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GENNAIO-FEBBRAIO 2015

AUTOMAZIONE OGGI 378

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pre di più con meno’. In un bar la scelta del caffè è infinita, espresso, macchiato, schiu-

mato, lungo, corto, corretto, shekerato, freddo, con la panna… e il costo? Deve essere

basso. E la qualità? Alta, naturalmente, altrimenti si cambia bar. Del resto la concorrenza

è forte e la scelta di bersi il caffè a casa, lo è altrettanto: George (Clooney, naturalmente)

insegna. Se riproponiamo questa quotidianità nel nostro lavoro, vediamo che anche le

aziende vivono lo stesso paradosso: la concorrenza cresce e quindi si deve fare di più e

meglio, ma con meno risorse. A questa spirale si aggiunge quella crisi dalla quale non

si capisce se ne siamo fuori o ne siamo sommersi, basti pensare a quante persone si

riversano sulle piste da sci nelle vacanze di Natale, ma per la quale, in questi anni, molti

manager sono stati ‘dispensati’ e quelli che sono rimasti al loro posto, o quelli sostituiti,

stanno generando una minore qualità del proprio lavoro, per paura o incompetenza o

altro, come viene citato nel libretto. Insomma una situazione che va abbastanza stretta

a tutti dalla quale però dobbiamo uscire. Come? Mah, forse dobbiamo scommettere di

più su noi stessi. Dobbiamo fare di più? Meglio? Con meno? Meno soldi? Meno persone?

Meno risorse? Come? Troviamo il modo per motivarci e motiviamo anche e soprattutto

chi lavora con noi. Garantiamo poi competenza ed efficacia. Cerchiamo un collante o

come ha spiegato Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia, durate la

conferenza stampa di fine anno, focalizziamoci su elementi in comune, naturalmente

lui si riferiva al business in cui opera Siemens, agli ambiti dell’elettrificazione, dell’auto-

mazione e digitalizzazione: una Vision 2020, così è stata definita da Golla, che vede la

dismissione di business non più ‘core’ e la concentrazione invece in ambiti che lo sono e

sono più confacenti all’azienda stessa, innovazione, tecnologia, nuove idee.

I manager, dal canto loro, però dovrebbero scommettere di più sulle aziende per le quali

lavorano, puntare sull’innovazione che non significa inventarsi per forza sempre nuovi

prodotti ma significa migliorare e modificare i processi, le organizzazioni, le nicchie di

mercato su cui puntare. Lavoro facile? No di certo. E allora ancora una volta occorre uno

sforzo, la fragilità non è contemplata, la resilienza sì, ne va soprattutto di noi, della nostra

azienda, del nostro lavoro. Del resto tempus fugit, pecunia idem.

editoriale del primo numero dell’anno è

sempre un po’ difficile da scrivere: non si

vuole essere banali né noiosi, vengono

in mente le classiche buone intenzioni, i

bilanci dell’anno appena passato, quello

che ci piacerebbe fare…. ma questa volta

volevo fare solo delle considerazioni e

condividerle con voi.

Ho scorto in libreria un piccolo libretto

che mi ha affascinata: semplice, con una

giusta dose di ironia si destreggia tra para-

dossi e contraddizioni che caratterizzano

l’animo italiano. Ho cercato in Internet e

alla voce ‘Il teorema del caffè’ (questo è

il titolo del libretto) si trova un simpatico

video

( http://bit.ly/teoremacaffe )

con una gag tra Totò e Peppino in un bar,

davanti a una tazzina di caffè. Una meta-

fora con la quale inizia anche il libretto e

che evidenzia quanto si debba ‘fare sem-

L’

‘Il teorema del caffè’

AO

IL PUNTO

Antonella Cattaneo