Iuvo sviluppa esoscheletri robotici in collaborazione con Comau e Össur

Pubblicato il 13 ottobre 2017

Iuvo, società spin-off dell’Istituto di Bio Robotica (Scuola Superiore Sant’Anna) attiva nel campo delle tecnologie indossabili, ha recentemente ricevuto un investimento congiunto da Comau e Össur. L’obiettivo dell’azienda è quello di creare strumenti indossabili, intelligenti e attivi, capaci di migliorare la qualità della vita. Primo esempio concreto di questo impegno sono gli esoscheletri robotici, in grado di aiutare e ottimizzare le modalità di lavoro degli operatori nel settore industriale e dei servizi, e gli standard di vita di pazienti che necessitano di una migliore mobilità.

Iuvo è stata fondata nel 2015 da un team di post-dottorati, professori e ricercatori, con l’obiettivo di sfruttare i risultati di progetti di ricerca nazionali ed europei, come il Cyberleg ICT FP7. Comau e Össur detengono la quota di maggioranza di Iuvo; nella joint venture stipulata tra le due aziende, Comau è a sua volta il socio di maggioranza. Questa nuova realtà è sostenuta dalle forti competenze strategiche e tecnologiche che ogni partner apporta. Il focus è su un’attività di ricerca e sviluppo, nonché sul lancio di nuove tecnologie robotiche indossabili, come gli esoscheletri.

Comau, tra i leader nella progettazione di soluzioni di automazione avanzate, porta in questo progetto la sua visione innovativa, la propensione verso tecnologie ‘aperte’ e facili da utilizzare, e la sua capacità di realizzare robot affidabili. Össur è rinomata per fornire soluzioni avanzate e scientificamente collaudate nel settore dell’ortopedia non invasiva che migliorano la mobilità umana. La competenza ingegneristica di Iuvo nel campo delle tecnologie indossabili è infine completata dal prestigio e dall’esperienza della Scuola Superiore Sant’Anna.

Un aspetto fondamentale di questa azienda è il desiderio comune di sviluppare ed evolvere la collaborazione uomo-macchina in diversi settori, tra i quali l’ingegneria biomedica, la produzione manifatturiera e il mondo consumer. Con sede all’interno dello Humanufacturing Innovation Center Comau di Pontedera (Pisa), in Italia, e servendosi della collaborazione di un gruppo di ingegneri e ricercatori, utilizza le competenze congiunte di un team esteso per sviluppare e commercializzare tecnologie indossabili. Humanufacturing è la via di Comau verso un’automazione industriale ‘aperta’ e facile da usare, in cui gli esseri umani e i robot lavorano insieme senza ostacoli e barriere.

“Questa joint venture rappresenta un passo fondamentale per la creazione di esoscheletri robotizzati indossabili che possano migliorare la mobilità e la qualità della vita umana”, ha sottolineato Mauro Fenzi, CEO di Comau. “Unendo il know-how e le tecnologie abilitanti di ogni partner, siamo in una posizione unica per estendere l’uso della robotica al di là del settore manifatturiero e verso una realtà globale più avanzata. Credo che il fattore distintivo di un progetto come IUVO sia la combinazione tra le competenze di Comau nel settore dell’automazione e la vasta esperienza di Össur nel campo della bionica, rafforzato dalla capacità di realizzare prodotti, come gli esoscheletri, capaci di dimostrare i vantaggi della robotica”.

Il Dr. Thorvaldur Ingvarsson, Executive Vice President of R&D di Össur, ha aggiunto: “La combinazione di talenti di livello mondiale, nuove idee, competenze avanzate di robotica e ingegneria biomedica lascia presagire il meglio. Sono convinto che lo sviluppo di tecnologie indossabili intelligenti e adattive contribuirà a dare forma a un futuro migliore”.

“L’integrazione tra la ricerca avanzata nella scienza e nella tecnologia ci permette di creare prodotti unici che possono migliorare il modo in cui le persone si muovono ed eseguono specifiche funzioni”, ha spiegato il Prof. Nicola Vitiello, Ph.D., responsabile scientifico del Wearable Robotics Laboratory dell’Istituto di BioRobotica e socio fondatore di Iuvo. “Inoltre, questi dispositivi rappresentano una risposta sostenibile e a lungo termine per contribuire ad aumentare il livello di indipendenza di chi necessita di un loro utilizzo e, più in generale, per favorire stili di vita innovativi che siano in grado di promuovere il benessere dell’uomo”.

La Professoressa Maria Chiara Carrozza, già rettore della Scuola Superiore Sant’Anna e socio fondatore di Iuvo, ha sottolineato le aspirazioni e l’importanza che caratterizzano l’iniziativo: “Iuvo non è solo un’altra società di spin-off; quando l’abbiamo fondata, abbiamo avuto l’ambizione di poter contribuire a rivoluzionare la società, promuovendo un’ampia adozione di tecnologie robotiche di servizio: siamo infatti all’inizio di una nuova rivoluzione industriale che sarà abilitata dal progresso della tecnologia robotica e dall’intelligenza artificiale; in questo contesto Iuvo, grazie all’alleanza strategica con due grandi aziende, aspira a rappresentare uno degli elementi costitutivi”.



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