A Torino nasce la nuova fabbrica ‘liquida’

Pubblicato il 5 giugno 2023

Niente più linee di montaggio ma stazioni di lavoro progettate per favorire l’ergonomia di ogni operazione e, al posto dei binari su cui scorrono scocca e meccaniche di una vettura, delle piattaforme robotizzate a guida autonoma: il nuovo volto dell’automobile è destinato a rivoluzionare il paradigma produttivo che ha dominato il settore fin dai primi del ‘900 in favore di una fabbrica ‘liquida’ e modulare.

La trasformazione è già in atto e ha preso il via alle porte di Torino, disegnata da CPM, fondata a Beinasco nel 1967 e cresciuta negli anni insieme alla casa madre Dürr fino a diventare un punto di riferimento a livello globale nella progettazione di impianti produttivi automobilistici. Dürr è fornitore della maggiori case automobilistiche mondiali, in Italia ha clienti del calibro di Stellantis, Lamborghini, Lotus, Maserati e collabora con i principali marchi dell’auto elettrica, a partire da Tesla.

Dopo aver stravolto le linee di montaggio una prima volta con ProFleet,  i primi AGV (Automated Guided Vehicle) progettati espressamente per gli impianti di general assembly delle vetture, si prefigura ora un ulteriore passo avanti con il progetto AGC, acronimo di Automated Guided Carrier, ProLiner.

In pratica tutta la fabbrica si svincola completamente dagli impianti fissi sostituiti, sia a terra che per la parte aerea, da veicoli a guida autonoma in grado di trasportare la scocca e tutte le parti meccaniche lungo le diverse stazioni di assemblaggio, fino ad ottenere la vettura finita.

“Questo nuovo modello di fabbrica prefigura una rivoluzione copernicana per l’automotive” sottolinea Denny Monti, business development director CPM. ”Dimentichiamo le immagini a cui siamo abituati, quelle degli operai che costruiscono un’auto lungo la classica linea di montaggio. Nel prototipo a cui stiamo lavorando basta un capannone, AGV e AGC vengono programmati per dare vita alle diverse stazioni di lavoro senza che si richiedano sforzi edili per costruire gli impianti”.

Il modello si adatta sia alle startup, che hanno la necessità di partire con una piccola produzione che crescerà poi nel tempo, sia alle grandi case che da subito devono produrre volumi elevati di vetture.  La gamma dei veicoli a guida autonoma Dürr prevede modelli di diverse taglie, progettati per svolgere tutte le operazioni necessarie, da quelle di line feeding, per alimentare la linea di produzione, fino ad arrivare alle grandi piattaforme per il mariage, che oltre all’automobile possono trasportare anche diversi operatori, consentendo loro di lavorare in totale sicurezza e favorendo la piena accessibilità di ogni parte della vettura.

ProFleet e ProLiner possono essere dotati di sistema di natural navigation, che permette una rapida riconfigurazione del percorso a seconda delle variate condizioni di produzione, ma sono disponibili anche in versioni più accessibili: a induzione (una guida a pavimento suggerisce alla piattaforma la direzione), con nastro magnetico oppure ottico per determinare il percorso del veicolo sul pavimento.

In caso di malfunzionamento, un veicolo a guida autonoma può essere escluso dal flusso di produzione, mentre un altro prende il suo posto durante la riparazione. Se il problema dovesse riguardare invece una stazione di lavoro, i veicoli possono saltarla e proseguire alla successiva. Il risultato è una vera rivoluzione operativa che determina tra l’altro una significativa riduzione dei fermi produttivi, migliorando così le prestazioni complessive degli impianti.



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