Elettronica ed Elettrotecnica, inizio 2014 nel segno dell’incertezza
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Dopo le notizie positive sulla chiusura del 2013, luci e ombre caratterizzano l’andamento dei settori ANIE (Elettronica ed Elettrotecnica) nella prima metà del 2014.
Lo scenario economico internazionale in cui operano le imprese continua a caratterizzarsi per un’elevata incertezza, con indicazioni di recupero che si alternano a nuovi rallentamenti. Nell’Area Euro la ripresa resta lenta e fragile, con rischi di nuovi aggiustamenti al ribasso. Si consolida la crescita dell’economia statunitense, mentre fra i Paesi emergenti si mantengono andamenti differenziati. In questo contesto l’economia italiana stenta a imboccare una continuativa ripresa, penalizzata dalla costante debolezza di consumi e investimenti sul fronte interno.
Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, l’industria italiana delle tecnologie – Elettrotecnica ed Elettronica, rappresentata da ANIE Confindustria, ha mostrato nella prima parte del 2014 segnali contrastanti nella dinamica dei principali indicatori. Restano negativi i dati in volume relativi alla produzione industriale: nella media dei primi cinque mesi del 2014, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, i settori ANIE mantengono un andamento cumulato negativo, più contenuto per l’Elettronica (-1,0%), più ampio per l’Elettrotecnica (-6,9%).
Dopo un biennio critico, a inizio 2014 i dati relativi al fatturato totale mostrano per i settori ANIE i primi e parziali segnali di tenuta. Nei primi cinque mesi del 2014, nel confronto su base annua, l’Elettrotecnica ha registrato una variazione positiva del fatturato totale dello 0,7%, l’Elettronica dell’1,9% (+1,7% la variazione nella media del manifatturiero italiano). Sul risultato cumulato complessivo si riflette soprattutto il consolidamento delle potenzialità di crescita nei principali mercati esteri di sbocco. Fenomeni di ricostituzione delle scorte nelle filiere internazionali e il miglioramento dello scenario in alcune aree hanno, in generale, fornito impulso alla domanda di tecnologie rivolta ai settori ANIE. Alcune indicazioni di recupero della domanda caratterizzano anche l’area europea, in forte sofferenza nel biennio precedente e mercato di sbocco di oltre la metà delle esportazioni settoriali.
La stagnazione del mercato interno continua a rappresentare il principale ostacolo all’avvio di una continuativa ripresa per il settore. Si riflette in particolare negativamente sull’evoluzione della domanda domestica la costante debolezza degli investimenti infrastrutturali. Il profilo degli investimenti si mantiene fragile in tutto il territorio nazionale, anche nei mercati più strategici come energia, costruzioni e trasporti.
Il portafoglio ordini fornisce indicazioni contrastanti sulla tenuta della ripresa per i settori ANIE nei prossimi mesi. Nei primi cinque mesi del 2014, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, l’ordinato totale ha evidenziato per l’Elettrotecnica una crescita del 5,9%; mentre per l’Elettronica ha registrato una flessione del 2,3%. Segnali di recupero si mantengono circoscritti al canale estero, mentre non sembrerebbero emergere indicazioni di svolta nel mercato interno. In uno scenario internazionale complesso, il rafforzamento della domanda estera resta legato alla capacità degli operatori di cogliere opportunità nei mercati più dinamici, caratterizzati da una maggiore tenuta degli investimenti. L’andamento settoriale potrebbe beneficiare nell’anno in corso dell’effettivo miglioramento delle condizioni economiche nell’area europea, tradizionale bacino di sbocco delle esportazioni di tecnologie italiane.
“C’è bisogno di una scossa, a livello di Sistema Paese, e non può essere che il nostro Governo a darla, con provvedimenti seri ed incisivi di politica industriale – commenta Claudio Andrea Gemme, Presidente di ANIE Confindustria. – Ora più che mai c’è bisogno di interventi mirati, e purtroppo il DL competitività, che doveva essere una risposta concreta alle esigenze delle imprese italiane in crisi, appare del tutto insufficiente ad affrontare la situazione, come di fatto dimostrano le spaccature che stanno caratterizzando il dibattito politico e industriale. Basta pensare allo spalma-incentivi, misura iniqua che ANIE non si stanca di denunciare come deleteria per il settore delle energie rinnovabili, già prostrato in questi anni. A fine 2013 il fatturato aggregato dei settori ANIE è ritornato agli stessi valori di dieci anni fa, annullando i picchi di crescita antecedenti al 2007. In questo stesso arco di tempo, la nostra produzione industriale ha perso nel complesso 30 punti percentuali, e la stragrande maggioranza delle nostre imprese non vede nel 2014 l’anno della ripresa. Occorre intervenire con urgenza per sanare la situazione attuale.”
“La riduzione degli oneri fiscali e contributivi, lo stimolo di moralità ed etica nei pagamenti fra privati, il saldo dei debiti della Pubblica amministrazione, l’allentarsi della doppia tenaglia della pressione fiscale e della burocrazia: queste devono essere le priorità per il nostro Esecutivo – prosegue il Presidente Gemme. – Detassiamo, allora, tutti gli utili reinvestiti da parte di chi decide di riportare le attività produttive in Italia. Semplifichiamo la macchina della tassazione, che si nutre di addizionali, di accise e di “tasse occulte” difficili addirittura da conteggiare. Sproniamo le nostre aziende ad approfittare dei fondi nazionali ed europei per la ricerca e l’innovazione, quali per esempio i finanziamenti del programma Horizon 2020. Senza contare poi che la nostra industria dovrebbe essere agevolata nel percorso di innovazione, sostenibilità e miglioramento delle performance ambientali, dei driver di sviluppo ormai imprescindibili nel nostro mondo in continua evoluzione. Si tratta di interventi che necessitano di una pianificazione e una programmazione pluriennali, che definiscano strategie e regole certe e univoche nella valutazione e nella selezione dei progetti presentati. Le aziende ANIE sono tradizionalmente molto attente all’innovazione, alla R&S, al miglioramento delle performance energetiche: investiamo ogni giorno in questi settori, ma abbiamo bisogno di non essere lasciati soli nel farlo.”
“In ogni caso, ci sono alcuni timidi segnali di incoraggiamento nei dati di questi primi cinque mesi del 2014, che non possono essere ignorati e che dimostrano quanto le nostre aziende abbiano fatto per reagire a questo lunghissimo momento di difficoltà – continua Claudio Andrea Gemme. – Il fatturato sta pian piano risalendo e il portafoglio ordini fa ben sperare per il prossimo futuro. La specializzazione delle imprese ANIE e del suo capitale umano è senz’altro un elemento fondamentale in questo scenario: la competenza e l’eccellenza tecnologica dei prodotti dell’industria Elettrotecnica ed Elettronica costituiscono il valore aggiunto che ha consentito loro di resistere. Auguriamoci allora che quelli che oggi sono solo segnali di ritorno alla crescita possano presto stabilizzarsi e diventare realtà.”
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