A marzo il fatturato dell’industria è aumentato del 3%.

Pubblicato il 21 maggio 2007

Secondo informazioni Istat, nel mese di marzo 2007, l’indice del fatturato dell’industria, è risultato pari a 135,7 segnando un incremento del 3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il fatturato è aumentato dello 0,2% sul mercato interno e del 10,2% su quello estero.

Gli indici generali destagionalizzati del fatturato e degli ordinativi sono risultati pari, rispettivamente, a 122,3 e 118,9 presentando, nel confronto con il mese precedente, una variazione positiva del 3,3%, il primo, e del 4,6%, il secondo.

Nel confronto dei primi tre mesi del 2007 con lo stesso periodo dell’anno precedente, il fatturato dell’industria ha registrato un incremento del 5,9%, quale sintesi di una crescita del 3,7% sul mercato interno e dell’11,6% su quello estero. Nello stesso periodo si è registrato un aumento tendenziale degli ordinativi del 5,4%, derivante da una variazione positiva del 3% per gli ordinativi provenienti dal mercato interno e del 10,6% per quelli provenienti dall’estero.

Nel mese di marzo 2007 l’indice del fatturato è cresciuto, rispetto allo stesso mese del 2006, del 9,3% per i beni strumentali e del 5,2% per i beni intermedi; si sono invece registrate diminuzioni del 13,0% per l’energia e dello 0,4% per i beni di consumo (più 1,1% per quelli durevoli e meno 0,8% per quelli non durevoli).

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano, rispetto a febbraio, variazioni positive del 12,9% per l’energia, del 6,6% per i beni strumentali e del 2,2% per i beni intermedi; il valore dell’indice destagionalizzato dei beni di consumo è risultato invariato (più 3,2% per quelli durevoli e meno 0,7% per quelli non durevoli).

In marzo, nel confronto con lo stesso mese del 2006, l’indice del fatturato ha segnato gli aumenti più marcati nei settori della produzione di metallo e prodotti in metallo (più 17,3%), della produzione di mezzi di trasporto (più 14,9%) e dell’industria del legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) (più 8,2%); le diminuzioni più significative hanno riguardato i settori dell’estrazione di minerali (meno 17,7%), dell’industria della carta, stampa ed editoria (meno 12,7%) e delle raffinerie di petrolio (meno 10,6%).

Nel medesimo periodo, l’indice degli ordinativi ha registrato gli incrementi più consistenti nelle industrie tessili e dell’abbigliamento (più 31,4%), nella produzione di mezzi di trasporto (più 22,7%) e nella produzione di apparecchi elettrici e di precisione (più 13,8%); la variazione negativa di maggior rilievo si è registrata nelle industrie delle pelli e delle calzature (meno 3,9%).