Studio SAP: l’effetto dell’emergenza Covid-19 sulla digitalizzazione delle PMI italiane

Pubblicato il 30 dicembre 2020

Il 2020 è stato un anno fortemente influenzato dalla pandemia da Covid-19 con i mesi di marzo e aprile caratterizzati da un lungo lockdown, che ha coinvolto la gran parte delle attività imprenditoriali. Molte aziende hanno risposto alla necessaria immobilità fisica con una improvvisa (e talvolta pionieristica) spinta al digitale. Oggi, in molti ci si interroga su cosa rimarrà di questa sferzata digitale e se e come siano cambiati e cambieranno i punti di contatto con clienti e prospect. Lo studio “L’effetto dell’emergenza Covid-19 sulla digitalizzazione delle imprese” promosso da SAP Italia, realizzato in collaborazione con Pepe Research, si è proposto di comprendere quali novità ha portato l’emergenza sanitaria in termini di digitalizzazione tra le PMI italiane.

Il vissuto dell’emergenza lockdown, tra strategie, sofferenza e tensione reattiva
Flessibilità e sofferenza. Queste le due parole chiave che – guardando a chi è alla guida dell’azienda – hanno caratterizzato il vissuto del lockdown. Flessibilità per aver dovuto prendere in mano la situazione e reagire velocemente. Sofferenza per essersi trovati in un contesto di grande fatica – stress, ore lavoro indefinite – e per essersi dovuti assumere la responsabilità di scelte importanti. Tra queste, in particolare, l’attivazione (o meno) di cassa integrazione o obbligo di ferie, la scelta di chiudere o tenere aperta l’azienda con rischi da una parte sulla sicurezza dei lavoratori, dall’altra sull’andamento del business, le decisioni di carattere etico ed economico. Ogni scelta si è portata dietro un peso e un senso di responsabilità importanti, da gestire in tempi rapidi.

Alla domanda sul grado di perdite tra lavoro e fatturato subito a causa della pandemia il 43% delle aziende intervistate ha evidenziato un calo in entrambi i contesti con un livello che va da molto (19%) ad abbastanza (24%), mentre il restante 57% ha sofferto poco o per nulla questa situazione perché sono state in grado di continuare a lavorare in modo continuato (53%) o ridotto (7%).

Lato azienda il lockdown è stato un periodo caratterizzato da tensione reattiva. È emersa la necessità di adattarsi in tempi molto rapidi ad uno scenario completamente nuovo e ciò ha richiesto molta flessibilità, seppur in un momento ricco di complessità. Per il 57% degli intervistati questo ha comportato una riorganizzazione importante del lavoro e delle infrastrutture.

Il cambiamento è stato soprattutto in ambito organizzativo e ha coinvolto in primis la gestione del personale per il 77% delle aziende: ricorso significativo allo smartworking e riorganizzazione del lavoro in sede ove necessario con l’adozione ad esempio di dispositivi di protezione individuale, distanziamenti, controllo accessi. Passando anche dal riesame dei propri modelli di business e mercati, con il disegno di nuovi prodotti o servizi, proprio per venire incontro alle esigenze emergenti del mercato, rivedendo quindi la gestione dei processi (38%) e della supply chain (42%).

La centralità del digitale, accelerata repentina
Senza dubbio il ricorso alla digitalizzazione è stata la decisione più diffusa per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, con il 70% delle aziende che ha messo in campo più progetti contemporaneamente. Nella maggior parte dei casi (64%) la strategia è stata quella di accelerare immediatamente processi previsti per il prossimo futuro, talvolta con un orizzonte temporale passato da 2 anni a 2 mesi. In alcuni casi andando ad attivare scelte che venivano procrastinate, o non prese, da tempo.

Quello che emerge dallo studio di SAP e Pepe Research è che l’iniezione di innovazione è stata certamente forte, anche se in alcuni casi di livello base, con l’80% degli executive che ha indicato che la pandemia ha dato la giusta spinta alla digitalizzazione. Le principali innovazioni citate dagli intervistati fanno rifermento a ‘strumenti di collaborazione’, videocall come prima citazione e massiccio ricorso a webinar. Non è mancato però il potenziamento – espresso dal 67% delle aziende – di strumenti di digital marketing e e-commerce. Centrale ovviamente l’espansione dello smartworking, talvolta nella forma di ‘home working’. Tra le altre novità citate la dematerializzazione dei contratti e la virtualizzazione di prodotti e servizi.

Ma soprattutto, oltre a ciò che è stato fatto durante l’emergenza, diversi sono i nuovi piani di digitalizzazione in programma per il 69% delle aziende. Secondo i top manager intervistati è avvenuto un vero cambiamento culturale: la rivoluzione si è innescata e non si può arrestare, ciò che prima era accessorio è ora divenuto fondamentale.

Le criticità più avvertite, tra infrastrutture critiche e sicurezza
La maggior parte del management intervistato riteneva di avere un buon livello di digitalizzazione al momento del lockdown, ma nonostante ciò tra i maggiori problemi che sono stati affrontati nel momento dell’emergenza vi sono stati diversi aspetti legati alla tecnologia.

Più in particolare il nodo critico sembra essere stato quello delle infrastrutture:
• carenza di hardware: uno dei problemi più citati è stata l’assenza (e la difficoltà di reperimento nell’immediato) di notebook e sistemi che permettessero il lavoro da remoto;
• problemi di connessione: lavorare da casa ha comportato il ricorso alle reti domestiche, non sempre adeguate, o la dotazione per connessioni Wi-Fi.
• sistemi sottodimensionati: anche ove presenti soluzioni per il lavoro da remoto, raramente questo era pensato per supportare il carico contemporaneo di molti accessi.

Non ultimo, sono state evidenziate alcune carenze culturali dei dipendenti nel lavoro di rete (software di cui non si conoscevano bene le funzionalità, difficoltà di rinunciare alla carta, etc.), necessità di imparare a ‘lavorare insieme senza esserlo’.

“Quello che ha colpito di più durante questo periodo è stata la capacità di reazione di aziende e persone che, dopo un primo e comprensibile momento di smarrimento, hanno saputo riprendere in mano la situazione e dare una nuova direzione e impulso alle loro attività, vita e lavoro”, ha dichiarato Adriano Ceccherini, Direttore Mercato Piccola e Media Impresa di SAP Italia. “Come SAP ci siamo subito messi a disposizione dei nostri clienti e abbiamo offerto risposte e indicazioni per aiutarle a ripartire in fretta, rendendo più efficienti i processi aziendali, assicurando business continuity e creando nuovi modelli di people e customer engagement. Solo così si possono raggiungere quei livelli di resilienza ed efficienza richiesti dal nuovo scenario e che un perfetto connubio tra persone e innovazione tecnologica possono garantire”.

Immagine fonte Pixabay/geralt



Contenuti correlati

  • SAP inaugura il suo primo Customer Experience Centre dedicato all’AI

    SAP Labs France, la filiale di SAP dedicata alle attività di ricerca e sviluppo (R&S) dell’azienda, annuncia l’inaugurazione del nuovo Customer Experience Centre dedicato all’Intelligenza Artificiale (AI) a Sophia Antipolis, vicino a Nizza. L’innovativo Centro rappresenta un...

  • Con Omron verso la digitalizzazione, seguendo un approccio Kaizen

    Kaizen, ovvero ‘cambiare in meglio’, mettersi alla prova per ottenere risultati migliorativi concreti: di questo e di digitalizzazione si è parlato in occasione della giornata di studio promossa da Omron, in collaborazione con i partner FasThink e Kaizen Institute,...

  • Darren West SAP economia circolare
    La gestione intelligente dei dati supporta l’economia circolare e gli obiettivi Net Zero

    di Darren West, product expert Circular Economy di SAP La connessione tra emissioni net zero ed economia circolare è supportata dalla ricerca. Quando si tratta di ridurre i gas serra, ci si concentra soprattutto sul miglioramento dell’efficienza...

  • L’efficienza energetica nell’industria

    Trend, ostacoli e fattori trainanti per l’incremento degli investimenti in efficienza energetica nell’industria. La situazione europea e quella italiana. Diventa sempre più rilevante il contributo delle tecnologie digitali. Uno studio dell’Enea segnala importanti risultati ottenuti grazie alle...

  • IDC GenAI
    La GenAI primo motore degli investimenti infrastrutturali

    Secondo la più recente Worldwide Future of Digital Infrastructure Sentiment Survey di IDC, quasi otto aziende su dieci hanno dichiarato di ritenere l’infrastruttura digitale “importante” o “mission critical” per il successo delle proprie iniziative di business. La...

  • natuzzi SAP
    Natuzzi si affida a SAP per la transizione digitale dell’organizzazione

    Natuzzi è uno dei principali player mondiali nella produzione e distribuzione di arredamento di design e di lusso. Le sue capacità nel saper coniugare il design italiano con la manifattura artigianale valorizzano al meglio la tradizione del...

  • Misurazioni di qualità

    Gruppo Mondial ha assistito M.Conti per migliorare l’efficienza dei suoi Presetter, attraverso la fornitura del kit di guide THK Ogni produzione necessita di una forma di controllo: questo concetto è sempre più pervasivo in un mercato che...

  • Schneider Electric: all’Innovation Summit di Parigi novità su innovazioni tecnologiche e collaborazioni

    Schneider Electric ha dato il via al suo Innovation Summit World Tour e sottolineato l’urgenza di promuovere un’azione immediata e una collaborazione continua per accelerare la transizione energetica e contrastare la crisi climatica. “Sulla scia del caldo...

  • Cyber 4.0 cybersecurity Lucchetti
    Cyber 4.0: spingere nella formazione dei cybersecurity manager è vitale per le PMI

    Un punto di riferimento per la cybersecurity delle Pmi a livello nazionale e un canale di accesso semplificato ai fondi del Pnrr per le aziende con obiettivi di sviluppo in questo ambito: sono circa 800 le imprese...

  • AI: argomento di discussione globale

    Un’intelligenza artificiale affidabile può reinventare le aziende e contribuire a risolvere le sfide globali “Vago ma eccitante”. Queste parole sono state l’eufemismo del XX secolo, scarabocchiate a margine del famoso articolo di Tim Berners-Lee del 1989 in...

Scopri le novità scelte per te x