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Automazione e Strumentazione

Giugno/Luglio 2016

EDITORIALE

primo piano

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sono rivolte all’ottimizzazione del processo produttivo e della qualità del prodotto;

ma per avere successo hanno bisogno di agire su un sistema di automazione ben

congeniato, dimensionato, progettato, realizzato e manutenuto.

Come ogni sportivo deve conoscere i fondamentali della sua disciplina, così gli

algoritmi più complessi devono poter contare su un livello inferiore affidabile e

performante; per questo rimane e rimarrà sempre importante avere competenze

di strumentazione (sensori, trasmettitori e organi di comando) e di controllo

di base; per questo rimane importante conoscere la regolazione PID e di

conseguenza anche insegnarla.

Grazie a un ottimo rapporto costi/benefici e alla semplicità che nel corso dei

decenni ne ha reso possibile l’implementazione con varie tecnologie, l’algoritmo

PID (Proporzionale-Integrale-Derivativo) gestisce ancora più del 90% degli anelli

di controllo negli impianti industriali; nonostante la sua ampia diffusione, tuttavia,

esso risulta ancora sfruttato solo parzialmente quando invece alcuni accorgimenti

possono facilmente tradursi in una azione di controllo più efficace e performante.

Se si sceglie di considerare solo i processi più semplici e diffusi (stabili o integrali)

e si rinuncia ad illustrare i complessi procedimenti matematici attraverso i quali

alcuni risultati vengono ottenuti, dal punto di vista pratico la materia può essere

spiegata in un numero relativamente contenuto di ore. In un paio di giorni diventa

allora possibile apprendere le varie formulazioni dell’algoritmo (serie, parallelo,

automatic-reset, 2 gradi di libertà), gli accorgimenti per le azioni integrale

e derivativa (anti-windup, PI-D, filtraggio), le numerose formule di taratura

orientate ai diversi obiettivi di controllo (inseguimento, reiezione dei disturbi,

robustezza), le varie tecniche di auto/self-tuning, le architetture di controllo PID-

based (feedforward, ratio-control, cascade, split-range, override, gain-scheduling,

decoupling), le metodologie di monitoraggio e valutazione automatica delle

prestazioni e infine le implementazioni attraverso le tecnologie elettroniche e

informatiche attualmente in uso (blocchi funzione, formalismi di implementazione

digitale, interfacce operatore).

Anipla, una delle più attive associazioni di categoria del settore, ha organizzato

presso la sede di Tecniche Nuove (Milano) una prima giornata su alcuni di questi

argomenti, riscuotendo l’apprezzamento da parte degli eterogenei partecipanti

(end user, contractor, system integrator); l’impiego di software tool di simulazione

(poi lasciati insieme al materiale didattico) ha reso particolarmente efficace e

diretta l’illustrazione di esempi e controesempi; la partecipazione ha fruttato 5

crediti formativi.

Il semplice ma efficace algoritmo PID è destinato a rimanere il mattone di base

di ogni buona strategia di controllo; ancora ampio, in ambito industriale, è lo

spazio di miglioramento che si può ricavare da una migliore implementazione

di architetture e tarature PID, anche (ma non necessariamente) nell’ottica di non

rendere vani gli investimenti nei livelli superiori dei controlli avanzati. Importante

dunque disporre di fonti autorevoli ed aggiornate per acquisire le competenze

necessarie da mettere poi in pratica nei propri impianti e progetti.

Le strategie di controllo avanzato

L’importanza dei fondamentali

Product Marketing Manager,

Process Control & Safety Systems,

Yokogawa Italy

Massimiliano Veronesi