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Efficiency & Environment - Ottobre 2016

delle impurità e dei batteri, per ottenere un

efficace trattamento degli scarichi fognari è

fondamentale un’accurata gestione impiantisti-

ca, con una particolare attenzione a prevenire

l’ostruzione dei pori e la gestione di flussi di

controlavaggio, così come il corretto dimensio-

namento e la quantificazione delle bolle d’aria

generate dai diffusori posizionati sul fondo del-

le vasche di trattamento non possono essere

definiti da tabelle standard. È invece necessa-

ria un’attenta valutazione di tutte le variabili in

gioco: dalle dimensioni della vasca alla tempe-

ratura esterna, passando attraverso l’altezza del

battente, ma anche la tipologia dei liquami in

arrivo. Un compito reso ancor più gravoso dal

fatto che nel periodo estivo, ma anche durante

i brevi periodi di vacanze, l’impianto di Taor-

mina deve gestire portate che arrivano sino a 6

mila m³ al giorno, contro i meno di 2 mila del

resto dell’anno. Da qui la scelta di utilizzare, nei

periodi di basso afflusso, il solo impianto bio-

logico, attivando il sistema di ultrafiltrazione in

Nel depuratore di Taormina sono stati installati 96 moduli

di membrane Zeeweed 500S

da Alessandro Lago ha così adeguato i singoli parametri, con

una particolare attenzione alla pianificazione dei cicli di puli-

zia, necessari per garantire la perfetta efficienza del sistema.

Si tratta, però, di valori teorici, in quanto a fronte di particola-

ri situazioni ambientali o di specifici carichi provenienti dal-

la rete fognaria, potrebbe essere necessario eseguire queste

operazioni con una maggior frequenza. Per tale ragione sono

stati predisposti una serie di sensori che, a fronte di un au-

mento dei consumi energetici, indice del fatto che le mem-

brane non stanno operando in modo ottimale, attiva in auto-

matico alcune funzioni di pulizia e, in contemporanea, allerta

il personale della necessità di specifici interventi manuali.

Proprio il personale, che nei periodi di maggior lavoro presi-

dia costantemente l’impianto, è stato addestrato dai tecnici

di Xylem a operare in autonomia, consentendo al Consorzio

previsione dei picchi. In questo modo, infatti,

è possibile sfruttare il vantaggio che le mem-

brane possono essere attivate in tempi partico-

larmente rapidi e senza la necessità di far pre-

cedentemente proliferare i batteri incaricati di

aggredire le sostanze inquinanti.

Non solo hardware

A fronte di queste condizioni, i tecnici spe-

cializzati di Xylem, non appena posizionate le

membrane, si sono messi al lavoro per imple-

mentare e ottimizzare sul campo un software

che, in parallelo alla realizzazione delle struttu-

re fisiche, era già stato predisposto. Analizzan-

do i dati reali dell’impianto, il pool coordinato

Il mare rappresenta

una fonte di ricchezza da

preservare per Taormina