Table of Contents Table of Contents
Previous Page  88 / 100 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 88 / 100 Next Page
Page Background

CONTROLLO

tecnica

Giugno/Luglio 2016

Automazione e Strumentazione

88

Il lavoro di ricerca ha avuto come obiettivo la progettazione e lo sviluppo di un sistema di controllo

che permettesse la navigazione autonoma di un UAV (Unmanned aerial vehicle), comunemente chiamato

‘drone’, in un ambiente sconosciuto, per applicazioni nell’agricoltura di precisione. Nel caso specifico,

si è preso, come modello di riferimento per le simulazioni, un quadrirotore.

Serena Pompeo

Un sistema di controllo di UAV

per telerilevamento

Le comuni metodologie di telerilevamento si ba-

sano sull’impiego di

satelliti o aerei

, ma entrambe

queste piattaforme di monitoraggio presentano

aspetti limitanti nel loro utilizzo operativo

.

Infatti, l’utilizzo dei dati rilevati dai satelliti

anche se da un lato offre il vantaggio di coprire

grandi porzioni di territorio, dall’altro offre una

bassa risoluzione a terra, limitando così l’utilizzo

dei dati raccolti, poiché non permette un’effi-

cace distinzione delle caratteristiche presenti

nei terreni. A questo vanno senz’altro aggiunti

gli elevati costi delle immagini e l’impossibilità

di effettuare un monitoraggio personalizzato e

continuo a causa delle tempistiche obbligate dal

passaggio dei satelliti e il rischio di eventuale

copertura nuvolosa. Il telerilevamento mediante

UAV, invece, permette di fornire una risoluzione

a terra superiore a quella del satellite e modula-

bile in funzione della quota di volo, inoltre, costi-

tuiscono uno strumento in grado di svolgere inda-

gini non invasive.

Altro vantaggio molto importante di questi vei-

coli, è la loro efficacia nell’operare in scenari peri-

colosi o di difficile accesso per mezzi aerei ‘con-

venzionali’, mitigando così il rischio per l’uomo.

Lo scopo era quindi quello di

dotare il qua-

drirotore di un’intelligenza tale da permet-

tergli di muoversi verso un punto prefissato

(in termini di coordinate GPS), all’interno di un

ambiente 3D sconosciuto, in presenza di osta-

coli, fissi e/o mobili, in un contesto prevalen-

temente non urbano e outdoor, senza collidere,

con l’ausilio di sensori montati a bordo. Per

permettere ciò, si è reso necessario progettare

un controllore che fosse in grado di acquisire

ed elaborare dati ambientali e di conseguenza

aggirare gli eventuali ostacoli rilevati. Ciò che

ne deriva è un sistema di tipo percezione-azione.

In una prima fase è stata svolta un’analisi, da un

punto di vista meccanico ed elettronico, delle

configurazioni e delle soluzioni proposte in

letteratura o disponibili sul mercato, arrivando

così a scegliere le componenti (come ad esem-

pio i sensori) con le quali equipaggiare il drone.

Nello specifico sono stati utilizzati

sensori

laser

(per la scansione dell’ambiente) e

GPS

(per la localizzazione). La scelta dell’equipag-

giamento sensoriale rappresenta una delle fasi

più importanti nella realizzazione di un sistema

di volo autonomo anticollisione, e richiede

un’attenta valutazione.

Dai sensori, infatti, dipendono le strategie di

volo, l’affidabilità e la sicurezza del sistema, e

soprattutto i tempi di risposta. Inoltre, in sistemi

di volo, è molto importante considerare il peso

dell’equipaggiamento, in quanto un peso ecces-

sivo potrebbe causare una serie di problematiche,

come ad esempio, il consumo energetico.

Si è scelto di utilizzare un sensore laser, in

quanto questa tecnologia offre una risoluzione

millimetrica, molto importante in presenza di

fili e cavi, ed è in grado di rilevare superfici

morbide, che ad esempio un sonar rischierebbe

di non rilevare o rilevare con errori, per via

dell’assorbimento degli ultrasuoni.

L’AUTORE

S. Pompeo, Università dell’A-

quila, vincitrice del Premio De

Carli 2015 di Anipla

IL LAVORO DI RICERCA CHE HA VINTO IL PREMIO DE CARLI

Figura 1 - Schema sistema percezione-azione