016

Automazione e Strumentazione

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rilevate sono pari al range massimo del sensore, per un raggio di

azione pari a tale range, si ha campo libero. Altrimenti, nel caso

di distanze minori, si presuppone la presenza di un oggetto. Sup-

ponendo di avere il laser puntato frontalmente alla direzione di

volo, può succedere di rilevare due oggetti differenti, uno a destra

e uno a sinistra del quadrirotore.

Questa situazione ha però bisogno di essere elaborata, affinché

si possa decidere se la situazione è a rischio collisione oppure se

si può continuare il volo nella medesima direzione. Ciò che si fa

è analizzare i dati per capire se il quadrirotore ha spazio a suffi-

cienza per passare tra i due (o più) oggetti rilevati.

Ciò che si fa è andare a creare un’

‘area di collisione’

ideale, per

la quale, secondo opportuni calcoli, si può affermare che se un

oggetto è al suo interno, esso rappresenta un ostacolo sicuro. Per

costruire tale area bisogna innanzitutto scegliere una distanza di

rilevamento

į

, ovvero, quanto prima (in termini di lunghezza) si

vuole rilevare l’oggetto, ovviamente

į

dovrà essere minore del

range massimo del laser. Una volta stabilita questa distanza, si può

calcolare l’angolo del settore,

Į

, in modo tale che l’ampiezza del

settore, garantisca il passaggio del quadrirotore. Si aggiunge un

errore

İ

, dettato dall’incertezza che potrebbe presentarsi dalla

stima della posizione o da spostamenti involontari.

A questo punto è possibile calcolare l’angolo tramite un semplice

calcolo trigonometrico.

Un rischio che si può correre è quello di ‘false misurazioni’. Il

laser infatti potrebbe riscontrare un oggetto lì dove non esiste,

ad esempio a causa del rumore. Alla luce di questa possibilità, è

stato inserito un sistema di filtraggio che elimina, o almeno dimi-

nuisce, questo rischio. L’idea è quella di segnalare valori anomali

e di andarli ad esaminare. Se dopo questi opportuni controlli essi

risultano non attinenti vengono eliminati. Tutto ovviamente deve

avvenire con una certa discrezione. È preferibile un oggetto non

reale aggirato, anziché un oggetto reale scambiato per errore ed

eliminato con conseguente collisione. Così come l’area frontale,

anche le altre aree vengono opportunamente costruite. Per esse

però è opportuno impostare una distanza di rilevamento mag-

giore. Infatti, se si impostasse la stessa distanza dell’area frontale,

potrebbe accadere che un ostacolo frontale che si sviluppa lateral-

mente, ad esempio un muro, non venga rilevato.

Una volta rilevato l’ostacolo, è neces-

sario programmare delle correzioni di

traiettoria. Per fare ciò, però, non è suf-

ficiente l’informazione proveniente dal

solo rilevamento frontale, bensì è neces-

sario avere una vista più ampia che per-

metta di decidere la direzione sulla quale

spostarsi. Se si rilevasse un ostacolo

frontale, se a priori si scegliesse di spo-

starsi a destra, ci si potrebbe ritrovare in

una situazione nella quale l’ostacolo si

espande a destra per una distanza quasi

infinita, mentre a sinistra si sarebbe avuto

un passaggio libero. Questo scenario

enfatizza la necessità di cercare vie di

passaggio libero prima di spostarsi in una

qualsiasi direzione.

Qui entrano in gioco le altre aree del

campo di visione del laser. L’idea è

quella di andare ad esaminare queste

aree prima dello spostamento, e diri-

gersi nel verso dell’area dove non vi

sono ostacoli, preferibilmente dal lato

dove l’ostacolo risulta essere più corto.

Ciò che si fa, quindi, è considerare le varie configurazioni (limita-

tamente al numero di aree), e per ogni configurazione, program-

mare un’azione. Ovviamente, se si avessero solo tre differenti

aree, il numero di configurazioni di ostacoli possibili sarebbe

2

3

.

In generale per n sotto-aree, le configurazioni possibili sono

2

n

. Il

numero

n

però è limitato dall’angolo massimo del laser. È impor-

tante chiarire, che pur avendo

2

n

configurazioni diverse, le azioni

possibili sono molto inferiori a questo numero.

In quanto percezioni diverse possono portare alla stessa azione; si

è reso quindi necessario scegliere opportunamente le relazioni per-

cezione-azione, in modo da ottimizzare il carico computazionale.

In presenza di ostacoli, e grazie alla possibilità di riferirsi a più

punti di vista del laser, non è necessario che il quadrirotore ruoti

verso la direzione di marcia; si è scelto di dargli la possibilità di

effettuare anche spostamenti laterali, in quanto potrebbe succedere

Figura 3 - Rilevamento di due oggetti

Figura 4 - Relazione tra componenti geometriche per la rilevazione degli ostacoli

Figura 5 - Profondità

aree laterali

Ostacolo

Ostacolo