Nuova ondata di attacchi ransomware: che fare?
Gli analisti di Kaspersky Lab stanno studiando la nuova ondata di attacchi ransomware che sta colpendo organizzazioni di tutto il mondo. I primi risultati suggeriscono che non si tratti di una variante del ransomware Petya al contrario di quanto pubblicamente riportato, ma di un nuovo ransomware che non è mai stato visto prima. Sebbene diverse stringhe siano simili a Petya, le funzionalità sono completamente diverse. Lo abbiamo chiamato ExPetr.
I dati dell’azienda indicano che circa 2.000 utenti sono stati finora attaccati. Le organizzazioni in Russia e Ucraina sono le più colpite e abbiamo registrato anche attacchi in Polonia, Italia, Regno Unito, Germania, Francia, Stati Uniti e diversi altri Paesi.
“Questo sembra essere un attacco complesso che coinvolge diversi vettori d’attacco. Possiamo confermare che gli exploit EternalBlue ed EternalRomance modificati vengono utilizzati dai criminali per la propagazione all’interno delle reti aziendali” sostengono in Kaspersky Lab.
Kaspersky Lab rileva la minaccia come:
- UDS:DangerousObject.Multi.Generic
- Trojan-Ransom.Win32.ExPetr.a
- HEUR:Trojan-Ransom.Win32.ExPetr.gen
Il sistema di rilevamento Kaspersky Lab basato sui comportamenti SystemWatcher rileva la minaccia come:
- PDM:Trojan.Win32.Generic
- PDM:Exploit.Win32.Generic
Attualmente, nella maggior parte dei casi, Kaspersky Lab ha rilevato proattivamente il vettore d’infezione iniziale tramite System Watcher, il sistema di Kaspersky Lab basato sui comportamenti. “Stiamo inoltre lavorando sul miglioramento di questo tipo di rilevamenti anti-ransomware per identificare proattivamente ogni possibile versione futura”.
Gli esperti di Kaspersky Lab continueranno ad analizzare l’attacco per determinare se è possibile decriptare i dati colpiti e sviluppare un tool di decriptazione il prima possibile.
“Consigliamo a tutte le aziende di aggiornare i propri software Windows: gli utenti Windows XP e Windows 7 per proteggersi possono installare la patch di sicurezza MS17-010. Inoltre, suggeriamo a tutte le organizzazioni di assicurarsi di aver fatto il back up dei file. Un back up completo e regolare dei dati può essere utilizzato per ripristinare i file originali dopo l’attacco” sostengono in Kaspersky Lab.
Kaspersky Lab consiglia inoltre ai propri clienti corporate di:
- Assicurarsi che tutti i meccanismi di protezione siano attivi e che le componenti KSN e System Watcher (che sono attive di default) non siano state disabilitate.
- Come misura aggiuntiva, usando l’Application Startup Control (https://help.kaspersky.com/KESWin/10SP2/en-US/129102.htm) incluso in Kaspersky Endpoint Security è possibile evitare l’esecuzione del file chiamato perfc.dat e bloccare l’esecuzione dell’utility PSExec (parte della Sysinternals Suite)
- Configurare e abilitare la modalità di Default Deny dell’Application Startup Control per garantire e migliorare la difesa proattiva da questo e altri attacchi.
“Se sul vostro dispositivo non è installata una soluzione Kaspersky Lab, è possibile utilizzare la funzionalità AppLocker di Windows OS per disabilitare l’esecuzione di qualsiasi file con nome ‘perfc.dat’, oltre che dell’utility PSExec della Sysinternals Suite”.
Per maggiori informazioni è possibile leggere il blog post di Kaspersky Lab su Securelist.com: https://securelist.com/schroedingers-petya/78870/
Contenuti correlati
-
Scuole e cybersecurity, ecco il patentino di cittadinanza digitale per gli studenti
“Noi cittadini digitali” è la nuova iniziativa di education di Trend Micro indirizzata agli studenti delle scuole italiane in collaborazione con Junior Achievement Italia, parte di Junior Achievement Worldwide, la più vasta organizzazione non profit al mondo...
-
Mancano 5 milioni di esperti di cybersecurity – e adesso?
ISC2, la principale organizzazione non-profit al mondo per i professionisti della sicurezza informatica, ha stimato che quest’anno la carenza di professionisti della cybersecurity raggiungerà quota 4,8 milioni, segnando una crescita del 19% su base annua. Il gap...
-
Non c’è innovazione senza cybersecurity: il caso Dolomiti Energia
La cybersecurity è diventata una priorità per le aziende, da quando la tecnologia e l’innovazione hanno permeato i processi di produzione e di comunicazione. Da questa consapevolezza è nata la necessità del Gruppo Dolomiti Energia, a seguito...
-
Omron Europe ottiene la certificazione IEC 62443-4-1
Il reparto di ricerca e sviluppo di Omron Europe BV ha ottenuto la certificazione per lo standard IEC 62443-4-1 sui requisiti per lo sviluppo sicuro dei prodotti durante il loro intero ciclo di vita. Questa certificazione, rilasciata dall’ente riconosciuto a...
-
Advantech lancia il servizio di certificazione IEC 62443
Advantech lancia il servizio di certificazione IEC 62443, pensato per le esigenze di certificazione delle apparecchiature di edge computing in conformità alla norma IEC 62443 e agli standard correlati. Advantech offre una soluzione completa per aumentare la...
-
PMI sotto attacco: la direttiva NIS2 apre una nuova fase per la cybersecurity
La direttiva NIS2 (Network and Information Security Directive) rappresenta l’occasione per introdurre una nuova consapevolezza nei consigli di amministrazione delle aziende, nell’ottica di elaborare una strategia di cybersecurity a lungo termine e incentivare la competitività garantendo la...
-
Stormshield Data Security ottiene la certificazione Cspn da Anssi
Stormshield, esperto europeo in cybersecurity, ha ottenuto la certificazione di livello 1 (CSPN) per la versione on-premise della sua soluzione di protezione dei dati Stormshield Data Security (SDS). Questo riconoscimento da parte dell’Agence nationale de la sécurité des...
-
Il 20% dei produttori utilizza la sicurezza di rete come prima linea di difesa contro gli attacchi informatici
Secondo un recente sondaggio condotto dalla società di ricerche ABI Research sullo stato della tecnologia nel settore manifatturiero, i produttori hanno individuato la sicurezza OT della rete come principale ambito di investimento per quanto concerne la sicurezza...
-
Dall’università al mondo del lavoro: come colmare il divario di competenze nella sicurezza informatica
Con l’intensificarsi delle minacce informatiche, la sicurezza del software è diventata una priorità per le aziende. È sorprendente notare che oltre il 70% delle organizzazioni è vittima di un crescente accumulo di debiti di sicurezza, con quasi...
-
Black-out digitale: le fabbriche italiane nel mirino dei criminali informatici?
Consideriamo uno scenario plausibile: un attacco ransomware compromette i sistemi OT di un’azienda manifatturiera, crittografando i sistemi di controllo di robot e macchine utensili. L’impatto? Linee di produzione bloccate, interruzione delle attività e richieste di riscatto milionarie....