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SOFTWARE

approfondimenti

Automazione e Strumentazione

Giugno 2015

57

modulo facilitano il debug, il collaudo dell’unità

e l’interazione dell’utente a tutti i livelli del pro-

getto. Tutte queste funzionalità e tante altre con-

tribuiscono all’efficacia dell’utilizzo di LabView.

Parallelo, non sequenziale

Una delle più importanti caratteristiche, che dif-

ferenzia LabView dagli altri strumenti software, è

che

il flusso di dati è intrinsecamente parallelo

.

I linguaggi di programmazione tradizionali sono

sequenziali, modellati sulla modalità di funzio-

namento dei computer, come le macchine di Von

Neumann. I linguaggi sequenziali sono semplice-

mente inadatti per le macchine parallele. Quando

un settore si muove verso le macchine multicore o

gli FPGA, questo è uno dei principali ostacoli. Già

nel 1977, John Backus aveva fatto notare i limiti

dell’architettura di Von Neumann, non soltanto

per le problematiche legate ai dati, ma anche per

i colli di bottiglia concettuali. Trentacinque anni

dopo, i linguaggi sequenziali tradizionali basati su

testo continuano a perpetuare questo collo di bot-

tiglia. Il

linguaggio a flusso di dati

di LabView

supera queste problematiche, dimostrandosi così

ideale per affrontare le sfide di progettazione,

che pongono oggi i sistemi cyber-fisici e, ultima-

mente, l’Internet delle Cose. Questo approccio

grafico è ancora in fase di evoluzione con nume-

rosi settori di ricerca attivi, dedicati alla visualiz-

zazione del software e alle funzionalità dell’har-

dware sottostante.

Temporizzazione e configurazione

Un settore di ricerca in continuo sviluppo riguarda

la

temporizzazione

. La maggior parte delle appli-

cazioni software viene ottimizzata per prestazioni

generali, piuttosto che per un’accurata temporiz-

zazione. I sistemi cyber-fisici, tuttavia, dipendono

strettamente da un’accurata temporizzazione.

LabView è in grado di rappresentare visivamente

la temporizzazione richiesta mediante un Timed

Loop e produrre prestazioni di esecuzione real-

time. Anche se i progettisti possono visualizzare

nel dettaglio l’esecuzione run-time, utilizzando

il Real-Time Trace Viewer, non hanno modo di

prevedere in anticipo e nel dettaglio le prestazioni

riguardanti la temporizzazione, in quanto parte del

processo di progettazione.

Dal momento che è necessario specificare sol-

tanto l’esatta temporizzazione dei sensori e degli

attuatori, è il compilatore a dover programmare

l’altro software per l’adeguamento all’I/O. I pro-

gressi nella rappresentazione possono rendere più

semplice la definizione esatta della temporizza-

zione dell’I/O, senza vincolare troppo la tempo-

rizzazione del restante software. Oggi è possibile

realizzare

sistemi cyber-fisici distribuiti

, sincro-

nizzati in modo accurato, ma in futuro sarà tutto

molto più semplice, grazie ad una rappresenta-

zione software del tempo più chiara e a miglio-

ramenti nell’hardware per la comunicazione iso-

crona. Un altro settore di ricerca si occupa della

configurazione delle

risorse

hardware e dei

software

distribuiti.

Attualmente, LabView

mostra queste informa-

zioni organizzandole

in un grafico ad albero,

attraverso la finestra

di progetto. Poiché un

grafico ad albero non

può mostrare le connes-

sioni tra gli elementi, i

progettisti devono usare

l’immaginazione per

visualizzarle.

La finestra di progetto

di LabView necessita

di una rappresenta-

zione diagrammatica

per mostrare la confi-

gurazione dei componenti hardware, le intercon-

nessioni, i sensori, gli attuatori ed eventualmente

anche una rappresentazione della macchina fisica.

Sarà possibile trasformare con facilità una visua-

lizzazione fisica foto-realistica del sistema in

visualizzazioni logiche a più livelli di astrazione.

La rappresentazione logica è in grado di mostrare

il software distribuito

su ciascun componente

programmabile.

La temporizzazione e

la configurazione sono

soltanto due dei settori

di ricerca che stiamo

seguendo attivamente

per ampliare le fun-

zionalità della nostra

piattaforma. Il

White-

board

è un indicatore

che consente di stimare

quanto lavoro resta da

fare. Se si è costretti a disegnare su una lavagna

bianca per spiegare il proprio progetto, si è anche

consapevoli che con strumenti migliori c’è più

possibilità di catturare quell’immagine.

La progettazione di sistemi basata su piattaforma

produce

sistemi flessibili e scalabili

con ren-

dimenti superiori e costi complessivi inferiori

rispetto ai metodi tradizionali. La continua evolu-

zione dell’approccio grafico implica, inoltre, che

tanti saranno ancora i progressi a livello di presta-

zioni e produttività.

Figura 2 - I diagrammi

grafici di flusso fungono sia

da visualizzazione, che da

implementazione.

Figura 3 - Un grafico ad albero non

aiuta i progettisti a visualizzare le

connessioni tra gli elementi