La tecnologia italiana in mostra alla SPS di Norimberga

Mancano pochi giorni alla ventisettesima edizione della SPS di Norimberga, la più importante fiera in Europa dedicata esclusivamente alla factory automation

Pubblicato il 16 novembre 2016

Dal 22 al 24 novembre 2016 oltre 1.600 espositori da 44 paesi occuperanno tutti i 14 padiglioni della fiera di Norimberga per la XXVII edizione di SPS IPC Drives. Ben nutrita la presenza degli espositori italiani, che saranno oltre 100: proponiamo qui un’anteprima delle soluzioni made in Italy che alcune aziende porteranno in fiera.

asem_norimberga

 

Tra le altre novità che saranno presentate a SPS da Asem figurano: la serie di Book Mounting IPC BM3400 basata sui processori di sesta generazione Intel Celeron Core i3, i5, i7 della piattaforma Intel Skylake Serie H; la famiglia di PC industriali fanless HT2150 basata sul processore Celeron J1900 2 GHz quad core 64 bit della piattaforma Intel Bay Trail System On Chip (SoC); le nuove famiglie di PAC LBM2200 e LBM3400. I nuovi Programmable Automation Controller sono basati sui processori di sesta generazione, che integrano le avanzate funzionalità del SoftPLC Codesys e il software di teleassistenza Ubiquity.

 

Bonfiglioli presenterà un azionamento completo con unità di controllo del movimento integrata. Il drive iBMD con un’ampio range di coppia, da 2,7 a 30 Nm, offre le caratteristiche di un servomotore altamente dinamico unite a quelle di un moderno controllore. Può essere utilizzato come unità stand-alone o come parte di un sistema di controllo. bonfiglioli_ibmd
In particolare, iBMD integra funzioni di controllo come quelle sul posizionamento, sul profilo camma, sincronismi nonché modo operativo di interpolazione ed è inoltre predisposto a comunicare con vari protocolli aperti come Canopen, Ethercat (CoE) e Modbus RS232. Il dispositivo include inoltre un’ampia gamma di ingressi e uscite digitali e analogici.
Integrato in un case compatto, iBMD permette di ridurre in modo significativo gli ingombri nel quadro elettrico e consente di risparmiare sui costi di cablaggio. Inoltre, l’unità può anche essere combinata con i riduttori epicicloidali di precisione di Bonfiglioli. Le caratteristiche funzionali del convertitore unite al design compatto sono particolarmente utili per l’imballaggio, la stampa e l’etichettatura, nonché per l’automazione in applicazioni di movimentazione. Queste unità dinamiche e di alta precisione trovano anche ampio impiego nei sistemi di riempimento e nelle macchine per la produzione di componenti elettronici.

datalogic_matrix-120Datalogic porterà in fiera nuovi prodotti dedicati all’identificazione in tutte le sue molteplici accezioni e due interessanti demo in applicazioni di packaging in ambito food&beverage e life science.
Una prima demo riguarda un’applicazione di imbottigliamento nella quale Datalogic metterà in mostra le potenzialità dei suoi prodotti: i sensori S100 per il rilevamento degli oggetti trasparenti e il controllo della presenza di liquidi; i sensori di luminescenza S8 per il rilevamento delle etichette; il nuovo processore di visione MX-E che ispeziona la chiusura delle bottiglie e il livello del riempimento; la smart camera a colori serie P che controlla il colore dell’etichetta; i lettori di codici 2D Matrix 210 e 310N per il tracciamento dei codici; le barriere di sicurezza Slim.
Altra demo in ambito life science: due robot Mitsubishi analizzano dei campioni di liquidi su quattro stazioni di test e condividono lo spazio di lavoro senza collisioni. Anche in questa demo sono presenti la smart camera serie P per l’ispezione del livello dei liquidi e del colore del tappo, il lettore Matrix 210N per i codici datamatrix e le barriere di sicurezza Slim che rendono l’applicazione sicura per gli utenti.
Tra i nuovi prodotti in mostra, in rilievo il Matrix 120, il più piccolo imager industriale dedicato ai codici 2D con connettività Ethernet, che sarà disponibile in diversi modelli tra cui uno con sensore Wvga per applicazioni standard e uno con un sensore da 1.2 MP per codici ad alta risoluzione.
Il nuovo Laser Sentinel è una soluzione per la scansione sicura di aree, adatto all’impiego in contesti industriali, che trasmette un segnale di stop quando rileva una persona nell’area.
Gli scanner laser per codici a barre DS5100 sono invece pensati per offrire una soluzione flessibile e compatta nelle applicazioni di identificazione in contesti industriali.
Le barriere di sicurezza SG4-F, recentemente presentate, sono le prime in assoluto a supportare la comunicazione sicura su rete Ethernet industriale Powerlink con OpenSafety.
Novità anche per gli scanner palmari dedicati ad operazioni di lettura di parti contrassegnate con Direct Part Marking. I lettori di barcode PowerScan PM9500/PD9500 DPM-Evo offrono un display, un pad a quattro tasti e la tecnologia DPM.
Da ultimo, il sistema di marcatura laser all-in-one UniQ combina un form factor compatto con elevate performance, offrendo un eccellente rapporto costo/watt per le operazioni di marcatura.

gefran_mehrachs_servosystem_axv300Gefran proporrà ai visitatori della fiera tedesca due nuovi prodotti: l’ADV200LC, un inverter raffreddato a liquido, e i servosistemi multiasse compatti della serie AVX300.
L’inverter ADV200LC raffreddato a liquido è disponibile in taglie che spaziano da 30 kW a 1.800 kW. È un prodotto sviluppato da Gefran specificamente per l’utilizzo in macchine per l’estrusione di plastica e lo stampaggio a iniezione, applicazioni che in molti casi sono già dotate di un sistema di raffreddamento a liquido. La nuova scheda di controllo assicura l’erogazione di corrente a 24V anche in caso di mancanza dell’alimentazione principale, consentendo di tenere attivi fieldbus, sistemi di controllo e di sicurezza. Inoltre Gefran ha implementato ulteriori funzionalità aggiuntive specificamente dedicate al processo di estrusione di materie plastiche. Oltre alle nuove funzioni software che adattano l’inverter all’impianto esistente e alla limitazione della coppia nella fase di avviamento o di frenata, è prevista anche l’ottimizzazione del controllo di coppia per motori asincroni e sincroni senza riduzione della velocità. Si raggiunge così una regolazione ottimale che protegge i componenti meccanici del sistema.
La seconda novità è la serie di servosistemi compatti multiasse AXV300 per motori asincroni e sincroni, dotata di diverse caratteristiche per il controllo multiasse e della tecnologia Active Front End che consente il recupero dell’energia. Si eliminano così anche le perdite legate alla resistenza in fase di frenatura. La serie comprende sette taglie con correnti nominali da 5 A a 200 A e potenze fino a 120 kW. La comunicazione tramite Ethernet o CAN consente l’integrazione nelle architetture tipiche dei sistemi di controllo. Tutti i modelli AXV300 possono essere combinati con i servomotori della serie SBM (Brusatori) o SM (SIEI AREG) e dispongono di diversi moduli opzionali per adattarsi alle esigenze dell’applicazione.

roboxRobox proporrà il motion controller RP-1, nato a valle di un accordo di collaborazione con il Gruppo Phoenix Contact. Questo nuovo prodotto è infatti adatto a pilotare direttamente il nuovo bus Axioline di Phoenix Contact. Svariati sono i vantaggi che nascono da questa collaborazione. Innanzitutto Robox può godere della vastissima e affidabilissima famiglia di periferiche Phoenix Contact, interfacciate oltretutto con uno standard performante quale è l’Axioline.
RP-1 potrà pilotare direttamente quelle periferiche che, per qualunque motivo, l’utente desidera tenere a livello centrale, mentre potrà ovviamente continuare a pilotare periferiche decentrate anche di terze parti utilizzando Ethercat, Canopen ecc.
Grossi vantaggi si hanno anche dal punto di vista della ‘safety’. È ormai opinione comune che certificare al riguardo della sicurezza il motion controller non sia conveniente. La continua evoluzione delle prestazioni che il mercato impone non permette di giungere ad una certificazione che, di fatto, le ingesserebbe. La scelta che appare migliore è quella di inserire nel bus esterno di pilotaggio delle periferiche sia un PLC di sicurezza che quelle periferiche, tipicamente I/O, per la gestione della sicurezza stessa (ad es. lettura di un fungo di sicurezza, pilotaggio di una funzionalità di torque-off, ecc. ). Ovviamente, nella sua semplicità, il PLC di sicurezza può essere certificato facilmente. Altrettanto dicasi per i moduli I/O coinvolti. Anche in questo caso la collaborazione con Phoenix Contact è vincente, grazie al fatto che Phoenix Contact possiede già un’ampia gamma di moduli di sicurezza certificati.
RP-1, fedele alla tradizione Robox, è totalmente compatibile con gli altri motion controllers Robox, sia per quanto riguarda il software che per gli ambienti di sviluppo.

senecaSeneca porterà in fiera l’evoluzione della sua piattaforma LET’S, la soluzione VPN / IoT pensata per mettere in rete macchine e impianti con un servizio di connettività integrato su tre livelli: accesso remoto a macchine e impianti, controllo programmabile IEC 61131 Straton, supervisione e monitoraggio in rete.
A circa di un anno dal lancio, la piattaforma LET’S’ per l’accesso remoto a PLC, controllori e device industriali di Seneca o di terze parti si compone ora di 3 gateway/router VPN, 5 controllori con Soft Logic Straton, 1 server di connettività (hardware/virtual machine) e 2 moduli software (manager e client/as a service). Con al centro dell’architettura il modulo server VPN BOX, LET’S supporta fino a 496 dispositivi in modalità telecontrollo single LAN (comunicazione always on) o teleassistenza point-to-point (comunicazione on demand). Gateway, router e controllori della piattaforma LET’S offrono la possibilità di configurare le porte Ethernet integrate in modalità LAN (Local Area Network) / WAN (Wide Area Network) tramite web server o software di sistema (Z-NET4). La nuova funzionalità permette di ottenere un isolamento tra la rete aziendale (WAN) e la rete industriale (LAN).

tex_gamma2016_2017Tex Computer presenterà i nuovi PAC dotati di CPU Risc Dual Core con elaborazione in multitasking sia hardware che software. La nuova gamma si articola in 4 piattaforme hardware:
• Power D per gestire macchine complesse con fino a 24 assi interpolati
• Power U per macchine di media complessità con fino a 12 assi interpolati
• Power H per robotica ed Additive Manufacturing con fino a 6 assi interpolati
• Power Z per applicazioni “entry level” gestibili tramite le funzionalità PLC, HMI & Basic Motion Control.
L’architettura adottata mette a disposizione di tutte le piattaforme le seguenti risorse: interfaccia HMI con LCD touch screen da 7”, 10”, 12” e 15”, con o senza tastiera; I/O digitali e analogici on board; da 2 a 16 interfacce encoder; almeno una porta Ethernet 10/100T; porta opzionale Ethercat (escluso Power Z); da 1 a 3 porte Canopen; 3 porte seriali RS232/RS485; convertitori ADC Sigma Delta a 14 bit; almeno una porta USB di tipo 2.0.

Franco Canna



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