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APRILE 2016

AUTOMAZIONE OGGI 389

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mini di meccatronica, Internet of Things, Big

Data e virtualizzazione delle risorse stanno

rivoluzionando l’intero mondo industriale

che sino a qualche decennio fa era molto

statico e ora si trova immerso in una miriade

di nuove tecnologie che si fondono e amal-

gamano in modo quasi incontrollato e che

inoltre tendono ad adottare soluzioni di tipo

consumer. Anche il mondo dell’hardware e

del software è in continua evoluzione e sta

cercando di adattarsi alle nuove esigenze:

oggi, infatti, sempre più frequentemente

si sente parlare di tablet PC e smartphone

applicati a livello industriale. Prima di proce-

dere alla descrizione dei requisiti hardware

minimi per poter utilizzare questi dispositivi

in ambito industriale è opportuno non per-

dere di vista come vengono definiti questi

oggetti. Uno smartphone è un dispositivo

portatile, alimentato a batteria, che coniuga

le funzionalità di telefono cellulare con

quelle di elaborazione e trasmissione dati

tipiche del mondo dei personal computer;

esso, inoltre, impiega diversi sensori per

l’acquisizione di altri elementi dell’ambiente

circostante l’utente. I tablet sono dispositivi

assimilabili per componenti hardware e soft-

ware agli smartphone poiché condividono

la stessa infrastruttura tecnologica ovvero

le stesse componenti hardware e lo stesso

sistema operativo. I tablet sono però ca-

ratterizzati da uno schermo di dimensioni

maggiori, il che li rende più idonei alla multi-

medialità e meno pratici per essere utilizzati

come telefoni. La maggior parte dei modelli

si avvale, tuttavia, di schede SIM per la con-

nessione dati con le tecnologie cellulari (Gprs, Edge, Umts ecc). In

ambito industriale questi dispositivi si distinguono da quelli con-

sumer per le loro caratteristiche definite col temine rugged ovvero

per le caratteristiche di robustezza strutturale. Di fatto sono dei

dispositivi appositamente progettati per funzionare in modo af-

fidabile in ambienti di utilizzo caratterizzati da condizioni difficili

quali forti vibrazioni, temperature estreme, elevata polverosità e

umidità. La loro progettazione è fortemente condizionata dall’am-

biente di utilizzo non solo per il corpo esterno ma anche per i loro

componenti interni e le rispettive capacità di raffreddamento. Le

loro applicazioni spaziano da quelle tipiche della logistica a quelle

industriali caratteristiche dell’automazione di processo. Nel caso

della logistica dei trasporti sono richiesti sempre di più dispositivi

in grado di resistere agli urti, alle sollecitazioni, con una buona po-

tenza di calcolo e con una batteria che assicura una lunga autono-

mia. Nel caso industriale invece il loro utilizzo particolare è come

interfacce HMI per vari sistemi di processo, controllo e manuten-

zione. Infine, nell’ambitomanifatturiero o di produzione in genere

sono utilizzati come terminali mobili per i vari software di produ-

zione di tipo MES ed ERP. Tablet e smartphone per applicazioni in-

dustriali sono tipicamente costruiti con materiali quali plastiche e

gomme in grado di assorbire al meglio gli urti grazie a una scocca

molto più ‘spessa’ rispetto a quelli di tipo consumer. Quando de-

vono essere utilizzati in contesti particolari in cui sussistono anche

condizioni ambientali restrittive (elevata umidità, polvere, range

di temperature non ordinarie e presenza di liquidi) si ricorre alla

richiesta della certificazioneMilitary Standard Rugged Phone (MIL-

STD-810G) che viene conferita in seguito a ripetuti test di caduta

a varie altezze, un esempio su tutte è il superamento della prova

di caduta (26 volte) su compensato da un’altezza di 1,2 metri. Per

certe applicazioni del campo oil&gas in aree controllate occorre

che questi siano anche antideflagranti e quindi aderenti alle più

ristrette normative Atex.

Francesco Tieghi:

Se in alcune applicazioni caratterizzate da

condizioni ambientali ‘normali’ i device in commercio possono

essere utilizzati già così come sono, in ambienti regolamentati e

con condizioni particolari bisogna

ricorrere a dispositivi rispondenti

a determinate caratteristiche. Per

l’uso in aree Atex, ad esempio, esi-

stono delle precise richieste a cui

rispondono prodotti speciali. Tut-

tavia, l’adozione sempre più diffusa

nel mondo consumer di alcune

soluzioni (su tutte Gorilla glass, ri-

carica senza fili ecc.) contribuisce a

rendere i dispositivi ‘normali’ quasi

pronti all’uso nella maggior parte

dei casi anche in ambito industriale,

magari con l’ausilio di accessori ad

hoc. In termini di ergonomia è necessario valutare l’ergonomia

fisica, cioè come è fatto l’oggetto e come può essere impugnato

e utilizzato dall’operatore, e l’ergonomia logica. Per la prima è na-

turale che il device debba tener conto delle condizioni di utilizzo,

con mani sporche e/o con guanti in zone dell’impianto ‘difficili’.

Non minore importanza ha però il secondo aspetto. Più che ragio-

nare in termini di interfaccia grafica oggi si deve mettere al centro

l’esperienza d’uso (User Experience – UX) e all’utilizzatore va dato

qualcosa che non sia una pura estensione/duplicazione dell’appli-

cazione che già gira su Scada/HMI, ma un vero tool evoluto di la-

voro per capire meglio l’impianto, e quindi ottenere il massimo in

termini di prodotto, efficienza e qualità. Per quello che riguarda la

nostra esperienza, la potenza di elaborazione non è direttamente

legata al dispositivo utilizzato, ma all’infrastruttura che c’è dietro.

Quello dell’autonomia è certamente il primo grande limite di que-

sti dispositivi: i sistemi di ricarica rapida e senza fili stanno comin-

ciando ad ovviare a queste problematiche, ma rimane comunque

grande il gap da colmare per dispositivi la cui autonomia fatica ad

arrivare alle 4/5 ore e che potrebbero essere utilizzati su sistemi

che devono restare disponibili 24/7. Certamente bisogna essere

in grado di garantire la connettività più estesa e disponibile se si

deve supervisionare un processo in realtime; diverso invece è il

discorso per piattaforme di manutenzione.

A.O.:

Quali sono le caratteristiche essenziali del software di interfac-

cia operatore per questi dispositivi?

Randieri:

Il software di interfaccia per questi dispositivi prevede

l’utilizzo di codice nativo scritto specificatamente per il sistema

Francesco Tieghi,

ServiTecno

Foto: www.shutterstock.com