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ITALIA 4.0
2017
Breton
Il mondo industriale si trova di fronte a una
nuova rivoluzione, la quarta della sua breve
vita, che deve essere compresa appieno per
poterne trarre i massimi benefici: Industry
4.0. Il termine è stato creato in Germania
e ormai tutti ne parlano sostenendo di es-
sere allineati con i requisiti, di averla imple-
mentata e di trarne i massimi vantaggi. In
Italia è stata solomarginalmente compresa,
legandola principalmente a una serie di re-
quisiti necessari per ottenere le sovvenzio-
ni previste, piuttosto che vivendola come
una vera rivoluzione del proprio modello
produttivo e di business. Non è infatti suffi-
ciente collegare in rete una serie di impian-
ti e fargli scambiare alcuni dati produttivi
per sostenere di aver colto appieno la quar-
ta rivoluzione industriale. Il nuovo modello
produttivo che l’accompagna ha infatti una
serie di implicazioni molto più ampie scate-
nate dalla rottura del tradizionale concetto
produttivo che lega l’operatore all’impian-
to produttivo.
Dati digitali condivisi
Il vero protagonista di Industry 4.0 è il dato,
tutto il contenuto tecnologico deve essere
digitalizzato e condiviso in tempo reale tra
tutti gli utenti interessati al suo contenuto
informativo. Ovviamente, poiché tutto ciò
possa avvenire senza creare problemati-
che di sicurezza, occorrono innumerevoli e
a volte complesse tecnologie abilitanti ma
tutto questo non è la rivoluzione industria-
le, è solo la struttura necessaria a sostener-
la. Un errore piuttosto comune è quello
di procedere all’introduzione delle varie
tecnologie abilitanti senza prima creare un
progetto dettagliato per raggiungere l’o-
biettivo che ci si è prefissati. Spesso ciò av-
viene, almeno in Italia, a causa dell’urgen-
za imposta all’implementazione per poter
ottenere le relative agevolazioni. Il rischio
è quello di ritrovarsi con un investimento
sostanzioso e una mole enorme di dati sen-
za un sistema che permetta di sfruttarli in
maniera efficace.
Riferendosi al mercato delle macchine
utensili multitasking a 5 assi, il livello di
complessità raggiunto da questi impianti è
tale da renderli ‘Industry 4.0’ praticamente
per definizione. L’unico aspetto che rimane
scoperto per rientrare nei dogmi italiani di
Industry 4.0 è quello dell’interconnessione
al proprio sistema aziendale. Le aziende
produttrici di macchine utensili affronta-
no questo aspetto fondamentalmente con
due differenti approcci non possedendo,
generalmente, le competenze e le strutture
necessarie a sostenere lo sforzo di imple-
mentazione necessario all’interconnessione
con i software gestionali dei clienti.
La prima soluzione consiste nell’associar-
si in gruppi di aziende che coprano i vari
aspetti delle tecnologie abilitanti (softwa-
re, hardware, legale, ecc.) limitandosi a
fornire il know-how tecnologico per la con-
nessione del proprio hardware e software
a pacchetti di gestione dei dati più o meno
standardizzati. La seconda soluzione preve-
de invece che il costruttore sviluppi auto-
nomamente la propria suite ‘Industry 4.0’
mettendo poi a disposizione dell’utente
degli standard per lo scambio dei dati con il
proprio sistema gestionale. L’onere dell’in-
terconnessione rimane in questo caso a ca-
rico dell’utente finale.
Le due strategie in dettaglio
Entrambe le scelte presentano vantaggi
e svantaggi: nel primo caso, il costruttore
può evitare di dedicare risorse preziose
allo sviluppo di un nuovo prodotto, non
esclusivamente hardware ma soprattut-
to software; l’adozione di un sistema già
sviluppato e testato sul mercato mette al
riparo dalle criticità e dagli imprevisti tipici
dei nuovi sviluppi. Un ulteriore vantaggio
per l’utilizzatore finale consiste nell’ave-
re un sistema generalmente applicabile
Il sistema Naviman consente di monitorare in tempo reale i parametri di funzionamento della macchina utensile.
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