Il 39% dei responsabili italiani di cybersecurity si sente isolato rispetto al business
Il 69% afferma che la sfida maggiore è riuscire a comunicare le minacce internamente. I responsabili italiani sono anche più insoddisfatti rispetto ai colleghi stranieri.
I responsabili italiani di cybersecurity non si sentono supportati dal management della propria azienda, tanto che il 39% (33% a livello globale) dichiara di sentirsi completamente isolato nel proprio ruolo. Il dato emerge dall’ultima ricerca Trend Micro, tra i leader nelle soluzioni di cybersecurity.
I team IT sono sotto pressione, sia per dare un ordine corretto di priorità alle minacce (46% a livello italiano – 47% a livello globale), sia per tenere sotto controllo un ambiente di sicurezza eterogeneo (55% a livello italiano – 43% a livello globale). Molti sentono il peso delle proprie responsabilità e il 41% (34% a livello globale) dichiara che la soddisfazione nei confronti del proprio lavoro è diminuita negli ultimi 12 mesi.
L’88% del campione (72% a livello globale), afferma che la cybersecurity è rappresentata a livello del board, ma molti non riescono ancora a beneficiare di questo. Il problema sembra essere una comunicazione inefficace, il 49% (44% a livello globale) ha difficoltà nel tradurre le minacce complesse ai responsabili aziendali e il 69% (57% a livello globale) afferma che la comunicazione interna è la maggior sfida di cybersecurity per la propria organizzazione.
Il campione rivela che spesso è necessario un importante attacco cyber per riuscire a farsi ascoltare. Il 76% (64% a livello globale) afferma infatti che la comunicazione diventa più facile in occasione di eventi di alto profilo, come ad esempio l’attacco di WannaCry. Questo deve far riflettere su come i team IT possano riuscire a oltrepassare le barriere di comunicazione, prima che accada un incidente.
Metodologia e campione della ricerca
La ricerca è stata commissionata da Trend Micro a Opinium, che ha intervistato online 1.125 decisori IT responsabili per la cybersecurity. I Paesi coinvolti sono stati: Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Stati Uniti.
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