Ripresa economica in Lombardia: +5% del PIL ma preoccupazione per registro imprese e CIG

Economia lombarda, cauta ripresa del PIL nel 2021 (+5,2%): preoccupano i dati 2020 su registro imprese (-18%) e CIG (716 milioni di ore)

Pubblicato il 19 febbraio 2021

Dopo la conclusione del 2020, un anno sicuramente più difficile degli altri per il sistema produttivo lombardo, la ripartenza nel 2021 è cauta, condizionata dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria, dalla tempistica del piano vaccinale dalle misure di stimolo all’economia. È in questo clima d’incertezza che vanno inquadrate le stime formulate a dicembre 2020 per quanto riguarda il calo del PIL che, secondo Prometeia, è atteso al -9,7% per la Lombardia e al -9,1% per l’Italia, mentre la ripresa parziale nel 2021 al +5,2% per la Lombardia e al +4,8% per l’Italia.

È quanto si legge sul booklet economico pubblicato su Genio&Impresa, il web magazine di Assolombarda. Non solo: a causa delle chiusure prolungate, continuano ad accusare il colpo i servizi legati al turismo, alla ristorazione e il commercio al dettaglio, come testimoniano i dati relativi alla demografia d’impresa. Nel 2020, infatti, le iscrizioni al Registro delle imprese in Lombardia sono calate del 18% rispetto al 2019. Più nel dettaglio, il deterioramento ha colpito in maggior misura il terziario, che ha registrato un -35% nei servizi di alloggio e ristorazione, ma anche l’industria (-28%), il commercio (-16%) e le costruzioni (-14%).

Non stupisce quindi il calo del clima di fiducia nel Nord-Ovest a gennaio sia lato imprese sia lato consumatori, le cui prospettive a breve termine rimangono piuttosto caute a causa del clima economico presente e futuro. Ma ci sono anche buone notizie: per far fronte alla crisi e supportare le imprese lombarde in questo momento difficile, si è assistito a un’accelerazione delle erogazioni alle stesse. Nei dati aggiornati a settembre 2020, l’incremento complessivo dei prestiti è pari al +6,3% su base annua, in particolare per quanto riguarda i servizi (+8,8%) e la manifattura (+7,2%).

Dipendenti dall’andamento della pandemia anche i livelli di mobilità e le ore di cassa integrazione. Negli spostamenti, a inizio 2021 si rileva una mobilità complessiva più vicina alla normalità pre Covid, ma di fatto ancora molto ridotta soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti verso i luoghi di lavoro, anche per effetto dell’ampia diffusione dello smart working. Nella media lombarda, a fine gennaio 2021 si è registrato un -28% di mobilità rispetto a prima della pandemia, così come Monza Brianza (-28%) e Lodi (-27%), ma anche Pavia (-23%). A Milano invece il divario e più ampio (-35%): nel Comune rimane molto basso l’utilizzo della metropolitana (-70% in media a gennaio) a fronte di una ripartenza più marcata degli ingressi di autoveicoli in Area B e C, che pur sono inferiori rispetto a un anno fa (rispettivamente -10% e -27% circa nella seconda metà di gennaio 2021).

Lato cassa integrazione, fra novembre e dicembre 2020 in Lombardia si è registrato un calo rispetto ai livelli elevati di ottobre. Tuttavia, nel 2020 il ricorso all’ammortizzatore sociale della regione è ammontato a 716 milioni di ore, ovvero più del doppio rispetto al picco annuo del 2010. In particolare, le ore di CIG autorizzate sono state 247 milioni a Milano, 65 milioni a Monza, 12 milioni a Lodi e 20 milioni a Pavia.

Fonte: genioeimpresa.it



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