Automazione e Strumentazione
Novembre/Dicembre 2017
TEST E MISURA
approfondimenti
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sistemi ingegneristici diventano più distribu-
iti
. Tendenze come il 5G e l’Industrial Internet
of Things promettono di connettere le infra-
strutture, i trasporti e la rete dei consumatori,
per arricchire le vite delle persone in tutto il
mondo. Indiscutibilmente sarà il software, l’a-
spetto determinante di qualsiasi sistema inge-
gneristico, se non lo è già. E non passerà molto
tempo prima che l’hardware diventi comple-
tamente standardizzato e l’unico componente
distintivo di un sistema sarà l’indirizzo IP.
Gran parte dei fornitori di
sistemi di test e
misura
hanno risposto lentamente all’inevi-
tabile ascesa del software e ora lanciano sul
mercato ambienti software per aiutare la com-
munity degli ingegneri. Ma anche quelli ser-
vono fino ad un certo punto. In un settore in
continua evoluzione, la progettazione di que-
sti sistemi connessi richiede agli ingegneri di
far fronte a quattro sfide chiave: produttività
mediante astrazione, interoperabilità del sof-
tware, analisi completa dei dati, e gestione
efficiente dei sistemi distribuiti.
Produttività mediante astrazione
Astrazione è un termine così abusato che
rischia di perdere significato. In parole sem-
plici, è la capacità di rendere ciò che è com-
plesso ordinario. Nella progettazione dei
sistemi ingegneristici, la complessità, spesso,
deriva dalla programmazione. La logica che
aggiunge intelligenza ai sistemi, solitamente,
richiede un livello di codifica così complesso,
che spesso è proprio quello a distinguere i
professionisti dagli amatori. Ciò che è com-
plicato, però, deve diventare ordinario. Per
affrontare questa sfida, gli ingegneri hanno
bisogno di un ambiente ‘di programmazione
opzionale’, che permetta loro di riconoscere
e configurare l’hardware di misura, acquisire
i dati del mondo reale, e successivamente ese-
guire l’analisi e trasformare i dati grezzi in dati
utili. NI sta introducendo un nuovo ambiente
di lavoro basato sulla configurazione chia-
mato
LabView NXG
. L’ambiente integra
la
programmazione grafica originaria di
LabView
, nota per la capacità di accelerare la
produttività degli sviluppatori nella progetta-
zione di sistemi complessi da quasi 30 anni.
LabView NXG permette di accelerare ancora
più e ottenere l’obiettivo in pochi passi, dalle
connessioni ai sensori fino all’azione che ne
consegue,
senza la necessità di program-
mare
, in quanto è l’ambiente stesso a fornire
il relativo codice dietro le quinte. Quest’ul-
tima fase è fondamentale: ottimizza la proget-
tazione, trasformandola da intuizione unica a
misure ripetibili e automatizzate.
Interoperabilità del software
Con la crescente complessità delle soluzioni
odierne, l’esigenza di combinare più linguaggi
di programmazione, ambienti di sviluppo e
approcci sta diventando rapidamente onnipre-
sente. Integrare i componenti software, tutta-
via, ha un costo considerevole e sempre più
elevato. La soluzione, generalmente, è affidare
l’onere dell’integrazione al team di progetta-
zione. In questo modo, però, si curano, essen-
zialmente, solo i sintomi, senza affrontare la
causa alla radice.
La piattaforma NI software centrica, voluta-
mente, pone l’
interoperabilità del software
in primo piano nel processo di sviluppo. Anche
se LabView è sempre stato il fulcro di questo
approccio incentrato sul software, molti pro-
Figura 1 - I nuovi pannelli
di lavoro di LabView NXG
consentono agli utenti di acquisire,
analizzare ed esportare
i dati di misura senza richiedere
la programmazione
‘
Lascia che il
passato ti mostri
la via per il futuro,
Jeffrey Phillips,
Section Manager,
Platform Software
di National
Instruments