Piemonte: indagine sul parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria italiana

Pubblicato il 19 aprile 2007

Il Piemonte, terza area del paese per numero di macchine utensili e sistemi di produzione installati, detiene il primato per il più giovane e, quindi, più aggiornato, parco macchine della industria italiana, oltre che per il più alto grado di automazione dei propri impianti produttivi, rispetto alla media nazionale.

Questo in sintesi quanto emerge dai dati relativi all’area del Piemonte proposti dalla ricerca “Il Parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria italiana” illustrata al pubblico durante la presentazione che si è tenuta settimana scorsa presso la sede della Unione Industriale della Provincia di Alessandria.

L’indagine, condotta su un campione costituito da 3.000 imprese, fornisce il quadro su: età media, grado di automazione/integrazione, composizione e distribuzione (per settore, dimensione di impresa, aree territoriali) del parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria del paese, al 31 dicembre 2005.

Con particolare riferimento al focus sul Piemonte, le imprese che hanno fornito i propri dati per la realizzazione dell’indagine sono oltre 500, cifra superiore a quella stabilita per ottenere un campione rappresentativo.

Dall’indagine emerge un quadro positivo circa lo stato di salute dell’industria del Piemonte. È l’area del paese con la più bassa età media del parco macchine installato: 10 anni e 2 mesi rispetto ai 10 e 5 mesi rilevato su base nazionale.

La quota di macchine utensili e sistemi di produzione con meno di dieci anni di anzianità è pari al 65%, in virtù di un incremento del 15,6% rispetto alla rilevazione precedente (1996). L’accelerazione dell’aggiornamento dell’industria piemontese è evidenziata dal confronto con il dato nazionale che, attestatosi a quota 63,1%, è cresciuto del solo 7,6% rispetto alla rilevazione del 1996.

Il Piemonte detiene il primato anche per il livello di automazione/integrazione degli impianti produttivi. In Piemonte il 34,3% delle macchine è, infatti, dotato di controllo numerico, contro il 30,6% della media italiana. Il 14,9% delle macchine è integrato in sistemi complessi, rispetto all’11% rilevato su base nazionale. Il più elevato livello di automazione delle industrie piemontesi rispetto alla media nazionale è dovuto sia alla giovane età del parco, sia a fattori di natura strutturale, primo fra tutti, la dimensione media delle imprese.

In termini di numero di macchine installate, invece, il Piemonte è preceduto da Lombardia e Triveneto. Stabilmente al secondo posto della graduatoria fino alla rilevazione precedente, nel 2005, con il 15% del totale del parco macchine installato su base nazionale, il Piemonte ha perso terreno in favore dell’area del Nord-Est.

Tale dato non è però da intendersi in modo sconfortante. Infatti, incrociando questa rilevazione con le precedenti emerge chiaramente che l’industria piemontese ha intrapreso, in questi ultimi dieci anni, un vero e proprio processo di sostituzione dei macchinari obsoleti. Un processo, questo, che non è stato attuato con la stessa intensità nelle altre aree del paese dove l’industria ha ampliato il proprio parco macchine senza provvedere alla sostituzione della parte più datata.

D’altro canto, l’arretramento del Piemonte nella graduatoria delle aree del paese per quantità di macchine installate, trova spiegazione anche nel processo di delocalizzazione produttiva attuata dall’industria dell’area che ha spostato parte della produzione fuori dal proprio territorio, all’estero ma anche e soprattutto al Sud. Tale tendenza è confermata dal dato relativo al parco installato nell’area del Sud e isole risultato pari all’11,9% del totale, contro il 6,5% della rilevazione precedente (1996).

A differenza di quanto rilevato su base nazionale, in Piemonte, la diffusione di automazione/integrazione e di macchine a controllo numerico nelle grandi imprese è molto più elevata rispetto al resto del paese: 54% contro il 46,7%.

Dall’analisi dei dati ripartiti per settore emerge che, in Piemonte, il settore dei mezzi di trasporto assorbe una quota pari al 18,3% del totale parco macchine installato nell’area, più del doppio rispetto alla media nazionale (9,8%).

In linea con la fotografia nazionale, il settore che assorbe la quota maggiore di macchine (47%) è quello della produzione di prodotti in metallo (fonderie, fucinatura, stampaggio, carpenterie, caldaie, serbatoi, utensili, seconda trasformazione dei metalli, trattamento, rivestimento). Segue quello dei costruttori di macchinari e materiale meccanico (22%) (macchine agricole, macchine utensili per metalli e robot industriali, macchine tessili e per l’abbigliamento, macchine per l’industria alimentare, chimica, della plastica, lavorazione del legno, macchine per le industrie estrattive, edilizie, siderurgiche, ecc.).

Nonostante l’arretramento nella graduatoria delle aree del paese per numero di macchine installate, l’industria piemontese dimostra vitalità e fiducia nel futuro, testimoniate dal deciso processo di sostituzione degli impianti produttivi avviato nell’ultimo decennio.