ENERGIA
tecnica
Automazione e Strumentazione
Aprile 2016
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Solar EOR
Nell’ambito dell’EOR quando la generazione di vapore è rea-
lizzata utilizzando la fonte solare, l’applicazione è comune-
mente definita
Solar EOR
, distinguendosi così dalle tecniche
convenzionali che utilizzano caldaie a gas per la produzione
diretta di vapore.
A oggi le tecniche di recupero termico rappresentano il 40%
circa della produzione con tecnica EOR negli Stati Uniti
(energy.gov). Nel frattempo stanno nascendo le prime appli-
cazioni di Solar EOR negli Stati Uniti e in Medio Oriente. Il
potenziale di EOR in Medio Oriente è stimato a 475 miliardi di
barili di petrolio, di cui una percentuale rilevante saranno recu-
perati attraverso tecniche termiche (Manar Consulting), quindi
un potenziale mercato per la tecnologia Solar EOR.
Il
calore ottenuto dalla fonte rinnovabile
, sia a bassa (<180
°C) che ad alta temperatura, può essere sfruttato in diversi modi:
preriscaldando l’acqua di alimentazione da inviare
alla generazione vapore o producendo direttamente il
vapore, se la purezza dell’acqua utilizzata lo consente.
In caso di applicazione della tecnologia solare ad
impianti petroliferi esistenti (
υ
figura 3
), il campo
solare può essere disposto ‘in by-pass’ agli attuali si-
stemi di generazione vapore. Diversamente, per im-
pianti di nuova costruzione, si potrà progettare l’in-
tero complesso considerando un’integrazione termica
totale tra le utenze di impianto e la tecnologia solare,
massimizzando in tal modo l’utilizzo della compo-
nente rinnovabile.
Rispetto alla tecnologia convenzionale è possibile
ottenere
un risparmio dei consumi di gas ed una
riduzione delle emissioni di CO
2
teorici nell’or-
dine del 60%.
Sfide nel Solar-EOR
Relativamente al solare termico, innovative tecniche
di vuoto, che limitano fortemente le perdite convettive
all’interno dei pannelli solari termici, consentiranno
nel breve-medio periodo di poter sfruttare l’energia
solare globale ottenendo calore a temperature supe-
riori; in tal modo aumenterà la competitività di tali tecnologie
sia per effettuare il preriscaldo dei sistemi di stimolazione di
giacimenti idrocarburici sia per la produzione diretta di vapore
(T= 200-220 °C).
Il solare a concentrazione, come già annoverato, fa parte invece
della fascia di tecnologie a più alta temperatura, ma che recu-
pera solo la parte di radiazione solare diretta, che in genere
costituisce circa il 70% della globale. In base alla tipologia
adottata (parabolica, Fresnel o a torre), è possibile ottenere un
differente livello di concentrazione. Il fluido vettore, che può
essere olio diatermico, aria, ma anche vapore, può raggiungere
anche notevoli temperature (>500 °C). L’effetto della concen-
trazione legata alla sola componente diretta della luce pone
dei limiti in ambienti in cui sono presenti tempeste di sabbia o
smog: in tal caso devono essere previsti dei sistemi di pulizia,
meglio se automatici oppure idonee coperture.
Figura 2 - Radiazione globale: diretta, diffusa e riflessa
Figura 3 - Gestione di un sistema solare CSP in by-pass ad un sistema convenzionale