NOVEMBRE-DICEMBRE 2017
AUTOMAZIONE OGGI 402
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AO
PLC
Nel primo sono state integrate la gestione di I/O digitali, la possi-
bilità di leggere 4 encoder da 100 kHz ed elevate caratteristiche
di connettività, che si esprimono nelle interfacce RS485 (Modbus
RTU master/slave), RS232 (Modbus RTU master/slave), Canopen
(master) ed Ethernet 10/100 Base-T. Negli altri due moduli, di na-
tura più analogica, Pixys ha fatto leva sulla sua lunga esperienza
nel controllo PID dei propri regolatori, che ha riproposto in una
versione completa e in una versione entry level. La versione
completa offre una maggiore universalità in termini di uscite di
comando. Oltre all’uscita 4-20 mA vi è infatti la possibilità di inte-
grare funzioni di controllo sul carico, molto utilizzate nei mercati
tradizionali di Pixys. Le due linee di prodotto sono caratterizzate
da un’elevata flessibilità dell’ingresso analogico in termini sia
prestazionali che di configurazione. Prestazionali perché è pos-
sibile eseguire letture a loop
a circa 250 Hz per acquisire
anche transitori molto veloci.
Di configurazione perché
sui nuovi moduli analogici
è stata mutuata tutta l’espe-
rienza dei prodotti parame-
trizzabili Pixsys. Sugli ingressi
universali dei moduli è possi-
bile collegare fino a 16 sonde
differenti di processo (tem-
peratura, umidità, pressione
e così via). Il fatto che ogni modulo sia autonomo nella gestione
dei loop di regolazione, dopo una semplice parametrizzazione
da parte della CPU, permette al singolo modulo di continuare a
regolare in termini efficienti anche in caso di interruzione della
comunicazione con la CPU. Ciò è ideale su tutta una serie di ap-
plicazioni che spaziano dalle linee di estrusione e di stampa nel
settore della plastica, al settore alimentare, ai sistemi di controllo
di livello su serbatoi, ai processi continui.
Integrazione PLC-HMI
Gli HMI Serie TD410/710/810/820 Pixsys sono a tutti gli effetti un
completamento della gamma PLC, essendo dotati di un SoftPLC
a bordo. Ciò consente una maggiore flessibilità nella gestione
dell’applicazione, perché con lo stesso IDE, lo stesso ambiente e
lo stesso linguaggio di programmazione è possibile suddividere
la logica tra una parte che risiede a bordo della CPU del PLC e una
parte che viene integrata dove è presente lo Scada di visualizza-
zione. È quindi possibile, per esempio, decentrare la raccolta dati,
ottimizzare il flusso dei dati nella rete o migliorare gli aspetti di
sicurezza, concentrando i dati dove esiste una maggiore prote-
zione contro gli interventi indesiderati da parte degli operatori.
Inoltre, le risorse hardware del PLC e dei terminali HMI sono simili.
È quindi semplice iniziare con un’idea di realizzazione della logica
a bordo macchina per poi trasferirla invece sulla parte HMI e la-
sciare sulla macchina solo un I/O distribuito. Ciò salvaguardando
gran parte delle ore di sviluppo che sono state realizzate, sempli-
cemente andando a reindirizzare le variabili dove è necessario.
Su questo approccio Pixsys ha investito molto, soprattutto per
i costruttori di macchine che partivano con un’idea tradizionale
di PLC e terminale e trovavano invece conveniente delocalizzare
gli I/O e concentrare tutto il cablaggio sul pulpito in modo da
risparmiare spazio nel quadro.
Aperto alle applicazioni Industry 4.0
Soprattutto le sue caratteristiche di connettività rendono il PL500
pronto per applicazioni Industry 4.0, perché migliorare l’efficienza at-
traverso un controllo remoto è la scommessa della fabbrica del futuro.
Inoltre, l’hardware del PL500 può diventare un punto di partenza per
integrare ambienti software che garantiscono l’accessibilità anche a
personale non particolarmente esperto. “Riceviamo questa da molti
clienti, soprattutto da coloro che non hanno una struttura di progetta-
zione al loro interno” afferma Buffa. “Riuscire a realizzare una soluzione
che banalizzi il controllo della macchina da remoto significa quindi
dare una risposta concreta al nuovo paradigma Industry 4.0”. In parti-
colare, la presenza della funzione web server permette al PL500 di con-
figurarsi come un CPS (Cyber Physical System) in grado di gestire un
cluster di dispositivi all’interno di una Internet of Things. Ciò è facilitato
dalla presenza, nella gamma
Pixsys, di un’ampia offerta di
sensori sia digitali che con
uscita analogica che ben si
sposano con questo tipo di
PLC. Il mercato del PL500
è quindi molto vasto, co-
prendo tipicamente applica-
zioni con un numero medio
di I/O. I settori di riferimento
sono quelli sui quali Pixsys
si è sempre mossa, come i
costruttori di macchine nelle industrie della plastica e alimentare, ma
anche il controllo di processo. “Il nostro target principale resta quello
dei costruttori di macchine” sottolinea Buffa. Un prodotto, quindi, che
è in grado di rispondere alle esigenze di numerosi settori diversi ma
personalizzabile in base alla specifica applicazione attraverso i moduli
che possono essere integrati sulla CPU e, soprattutto, a livello di soft-
ware e a livello di prestazioni richieste.
Innovazione anche nell’assistenza
ai prodotti
A supporto del nuovo PL500, Pixsys offre corsi settimanali sull’IDE
di programmazione presso la propria sede. A ciò si aggiungono
due canali, uno digitale e uno telefonico, per l’assistenza ai clienti.
“Stiamo spingendo soprattutto sul canale digitale” riferisce Buffa.
“Siamo stati antesignani nel realizzare un forum di assistenza tec-
nica collegato al sito
www.pixys.net ,dal quale scaricare tutta la do-
cumentazione relativa ai nostri prodotti e sul quale si può entrare
nel dettaglio di ogni singola funzione applicativa”. Navigando per
argomenti, è quindi possibile trovare soluzioni per il controllo di
processo, il motion, la connettività e così via, con esempi applicativi
nei settori più svariati, attingendo dall’esperienza di altre aziende
che hanno realizzato progetti simili. Nello stesso tempo è possibile
scambiare parti di software o chiedere alla nostra assistenza tecnica
come sbloccare situazioni particolarmente complesse dal punto di
vista dello sviluppo. “Ciò significa trovare in Pixsys un supporto co-
stante che consente, senza costi, di entrare nel dettaglio delle no-
stre tecnologie e di implementarle nel modo migliore in funzione
della propria applicazione” aggiunge Buffa. “Questo è molto impor-
tante soprattutto per le aziende esportatrici , che quindi hanno bi-
sogno di un supporto in tempo reale in ogni punto del mondo”.
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Pixsys -
www.pixsys.netL’hardware del PL500 può diventare un punto di partenza per
integrare ambienti software che garantiscono l’accessibilità anche
a personale non particolarmente esperto