L’italiana Idea Prototipi taglia il traguardo di 500 cobot Caibot
Idea Prototipi, azienda di Udine che firma i suoi cobot (robot collaborativi) di design con il brand Caibot, ha raggiunto e superato i 500 pezzi in giro per il mondo.
Massimo Agostini ceo dell’azienda fa un invito che ha il sapore dell’appello: “Serve maggior coraggio ad investire in digitalizzazione ed efficientemente produttivo che passa anche dalla robotica”.
Il Friuli Venezia Giulia può vantare di uno degli antesignani nella produzione e creazione dei cobot, i noti robot collaborativi. “Dobbiamo essere capaci di andare oltre e rischiare – spiega Agostini, fra gli esperti italiani in tema di cobotica – viviamo una continua resistenza in chi non conosce bene la materia, ma ne avrebbe bisogno. Mi riferisco alla industria manifatturiera italiana che ancora non vuole evolvere. E’ uno sprono positivo il mio, di costruzione per un futuro migliore nelle fabbriche e fuori dalle aziende. Per una competitività di sistema economico nazionale. Invito le istituzioni a riflettere su questi temi, nel pensare pure di adottare strategie per l’evoluzione che passa, per forza, dalla digitalizzazione”.
L’economia digitale è stata spinta da due principali driver: la tecnologia che ha reso le persone sempre più connesse e informate, e la demografia, con una generazione di nativi digitali che raggiungerà il massimo del suo potenziale di spesa nei prossimi 10 anni. Questo ha spinto le aziende ad adottare una mentalità digitale e ad investire in digitalizzazione e analisi dei dati, software-as-a-service, intelligenza artificiale e sicurezza informatica.
Nel settore della robotica gli investimenti sono guidati da tecnologie che vanno dall’automazione delle fabbriche ai veicoli autonomi. Ma la robotica non riguarda più solo la produzione automobilistica o aerospaziale. Sono tanti i settori in cui è applicata: dalla chirurgia all’assemblaggio di componenti elettronici fino all’automazione dei magazzini e di processi industriali per aumentare l’efficienza e la produttività. L’automazione è una risposta chiave all’aumento dei costi del lavoro e alla scarsità di personale.
In particolare: re-shoring e near-shoring, cobot industriali, software di efficientamento, IA e calcolo, guida autonoma sono i cinque temi chiave della robotica a lungo termine. Per esempio, il mercato globale dei cobot, ovvero robot concepiti per interagire fisicamente con l’uomo in uno spazio di lavoro, raggiungerà i 6,8 miliardi di dollari nel 2029: un tasso di crescita annuo composito di circa il 34%. Il mercato dei software industriali potrebbe arrivare a oltre 250 miliardi di dollari entro il 2027, con una crescita annua del 15% . L’impatto economico della diffusione dell’intelligenza artificiale (IA) è rilevante. Sempre secondo i calcoli di Goldman Sachs potrebbe aggiungere circa 7.000 miliardi di dollari all’economia globale da qui al 2034. Quattro settori chiave. Piattaforme cloud pubbliche, tecnologie abilitanti, software d’impresa ed e-commerce sono le quatto aree chiave dello sviluppo dell’IA a lungo termine. Per esempio, il cloud pubblico, secondo Gartner, raggiungerà i 2.500 miliardi di dollari entro il 2032 con un a crescita annua di circa il 20%. È più difficile stimare la crescita delle tecnologie abilitanti, alle quali servono investimenti in ricerca e sviluppo, così come per i software d’impresa. Sull’e-commerce le previsioni sono di un aumento della spesa online di oltre 1.400 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni, grazie proprio all’utilizzo dei dati per migliorare l’esperienza dell’utente, aumentare le vendite e incentivare la fedeltà al marchio’ conclude Agostini.
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