AI, progresso e rivoluzioni tecnologiche in corso
La tecnologia fa passi da gigante, per questo serve conoscenza e soprattutto serve condividere questa conoscenza. A Parma dal 28 al 30 maggio ci sarà SPS Italia 2024, un momento di confronto e di studio delle nuove tecnologie, un’occasione da non perdere
Non è passato nemmeno un quarto di secolo dall’inizio del nuovo millennio ma mai come in questo periodo la tecnologia è stata rivoluzionaria. Pensiamo ad esempio all’IoT, al 5G, all’edge o al cloud computing, o anche solo allo smartphone sempre più utilizzato anche in ambito industriale. Pensiamo all’intelligenza artificiale, il cui mercato, secondo ricerche condotte della School of Management del Politecnico di Milano, in Italia, sta crescendo notevolmente e si prevede che sarà proprio questa tecnologia insieme alla robotica ad essere completamente integrate all’interno delle operazioni aziendali nel prossimo e vicinissimo futuro.
Di questo tema ne abbiamo parlato con Aldo Bucci, sales manager Industrial Automation di Keba, Guido Colombo president & CEO di Orchestra, Maurizio Milazzo, sales director, South Europe di TXOne Networks.
L’anno scorso durante SPS Italia il vostro invito recitava “Qui non si tratta solo di automazione industriale – si tratta anche di trasformare le vostre idee in realtà”. Quali sono quindi le ultime tecnologie che state implementando?
Aldo Bucci: Il dialogo continuo con i clienti è fondamentale per noi di Keba, ci aiuta a identificare le nuove necessità dei clienti e le aree di miglioramento. Durante questi dialoghi, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo notato un’evoluzione delle strategie di approvvigionamento. La criticità della supply chain, ieri dovuta alla pandemia, oggi ancora sotto pressione a causa delle difficili relazioni tra Asia e Occidente e alla questione del Mar Rosso, spingono sempre più i clienti alla ricerca di soluzioni aperte che consentano di integrare tecnologie e prodotti multi-vendor. Keba da sempre sviluppa la propria piattaforma di automazione KemroX avendo come punto di riferimento le tecnologie aperte. Ne deriva che software e hardware di terze parti, che soddisfano la stessa filosofia, possano essere facilmente integrati nell’ecosistema Keba e viceversa.
Un secondo trend che stiamo riscontrando, soprattutto grazie alla crescente capacità computazionale dei processori di ultima generazione, è la richiesta di integrare tutte le funzionalità di una macchina in un unico sistema di controllo.
Per quanto riguarda le nostre tecnologie innovative possiamo citarne almeno 2 degne di nota. La prima riguarda l‘evoluzione dei nostri terminali safe wireless, in cui abbiamo implementato una nuova funzionalità che consente di definire l’area entro la quale l’operatore può interagire con la macchina, in sicurezza. Quindi la comunicazione di sicurezza wireless può essere immaginata come un cavo virtuale con una lunghezza predefinita, che non consente all’operatore di allontanarsi dalla macchina oltre la distanza impostata.
La seconda innovazione riguarda l’intelligenza artificiale. Abbiamo sviluppato un modulo di espansione computazionale dedicato all’esecuzione realtime di reti neurali connesso alla CPU principale.
Oltre all’hardware stiamo sviluppando una libreria software per poter gestire le elaborazioni dei modelli neurali a livello PLC.
L’idea che abbiamo in mente è quella di rendere disponibile funzionalità di intelligenza artificiale, eseguite localmente e non su cloud, ai tecnici di automazione senza che siano necessariamente degli esperti in intelligenza artificiale.
Concludo presentandovi la demo che porteremo a SPS: l’elaborazione delle immagini acquisite attraverso una comune telecamera montata su un robot consentirà il riconoscimento degli oggetti da manipolare in tempo reale e definirne la strategia di presa.
Così come è stata Industria 4.0 con la digitalizzazione, il Piano Transizione 5.0, per le aziende manifatturiere, è un’opportunità di crescita e di innovazione indirizzata verso la sostenibilità ambientale. E quindi misurare in modo ragionato i consumi energetici è un primo passo importante. Come lo possiamo fare?
Guido Colombo: La nuova misura ha una complessità intrinseca legata alla dimostrabilità ex-post dell’efficientamento energetico che si vuole raggiungere con i nuovi investimenti, prendendo come base l’analisi ex-ante dei consumi, per singolo processo o nella totalità della produzione.
Quindi forniamo alle aziende non solo la tecnologia per misurare in modo preciso il consumo elettrico per unità di produzione equivalente, ma anche un servizio per la gestione dell’intera pratica, dalla domanda da presentare a GSE alla perizia finale per l’accesso al credito di imposta.
Più aumenta l’integrazione della tecnologia IT e degli ambienti OT, e più le aziende hanno bisogno di essere protette per salvaguardare loro stesse e la filiera di cui fanno parte. Qual è l’approccio che deve essere adottato da un’azienda che vuole proteggere la sua proprietà intellettuale, garantirsi la sua produzione… e quali mezzi possono essere utilizzati?
Maurizio Milazzo: Da una nostra indagine relativa al 2023 realizzata con Frost & Sullivan, dove sono state intervistate oltre 400 organizzazioni industriali anche in Europa, è emerso che:
- il 97% degli incidenti cyber nel mondo IT impattano le operations
- il 52% degli incidenti cyber sono causati dal personale di manutenzione
- il 66% degli incidenti cyber in un impianto industriale sono generati dal comportamento del personale di automation.
Da queste informazioni si deduce che è indispensabile proteggere le operations con tecnologie OT native, che riconoscano automaticamente i protocolli industriali, e addestrare contemporaneamente il personale di automation a produrre o erogare servizi al cittadino con un’attenzione particolare alla cybersecurity.
Noi di TXOne Networks consigliamo ai nostri clienti di identificare prima di tutto una strategia di difesa e di risposta agli incidenti cyber. In questo caso proponiamo la nostra strategia OT Zero trust che blocca le minacce cyber basandosi sul ‘Least Privilege Manner’ ovvero chi non è autorizzato a circolare nella rete industriale viene immediatamente bloccato, evitando o mitigando il fermo Impianto.
È emerso inoltre che le tecnologie di difesa utilizzate nel mondo IT non sono valide nel mondo OT poiché non possono proteggere i PC industriali con sistemi legacy/EOL, richiedono un aggiornamento costante impensabile nel mondo OT, non riconoscono i protocolli OT, le soluzioni IT sono esagerate e compromettono le operations, una volta installate sui PC industriali le soluzioni IT richiedono il reboot della macchina, cosa inaccettabile nel mondo della produzione industriale.
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