La ‘ricetta’ post pandemia della Campania per l’aerospazio

Proposte, progetti, servizi per una ripartenza resiliente del settore che ha più imprese e addetti in Italia illustrati nel corso dell’Assemblea dei Soci del DAC, Distretto Aerospaziale della Campania

Pubblicato il 4 giugno 2021

Si allarga la compagine del DAC, Distretto Aerospaziale della Campania, che arriva a 188 soci, tra  diretti e indiretti e cresce il capitale sociale. È quanto ha deciso l’Assemblea dei soci che ha anche  approvato all’unanimità il bilancio al dicembre 2020 e ha riconfermato il Cda* presieduto da Luigi Carrino. Aumento del capitale sociale di 105.000,00 euro per l’ammissione di 20 nuovi soci.

Dal 2012 al 2021 è variato il numero dei soci diretti e il capitale sociale del DAC. I soci diretti sono passati dai 29 del 2012 ai 74 del 2021 (arrivano a 188 se si considerano anche quelli indiretti) e il capitale sociale è cresciuto da 492.500 a 827.500. Luigi Carrino è stato riconfermato alla guida del DAC per il quarto mandato.

Nel sistema economico della Regione Campania la filiera produttiva aerospaziale riveste un ruolo di primissimo piano rappresentando un elemento di sviluppo del territorio campano sia in termini di presenza industriale sia per l’elevato contenuto delle conoscenze tecnologiche.
Il volume d’affari dell’aerospazio in Campania è stimato in 2,8 miliardi di euro con un numero di dipendenti pari a circa 13.000. La Campania da sola esprime una quota del 22% sul mercato nazionale.

Il DAC ha attivato 57 partenariati a guida industriale con proposte di progetti di ricerca per oltre 300 milioni di euro. Sono complessivamente 30 i progetti attivati per oltre 134 milioni di euro, così ripartiti:

  • 20 completati per oltre 81,6 milioni di euro (61%);
  • 10 in corso per un totale di 52,4 milioni di euro (39%);
  • 8 progetti sono in corso di valutazione per un valore di 63,3 milioni di euro.

Sono quattro le piattaforme tecnologiche di riferimento e i relativi gruppi di lavoro sulle quali opera il DAC: Ipersonico, Urban Air Mobility, Aviazione Commerciale, Nano e Micro Satelliti.

Le 20 nuove aziende che fanno ingesso nel DAC sono: 3DNA Srl, Blue Engineering Srl, BServi E-Eng Srl, CTM Srl, D’Ambra Srl, Dares Srls, EMS Srl, Engitech Srl, Eproinn Srl, HTT Srl, Intelligentia Srl, IT-Centric Srl, Leadtech Srl, Linear Scarl, Majior BTI, Migma Srl, Sab Aerospace Srl, Technova Scarl, Tesi Srl, Transtech Srl, Vaim Srl.

Si tratta di aziende che rappresentano realtà interessanti, che si sono fatte notare per la loro capacità di innovazione, alcune sono punto di riferimento per le tecnologie additive, altre operano sul tema dello sviluppo dei micro satelliti.

Per diventare socio del Distretto occorre avere precisi requisiti in linea con la visione strategica del DAC e impattanti sulla crescita e lo sviluppo de territorio. “Il DAC è un distretto tecnologico che opera per l’innovazione e l’innalzamento della capacità competitiva dei soci” ha detto il presidente Carrino “che guida e gestisce partenariati a guida industriale per il conseguimento degli obiettivi d’innovazione organizzativa, produttiva e di mercato. Inoltre progetta e realizza iniziative di sistema per l’affiancamento alle imprese e il contenimento delle diseconomie esterne. La nostra principale missione è trasformare la ricerca e la conoscenza in reali opportunità di crescita. La connessione tra la grande e la piccola impresa rappresenta un valore aggiunto per condividere traguardi tecnologici. E se si condividono obiettivi si è candidati a crescere. La guida del distretto deve essere nelle mani delle imprese e il sistema della ricerca non deve sentirsi secondo in questa partnership”.

Fonte foto apertura Pixabay_NASA-Imagery



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