Si riduce in Italia il numero dei senza lavoro

Pubblicato il 2 maggio 2007

Nel quarto trimestre del 2006 il tasso di disoccupazione è calato al 6,9%, rispetto all’8% registrato nello stesso periodo del 2005, mentre il tasso di occupazione della popolazione tra i 15 ei 64 anni è aumentato dello 0,7% fino a giungere al 58,5%. Lo rivela l’Istat.

Nel complesso gli occupati sono 23.018.000, con una crescita su base annua dell’1,5% (+333mila). Un contributo rilevante a questo risultato è stato ancora una volta fornito dall’incremento dei contratti a tempo determinato (+191mila) e dei lavoratori stranieri (+90mila). Si è inoltre confermata la tendenza all’aumento dell’occupazione delle persone con almeno 50 anni di età.

A livello territoriale, la Lombardia, con un tasso di disoccupazione calato al 3,9% (era il 4,5% un anno fa), e uno di occupazione salito al 66,9% (era il 65,8% un anno fa), si conferma tra le aree del Paese dove ci sono e si creano più opportunità di impiego. La regione è quella con il più alto numero assoluto di occupati: 4.296.000 persone (2.502.000 maschi e 1.793.000 femmine), di cui 3.279.000 hanno un rapporto da lavoro dipendente, mentre 1.016.000 svolgono la propria attività da lavoratori indipendenti. Il settore che assorbe più addetti è quello dei servizi (2.617.000, 610mila solo nel commercio), e a seguire l’industria (1.604.000, 343mila dei quali nelle costruzioni). Ultima, molto distanziata, viene l’agricoltura (75mila). Tra le province, quella con più occupati è Milano (1.790.000). Seguono Brescia (519mila) e Bergamo (466mila). L’area con meno occupati (sempre in valori assoluti) è Sondrio (77mila).

Nel 2006 la classifica per province vede in testa, a pari merito, Mantova e Bergamo (entrambe al 3%), seguite da Lecco e Lodi (entrambe al 3,2%). Milano si attesta sul 3,9%. L’area con più disoccupati (si fa per dire) è, invece, Cremona (4,5%). Per quanto riguarda le differenze di genere, l’Istat ha rilevato che il tasso di disoccupazione maschile è pari al 2,9%, mentre quello femminile è superiore di circa 2 punti (4,8%). Le province con il valore più basso tra gli uomini sono Bergamo e Mantova (tutte e due all’1,7%), quella più “rosa” è Milano (4,3%).

La situazione descritta varia però fra territorio e territorio. Il dato più elevato lo si rileva nel capoluogo lombardo (68,1%), con a seguire Lodi (67,7%) e Varese (67,6%). Chiude Sondrio (63,9%). Significativa è anche la distanza tra maschi (76,4%) e femmine (56,5%) che raggiunge quasi i 20 punti. Il tasso di occupazione più alto fra gli uomini si registra a Lodi (79,8%), con Bergamo (79,1%) e Mantova (79%) non lontane. Fra le donne spicca Milano (60,5%) che distanzia Varese (57%), seconda, di 3 punti e mezzo.