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APRILE 2016

AUTOMAZIONE OGGI 389

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AO

IL PUNTO

ome al solito ci tocca rincorrere. Siamo

un popolo geniale, ma un po’ pastic-

cione. Jeremy Rifkin in una lectio magi-

stralis sulla ‘sharing economy’ dice: “Il

vostro Paese - e si riferiva all’Italia - vanta

eccellenze di ogni tipo: perché allora la

Germania produce autonomamente il

32% della propria energia, e voi no?”.

Già, perché in Germania fanno le cose e

noi invece ne discutiamo? Forse siamo

un popolo un po’ verboso. Eppure do-

vremmo darci una mossa.

A parere di Boston Consulting Group,

Industry 4.0 riuscirebbe a muovere

fino all’1,1% di PIL tedesco e a creare

400 mila nuovi posti di lavoro, aumen-

tando la produttività tra il 5 e 8% nei

prossimi 15 anni.

Le valutazioni di Roland Berger ci di-

cono che adottare il modello in Italia

potrebbe valere un aumento del valore

aggiunto del manifatturiero di circa 40

miliardi di euro in 10 anni.

Nel nostro Paese si deve affrontare

anche uno scoglio particolarmente in-

sidioso quale la diffidenza nel ‘lavoro

digitale’. Di Marco Taisch, professore

del Politecnico di Milano, dove insegna

Sistemi di Produzione Automatizzati e Tecnologie Industriali e componente del Co-

mitato Organizzativo del World Manufacturing Forum che si è tenuto a Barcellona

nel maggio scorso, mi ha colpito una frase in un’intervista : “Negli anni ‘70 l’automa-

zione significava sostituire i robot all’uomo, quindi veniva vista come il ‘nemico’ dei

posti di lavoro. Noi risentiamo ancora di questo trascorso storico, ma in realtà oggi

la digitalizzazione passa dall’automazione industriale all’automazione cognitiva.

Avendo maggiori dati in tempo reale, rendiamo più efficiente il lavoro degli opera-

tori. L’operatore diventa l’augmented operator, ancora più efficiente e competitivo

di prima. Il gap di competitività che potrebbe esserci tra un robot e un operatore si

riduce. Si sposta quindi l’equilibrio a favore del fattore umano”.

Il World Manufacturing Forum si è occupato proprio della digitalizzazione del ma-

nifatturiero.

Sono i governi stessi a rimettere in discussione l’importanza di una produzione ma-

nifatturiera entro i propri confini, vista la spinta del digitale. Marco Sanguineti, Glo-

bal Technology Manager power generation di ABB spiega al Sole 24 Ore: “Mentre

l’IOT nasce ‘dal basso’, come opportunità tecnologica che può entrare a far parte

della catena del valore, l’Industry 4.0 nasce ‘dall’alto’, in quanto promossa dal go-

verno tedesco prima e da altre istituzioni poi. Nel primo caso si è trattato di una

spinta tecnologica, nel secondo di una spinta di sistema”.

L’attività manifatturiera riprende valore dopo anni di marginalizzazione a favore

dei servizi.

La componente tecnologica, l’IOT appunto, ma non solo, ha riportato l’attenzione

sul manifatturiero che può sfociare nel cosiddetto ‘reshoring’, ossia riportare in casa

ciò che si è fatto emigrare quando i costi della mano d’opera altrove erano molto

bassi. Il progresso tecnologico, la crescita del livello di automazione e l’aumento del

costo della manodopera rende ‘l’offshoring’ molto meno conveniente.

Considerando che tra le prime 10 regioni d’Europa per il manifatturiero l’Italia ne

piazza ben quattro (Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna) e che solo

in Lombardia, il manifatturiero pesa per il 29% del PIL regionale, quando la media

nazionale è circa del 16%, forse varrebbe la pena investire a livello nazionale nel

sistema manifatturiero. Varrebbe la pena impegnare risorse, concentrarsi sul tema,

convergere tutti insieme, pubblico, privato e forze sociali, su un obiettivo di crescita

concreto, che sta mostrando tutte le sue potenzialità in giro per il mondo.

Si tratta di tirare fuori dai cassetti, dove sicuramente già giacciono, le bozze delle po-

litiche industriali adeguate, si tratta di essere più concreti nelle scelte infrastrutturali

e passare dalla fase delle discussioni a quella delle realizzazioni, si tratta di sostenere

il privato che già oggi molto spesso antepone il fare al discutere. Si tratta in definitiva

di non temere il futuro ma di affrontarlo con intelligenza.

C

Industry 4.0

se non ora quando?

SETTEMBRE 2016

AUTOMAZIONE OGGI 392

Vitaliano Vitale

Comitato tecnico di Automazione Oggi e Fieldbus&Networks

@ChaimBenChaim