Sicurezza e protezione dei sistemi idrici, convegno AIIC a Bologna

Pubblicato il 7 ottobre 2014

Aprire il rubinetto ma non veder sgorgare l’acqua: è lo spettro drammatico da combattere, il rischio da evitare. Le reti idriche, che hanno un ruolo rilevante nella qualità della vita dei cittadini e ormai sono diventate approvvigionatrici indispensabili, possono infatti essere a rischio di incidenti o, peggio, di azioni dolose che possono bloccare l’erogazione. Il volume complessivo di acqua prelevata in Italia per uso potabile annualmente è di 9,5 miliardi di metri cubi (+3,8% rispetto al 2008), mentre il consumo giornaliero è di 241 litri per abitante. Il blackout idrico è un problema che potrebbe insorgere in ogni momento, stante il peggioramento del quadro geopolitico internazionale. L’AIIC, associazione che riunisce gli esperti in infrastrutture critiche, da tempo ha avviato gruppi di lavoro per approfondire i temi della protezione e gestione delle infrastrutture critiche; con particolare riguardo alla protezione dei sistemi idrici.

Per questo, ad «AccaDueO 2014», la XII Mostra internazionale delle tecnologie per il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile e il trattamento delle acque reflue (BolognaFiere, 22/24 ottobre), l’AIIC ha promosso per il pomeriggio del 22 ottobre uno specifico convegno tecnico-scientifico sulla «Protezione di Sistemi Idrici da contaminazioni accidentali e dolose».

L’evento è patrocinato dal Ministero della Salute e accreditato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna (con 3 crediti di formazione professionale CFP). Nell’ottica della prevenzione e del contenimento degli effetti, l’AIIC ha inteso dare vita al confronto tra esperti perché analizzino il tema nelle sue molte sfaccettature, approfondiscano i rischi connessi e le contromisure attuabili per un’adeguata protezione dei sistemi idrici. Particolare attenzione sarà rivolta alle contaminazioni accidentali e dolose, che potrebbero avere effetti dannosi sulla popolazione e sulla continuità dell’erogazione. Interverranno i principali esperti del nostro Paese, anche a livello istituzionale. Il tema, molto scottante seppure recondito e latente nell’immaginario collettivo, verrà affrontato dai rappresentanti oltre che dell’AIIC, anche del Ministero della Salute, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, di Regioni, Università, imprese pubbliche dei servizi idrici.

Il problema della protezione dei sistemi idrici si inserisce nel più complesso tema della tutela dell’efficienza dei servizi che sottendono alla qualità della vita nei Paesi e che dipendono dal funzionamento continuo e coordinato di un insieme di infrastrutture che, per la loro importanza, sono definite “infrastrutture critiche”. Includono i sistemi elettrici e idrici, le reti di comunicazione, di trasporto (aereo, navale, ferroviario e stradale), le reti energetiche (gas, oleodotti, elettrodotti), le infrastrutture logistiche, portuali e aeroportuali, il sistema sanitario, i circuiti finanziari, le reti a supporto del governo, quelle per la gestione Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche delle emergenze. Tutte strettamente interconnesse tra loro grazie alle nuove tecnologie digitali, che le rendono più efficienti ma, al tempo stesso, più esposte al cosiddetto “effetto domino”, ossia l’interruzione di una rischia di ripercuotersi sulle altre, paralizzando la vita del Paese. La partecipazione al Convegno è gratuita, previa registrazione sul sito www.infrastrutturecritiche.it. L’iscrizione permette anche l’entrata gratuita ad AccadueO.



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