AI, sistemi aperti ed edge

Dalla rivista:
Automazione Oggi

 
Pubblicato il 13 febbraio 2024

Come possiamo parlare di America senza menzionare Elon Musk! Nessuno riesce a capirlo fino in fondo; a tratti è straordinariamente brillante, come può dunque essere costato miliardi di dollari a se stesso e ai suoi investitori? Blaterando sulla sua piattaforma social X, sostiene il post di un nazionalista bianco, così diversi grandi inserzionisti decidono di ritirarsi dalla piattaforma. Avremmo già dovuto tutti imparare dalla storia passata che sui social media si può dire qualunque cosa ci passi per la testa, ma occorre poi avere la faccia tosta per affrontarne le eventuali conseguenze…

Attenti all’AI!

Mentre scrivo questo pezzo c’è il caos nel mondo dell’AI (intelligenza artificiale) e del noto ChatGPT. È complicato spiegarlo ma, a quanto pare, ci sono delle divergenze di opinione all’interno di OpenAI, che è responsabile di ChatGPT, riguardo alla rapidità con cui questa tecnologia debba essere commercializzata. Microsoft ha investito miliardi di dollari, quindi non è una questione da poco. Quando leggerete questo articolo, il dibattito sarà ancora in corso. Usate ChatGPT? Non sono sicuro di come funzioni in italiano. Ne ho un’esperienza limitata e per il momento va bene così. Bisogna però stare attenti alle risposte che dà: possono essere sbagliate.

Le tre dimensioni dell’edge

Ho iniziato a imparare qualcosa sull’edge a livello IT solo pochi anni fa. Questa parte della rete è diventata sempre più utile; George Westwater, direttore senior, Software Engineering, di Progress Chef, mi ha dato alcuni suggerimenti. “I produttori devono considerare tre aspetti per gestire in modo ottimale e garantire la sicurezza dei dispositivi edge: configurazione, continua conformità e una catena di fornitura software sicura. Devono assicurare che la loro soluzione sia personalizzata in modo univoco per soddisfare i requisiti del remote edge computing”.

Automazione ‘aperta’: sì o no?

L’Open Process Automation Forum (Opaf) sta lavorando da diversi anni alla definizione di un moderno sistema di automazione dei processi che disaccoppi hardware e software e renda modulari i componenti, in modo da ridurre la complessità e i costi legati agli aggiornamenti. Due società, non coinvolte attivamente nell’Opaf, avevano già iniziato lo sviluppo di versioni proprie. Ho parlato con Honeywell dei suoi ultimi progressi, e recentemente ho anche visto dove Emerson ha ‘smerciato’ il suo lavoro. Naturalmente, Opaf è costruito su standard aperti, mentre Honeywell ed Emerson mantengono alcune componenti proprietarie. Il vicepresidente di Emerson, Claudio Fayad, ha sottolineato come il lavoro di Emerson sia iniziato molti anni fa con la sua soluzione Electronic Marshalling, che disaccoppiava l’I/O dal controller consentendo ai team di definire l’I/O in base alle proprie necessità. Ciò consente di avere un sistema di controllo flessibile. Emerson sta inoltre giocando un ruolo importante nell’edge con il suo DeltaV Edge Environment, che espande le capacità della piattaforma di automazione DeltaV, in evoluzione, per fornire un sandbox OT (Operational Technology) per la manipolazione, l’analisi, l’organizzazione dei dati e molto altro ancora. I team possono distribuire ed eseguire le applicazioni per far girare i motori chiave dell’AI e gli analytics in prossimità dell’origine dei dati, con una connessione senza soluzione di continuità e sicura ai dati OT contestualizzati, attraverso il cloud e l’azienda. Infine, a novembre Rockwell Automation ha tenuto il suo annuale evento, l’Automation Fair, a Boston. La novità quest’anno era costituita da una serie di presentazioni: il CEO, Blake Moret, ha tracciato le linee guida generali relative alla crescita di Rockwell Automation, in quanto in grado di soddisfare le esigenze dei clienti legate alla trasformazione digitale. Moret ha inoltre parlato con Judson Althoff di Microsoft della loro partnership nel corso degli anni. I due hanno discusso del metaverso industriale, quindi la conversazione è proseguita spostandosi su Microsoft Co-Pilot e su come le due aziende stiano lavorando insieme per sfruttare l’intelligenza artificiale generativa per uso industriale. Sembra che inizialmente Rockwell la incorporerà nel proprio software di control design.

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