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GIUGNO-LUGLIO 2017

AUTOMAZIONE OGGI 399

99

Cristian

Randieri

, predicente &

CEO di

Intellisystem

Technolo-

gies

(

www

.

intellisystem.it

): L’uso

delle infrastrutture cloud ha per-

messo di rendere virtuale e scala-

bile la ben consolidata architettura

a tre strati. L’evoluzione dei dispo-

sitivi IoT ha prodotto una nuova

classe di applicazioni aventi ca-

ratteristiche molto stringenti per

quanto riguarda la modalità di

interazione e connessione tra la

sorgente di produzione dei dati e

la risorsa che li elabora. Ciò si tra-

duce in un aumento della latenza,

spesse volte intollerabile per alcune applicazioni che spaziano

dalla realtà aumentata sino alla guida autonoma nel contesto au-

tomotive. Di conseguenza, occorre spostare le risorse in un punto

della rete più vicino alla produzione dei dati utilizzando il mo-

dello Edge Computing, da cui nasce la definizione di una nuova

infrastruttura di rete a tre livelli che inserisce risorse utilizzabili

direttamente sull’edge della rete.

Alberto

Griffini

, product manager avanced PLC & Scada di

Mitsubishi

Electric

(http://

it.mitsubishielectric.com

): Il Cloud

Computing è già diventato uno strumento indispensabile per le

aziende che vedono quanto la loro infrastruttura IT abbia biso-

gno di processare ingenti volumi di dati e di dare accesso a quei

dati su un’ampia gamma di dispositivi, sia da locale sia da remoto.

Tuttavia, per un’operatività in realtime è talora necessario agire

su alcuni di questi dati attuali più velocemente di quanto non sia

possibile via cloud. A quest’esigenza risponde l’Edge Computing,

che coniuga l’intelligenza, la potenza di elaborazione e le capa-

cità di comunicazione di un gateway edge, direttamente nei po-

tenti controller programmabili per l’automazione (PAC). L’Edge

Computing è complementare al Cloud Computing, e le aziende

si stanno rendendo conto che hanno bisogno delle capacità

di entrambi.

Alberto Olivini

, portfolio consultant motion control di

Siemens

Italia

(

www.siemens.com/it

/): L’Edge Computing diventa fonda-

mentale quando la quantità di dati cresce come stiamo vedendo

nell’evoluzione dell’Industrial Internet of Things, centinaia di

sensori, controllori ed elementi di comando generano dati che

non possono essere gestiti da una piattaforma esclusivamente

cloud-centrica. Un Edge Computing locale aiuta a snellire il pas-

saggio dei dati verso il cloud e a velocizzare l’analisi degli impianti

migliorando la comunicazione machine-to-machine che può ri-

manere a livello di campo.

Lodovico Piermattei

, consulting & solution engineer di

Vertiv

in Italia (

www.vertivco.com/it-emea/

): I servizi innovativi hanno

rivoluzionato il quadro operativo e modificato radicalmente le

aspettative dei clienti. Oggi, gli utenti, interni o esterni all’orga-

nizzazione, non hanno alcuna tolleranza per le interruzioni di

servizio o per i tempi d’inattività. Inoltre, esigono che i servizi o

i prodotti siano più allineati alle loro esigenze. Ed è proprio qui

che può intervenire l’Edge Computing, perché aiuta a ridefinire

le modalità in cui un’azienda può sviluppare i suoi servizi, fornen-

doli e gestendoli in modo più flessibile. Con l’Edge Computing si

trasferisce la capacità di calcolo dai data center centrali alla peri-

feria della rete, più vicino all’utente e al luogo in cui avvengono le

interazioni digitali. Ciò riduce sensibilmente la latenza, offrendo

molteplici vantaggi, come velocità della fornitura dei servizi, di-

sponibilità, archiviazione e analisi dei dati essenziali in loco.

Locatelli

Claudio

, membro del comitato scientifico

SPS

IPC

Drives

Italia

(

www.spsitalia.it

): Le architetture nate negli anni ‘90

erano dettate da esigenze di suddivisione funzionale (orizzontale)

e anche fortemente condizionate da tecnologie molto differenti

tra strumentazione, controllo, supervisione, gestione della pro-

duzione, schedulazione e database. Attualmente le nuove tec-

nologie permettono un’interazione e comunicazione tra tutte

le funzionalità e ‘livelli’. Non si può più parlare di una ‘ordinata

architettura a livelli’ ma di un’architettura molto più complessa

che privilegia la creazione di valore informativo che viene ricavato

ed elaborato alla radice, dove nasce - nella macchina, nel sensore,

nei social - per essere poi condiviso e utilizzato per gestire al me-

glio il business. L’architettura si è semplificata dal punto di vista

dell’omogeneità dell’hardware ma è aumentata la complessità

delle applicazioni software che nelle varie funzioni e dispositivi

aziendali collettano, elaborano e sintetizzano dati per ricavare

informazioni e valore.

A.O.:

Secondo l’ABI il valore di mercato dell’IoT raggiungerà i

23 miliardi di dollari entro la fine del decennio. Altri studi atte-

stano che il numero dei dispositivi connessi attraverso l’IoT è di

circa 5 miliardi. Con il suo diffondersi l’Edge Computing è de-

stinato a diventare il principale strumento per la raccolta dei

dati. I vantaggi rispetto ai suoi lontani ‘antenati’ sono facil-

mente riconoscibili, ma quali sono le applicazioni attuali e future

per le principali industrie italiane?

Eder:

In ambito industriale sono due le aree applicative che ri-

teniamo di maggior interesse. Una ha origine dalla necessità di

collegare numerosi macchinari in realtime garantendo velocità di

trasmissione dati fino a 10 GB Ether-

net. La seconda area applicativa

interessa più da vicino i gateway e

ovviamente ha molta più attinenza

con l’acquisizione dati necessaria

per il controllo remoto del sistema,

la manutenzione, la gestione

delle licenze, i servizi di supporto

e così via. Quindi, il compito prin-

cipale delle tecnologie IoT è cor-

redare i macchinari esistenti con

funzionalità di rilevamento intel-

ligente attraverso gateway IoT o

server edge altrettanto intelligenti.

Randieri:

È ovvio supporre che le

applicazioni attuali e future per le principali industrie italiane ri-

guarderanno tutti i progetti che richiedono minore latenza, mag-

giore flessibilità e più capacità di elaborazione a livello locale.

Mi riferisco a tutti quei progetti industriali basati sull’Internet of

Things che richiedono applicazioni realtime sul territorio, quali

ad esempio la Smart Mobility e le Smart City, ovvero tutte quelle

applicazioni in cui il tempo di latenza è un fattore cruciale che può

essere risolto con soluzioni specifiche e verticali rappresentate

dall’Edge Computing o meglio dagli Edge Data Center.

Griffini:

Tra i settori industriali che hanno realizzato per primi

Christian Eder,

Congatec

Cristian Randieri,

Intellisystem

Technologies