A Sergio Vellante, amministratore delegato Lenze Gerit, il premio internazionale Cartagine 2008

Pubblicato il 19 gennaio 2009

Vellante ha sempre lavorato e diretto importanti società multinazionali italiane ed estere nel settore dell’automazione industriale, oltre ad aver dedicato buona parte del suo tempo libero alle associazioni di categoria, tramite le quali difende e valorizza le attività delle aziende e della cultura industriale italiana all’estero. Attualmente, oltre a essere amministratore delegato di Lenze Gerit è anche presidente del CT 44 (Sicurezza Macchine elettriche) del Comitato Elettrotecnico Italiano e consigliere di AssoAutomazione. È da sempre un fautore dell’efficienza energetica e fornisce da oltre 10 anni, tramite Anie (Associazione Nazionale Elettrotecnica Italiana) un contributo determinante per la divulgazione di un concetto oggi noto e recepito da molti, ma negli anni Novanta quasi del tutto sconosciuto. Negli ultimi venti anni le due diverse aziende da lui dirette hanno incrementato fatturato, profitto e occupazione in maniera consistente. Una vita dedicata allo sviluppo economico che lo hanno portato a ricevere un premio gestito dalla Commissione paritetica interparlamentare per i rapporti tra cultura e Politica del Senato della Repubblica, Camera dei Deputati ed Europarlamento Italiano, con l’alto patrocinio del Parlamento Mondiale per la sicurezza e per la Pace.

Alla consegna del premio il suo breve commento è stato: «Provengo da una terra dove si è più abituati a fare che non a parlare. Non nascondo la mia felicità e imbarazzo per un premio che credo tra l’altro di non meritare, mi permetto, quindi di dedicarlo a tutti quei manager che non appaiano in televisione e sui giornali, ma che lavorano giorno e notte per creare la ricchezza del nostro paese, quegli stessi manager apprezzati all’estero per la loro vivacità di intelletto e laboriosità e che in qualche modo compensano l’immagine a volte non eccellente di qualcuno che in contesti internazionali racconta una barzelletta di troppo».

Alla domanda “a cosa deve questo premio”, risponde lapidario: «Alla fortuna di aver sempre incontrato aziende e persone che hanno creduto in me e all’educazione rurale ricevuta nei miei primi vent’anni di vita: il tanto e diligente lavoro dà sempre buoni e sani frutti. In altre parole …Aiutati che Dio ti aiuta».

Il Premio Internazionale Cartagine, nato a Tunisi nel 2001, ha la caratteristica di essere itinerante tra le nazioni del mediterraneo ed è destinato a coloro che hanno contribuito, in Italia e all’estero, allo sviluppo della cultura in diversi settori. Nelle passate edizioni il premio è stato organizzato nelle città di Sousse ed Hammamet in Tunisia, Cartaghena in Spagna e a Rende (Cs), Santo Stefano di Camastra (Me), Trani (Ba) e Roma in Italia.

Nel corso degli anni sono stati premiati tra gli altri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Tony Blair, lo scienziato Antonino Zichichi, l’oncologo Umberto Veronesi, il pilota F1 Giancarlo Fisichella, l’attore George Clouney, il maestro Alberto Sughi e Luca Cordero di Montezemolo.

Quest’anno sono stati insigniti del prestigioso premio Kofi Annan, Guido Lucarelli, Alessandro Testori, Giancarlo Governi, Georges De Canino, Vittorio Storaro, Paola Saluzzi, Ennio Morricone, Giulio Andreotti, Luca Attias, Antonio Pietrantonio, Sergio Vellante, Nicola Pietrangeli, Maria Rita Parsi, Giuseppe Cucchiara, Renato Pietroletti, Aldo Fierro, Massimo Giannini, Fabiano Belletti, Padre Vittorio Traini, Padre Gian Paolo Salvini, Benito Melchionna, Pietro Vergante e per la sezione junior Alberto Urso.

Inoltre sono stati consegnati due riconoscimenti speciali alla memoria in ricordo di Anna Magnani e Sergio Leone e un premio alla carriera a Lino Banfi.



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