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NOVEMBRE-DICEMBRE 2017

AUTOMAZIONE OGGI 402

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AO

MOTORI

allo schema di controllo che i gruppi intendono utilizzare. Altre

scelte possibili riguardano il raffreddamento e l’avvolgimento dei

motori. I tipi di motore principali sono: a induzione, a magneti

permanenti, a bobine di campo e commutati a riluttanza. I mo-

tori a induzione sono i più semplici da controllare e i più facili

da capire e sono quindi i più utilizzati nel settore; hanno però lo

svantaggio che il campo deve essere eccitato, il che provoca delle

perdite. I motori a magneti permanenti (PM) vengono ampia-

mente utilizzati nelle applicazioni in cui l’efficienza è importante

e le dimensioni costituiscono una limitazione, poiché hanno una

densità di potenza maggiore dal momento che il magnete ali-

menta il campo rotore invece che provocare perdite al rotore.

Questi motori PM richiedono la presenza di un inverter e partico-

lare cura (specialmente per quanto riguarda il raffreddamento)

quando funzionano in modalità diverse. Inoltre, presentano per-

dite in termini di rapporto costante tra potenza e velocità (Cpsr)

perché il campo non può essere indebolito molto facilmente.

L’indebolimento del campo è un metodo utilizzato per ridurre il

campo magnetico del rotore allo scopo di aumentare la velocità

di una macchina. Nelle macchine con motore a induzione o PM,

è possibile indebolire il campo introducendo corrente dall’asse

q. La necessità di avere quantità di corrente dall’asse q (utilizzata

per controllare la coppia) o dall’asse

d (utilizzata per controllare il campo

rotore) per il controllo di tipo FOC è

il motivo per cui molti gruppi sono

interessati al monitoraggio degli

schemi dq0 in tempo reale. Con

una macchina PM è necessario fare

ulteriori considerazioni, poiché i

magneti possono smagnetizzarsi in

fase di indebolimento del campo e

potrebbe essere necessario moni-

torare la forza controelettromotrice.

I motori a riluttanza sincrona (SR)

hanno un rotore molto semplice

che non è altro che una lamina con uno schema preciso. Que-

sti motori usano la proprietà della coppia di riluttanza per creare

un movimento rotatorio. Sono molto utili in diverse applicazioni

grazie alla facilità di costruzione, ma presentano lo svantaggio

di generare grandi quantità di rumore e vibrazioni. Per questo

motivo, sono stati finora utilizzati solo in configurazioni partico-

lari. Durante le prove di queste macchine i ricercatori dovrebbero

disporre di una mappa delle vibrazioni per capire quali vibrazioni

dovute a coppia e velocità sono più intense.

Più il motore è freddo, più le perdite diminuiscono; al diminuire

delle perdite corrisponde un aumento dell’efficienza. Se i ma-

gneti si scaldano troppo, possono smagnetizzarsi in alcune zone,

il che può avere conseguenze decisamente negative. Per questo,

è molto importante mantenere raffreddati spire e commutatori. I

commutatori presentano le perdite mag-

giori e possono addirittura esplodere se si

scaldano troppo. I ricercatori impiegano

molto del tempo dedicato alla progetta-

zione a studiare nuove strategie di raffred-

damento per aumentare l’efficienza delle

macchine. I sistemi di raffreddamento uti-

lizzano spesso acqua, olio o glicole pom-

pato e spruzzato sulle zone che si desidera raffreddare.

L’importanza del raffreddamento delle macchine ha fatto sì che

il monitoraggio diventasse una parte fondamentale delle opera-

zioni di funzionamento e prova. Nelle prove devono essere utiliz-

zate coppie termiche per il monitoraggio delle temperature che

vengono registrate o inviate a un sistema di controllo per lo spe-

gnimento. Per i ricercatori è utile che i valori registrati siano sin-

cronizzati con i dati perché in questo modo possono sapere dove

e quando si sono verificate variazioni di temperatura in risposta ai

loro controlli. Anche questa è un’area dove i dati possono essere

utilizzati per la validazione dei modelli.

Aumento dell’efficienza

Il modo migliore per misurare molti degli aspetti di cui sopra è uti-

lizzare la mappatura dell’efficienza e le prove di tipo dinamome-

trico. A tutti interessa aumentare l’efficienza del proprio sistema:

per farlo, è importante disporre dei dati grezzi perché in questo

modo, se qualcosa non va per il verso giusto, è possibile fare riferi-

mento alle prove precedenti ed effettuare un’analisi approfondita

in un programma post-elaborazione come Matlab. Inoltre, tutto

questo è molto importante per le prove dinamiche perché in fase

di caricamento dinamico o di prove sui cicli di funzionamento,

senza i dati grezzi la misurazione

dell’efficienza non può essere abba-

stanza precisa. All’inizio delle prove

si ha una tensione pre-impostata

del bus c.c., seguita da una velocità

pre-impostata. La macchina viene

poi caricata con una determinata

coppia. Questa operazione viene

eseguita per tutte le coppie deside-

rate e per tutte le velocità disponibili

nella gamma della macchina. Si ot-

tengono così le efficienze per tutti i

punti impostati e quindi una mappa

dell’efficienza. Questi punti vengono

poi portati a un intervallo di temperatura specifico. In alcuni casi

è necessario aspettare che la macchina si raffreddi per poter regi-

strare un punto di prova. È qui che il sistema eDrive Testing di HBM

consente di risparmiare molto tempo perché registrare i punti di

prova in un determinato numero di cicli invece che in pochi se-

condi fa sì che la macchina impieghi meno tempo a riscaldarsi.

Spesso, gli utenti provano le macchine al loro limite con il risultato

di distruggerle, o quasi. Cercano di spingere la macchina alla mas-

sima velocità per capirne i limiti meccanici. La capacità di effettuare

un trigger e di avere a disposizione dati memorizzati in un buffer

consente ai ricercatori di capire non soltanto dove la macchina non

ha funzionato, ma anche perché non ha funzionato.

HBM -

www.hbm.com

L’inverter è una parte molto importante del sistema perché è responsabile della

conversione della potenza e delle funzioni di controllo

Gli inverter sono solitamente composti da sei

interruttori che si aprono e si chiudono secondo una

determinata sequenza per generare corrente alternata